La falsità del mondo e
l’ingenuità dei credenti


di Giacomo Devoto

Che accade se in nome della libertà di pensiero e d’espressione si manifesta dileggio e disprezzo per Dio, per Gesù Cristo, per la Madonna e per i Santi? E che accade se tutti i mezzi di comunicazione di massa: dai giornali, alla televisione, al cinema, al teatro, alle “arti”, si esercitano per propagandare tali dileggio e disprezzo? Come reagiscono i cattolici? Come reagiscono le autorità cattoliche?
Domade retoriche!
È sotto gli occhi tutti l’ordinarietà del disprezzo per la religione e per Dio e la tiepidezza dei cattolici.

E quando poi capita che si alzino dei cattolici per reagire, seppure “compostamente”, contro tanta interessata licenza, ecco che il mondo intero, compresi giornali e vescovi cattolici, si appella alla moderazione, all’autocontrollo e alla non violenza. Perché, dicono, protestare è lecito, ma non è lecito esigere la condanna e la repressione della licenza, della blasfemia e della bestemmia.

Il semplice buon senso del buon padre di famiglia rimane allibito di fronte a questa logica perversa e corruttrice, e istintivamente è portato a pensare che in tutto questo dev’esserci per forza qualcosa che non va: non si può impunemente sfottere e offendere Dio e la religione è chiedere ai seguaci di Dio e della religione di starsene composti, di non alzare la voce, di non esigere condanna e repressione.
Anche l’offesa ad un uomo qualsiasi ha il diritto di essere condannata, repressa e ripagata, per Dio invece non c’è alcun diritto: Dio può essere offeso impunemente da chiunque.
Che razza di mondo è questo in cui viviamo?

Tutti hanno tutti i diritti, e se ancora non ce l’hanno tutti, anche i più assurdi, si battono per averli, Iddio invece non ha alcun diritto… perché non esiste!
Questo è il mondo in cui viviamo: un mondo in cui Dio non esiste, nonostante Egli sia l’unico Essere! Un mondo in cui tale sua esistenza reale non è riconosciuta dalle “leggi”, non è accettata dalla mentalità moderna, non fa parte della civiltà moderna.
Se Dio esiste, dicono, è cosa che riguarda solo coloro che ci credono, i quali non possono esigere di avere dei diritti in quanto credenti, poiché i soli diritti che possono essere riconosciuti sono quelli che scaturiscono dalla dignità dell’uomo, e in questa dignità non rientra l’essere credenti, se non a mero titolo individuale; e gli individui, come tali, non hanno diritti. Ci sono i diritti dell’uomo, quelli della donna, quelli del bambino, quelli degli animali, quelli delle piante, quelli dei disabili, quelli dei drogati, quelli dei viziosi, quelli dei depravati, quelli dei bestemmiatori, quelli degli antisociali, quelli… ma non ci sono diritti per i credenti.

Anzi, attenzione a non esagerare con questa credenza, poiché ci vuole poco a scadere nel fondamentalismo e nell’intolleranza: sacrosanti tabù intoccabili che basta sfiorarli per finire dritto dritto in galera.

Se non fosse vero, sembrerebbe un giuoco per dementi, e invece è vero: i credenti non hanno alcun diritto, poiché non possono scaturire dei diritti dalla credenza in qualcosa o qualcuno che non esiste.

Se proprio questi credenti vogliono riconosciuti dei diritti, si diano da fare a farsi riconoscere prima come alienati o deviati mentali o psicolabili o ossessi… e a queste condizioni verrano tutelati e protetti. Ma attenzione… non ci ficchino dentro un dio perché allora verranno scoperti per quelli che sono: dei fanatici. E perfino le autorità religiose ricorderanno loro che non si può usare violenza in nome di Dio: né violenza corporale, né violenza verbale, né violenza psicologica, né violenza intellettuale. Ogni violenza è vietata al credente: in nome di Dio non ci si può arrabbiare… scherziamo!?
E la sacrosanta indignazione!? Figuriamoci!
Piuttosto ci si ricordi della misericordia! Dove la mettiamo la misericordia… se ci indigniamo e ci arrabbiamo ogni volta che si offende Dio?


Ed ecco che il solito uomo della strada si chiede: Ma in un mondo così, che si riempie la bocca condannando ogni tipo di violenza, com’è che non c’è pace per nessuno? Com’è che non c’è un angolo di mondo dove non ci sia una guerra, piccola o grande che sia? Com’è che tanta supposta e supponente mitezza d’animo continui a generare tanta violenza e tanta sofferenza?
Vuoi vedere che tutto questo nasce dalla negazione di Dio?
Ma l’uomo della strada, si sa, non capisce niente… non può quindi avanzare delle domande serie.

Guerre? Violenza? Figuriamoci!
Come si osa parlare di guerre quando si tratta chiaramente di missioni umanitarie per portare nel mondo la libertà e la democrazia?
Come si osa parlare di violenza quando si tratta chiaramente della difesa dei diritti dell’uomo?
Come si osa dubitare dell’esistenza della libertà, della democrazia e della dignità umana, da cui inevitabilmente scaturisce il diritto ad affermarli e a diffonderli nel mondo anche con la forza, se necessario?
Solo degli alienati mentali possono riprovare le guerre che in questi due ultimi secoli sono state combattute per portare nel mondo la libertà, la democrazia e la pace. Un mondo che certo non è ancora perfetto, ma corre velocemente e decisamente verso la perfezione possibile.
E per fare questo, questo mondo deve necessariamente tenere a freno i credenti… questi fanatici… che se lasciati a se stessi sarebbero capaci di scatenare delle guerre!

Perché in realtà, questo mondo moderno falso e demoniaco, che vieta ai credenti di esigere il rispetto di Dio, che quando gli fa comodo ricorda che se c’è un dio non può essere che buono e comprensivo e perdonare tutto… non può che essere il promotore della libertà e della democrazia… questo mondo che pretende che i credenti abbiano il diritto di rendere culto a Dio… ma nello sgabuzzino di casa loro… questo mondo illuminato dalla luce della ragione umana, questo mondo dalla lingua biforcuta… i suoi dei ce li ha… eccome: la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, la legge umana, la dignità umana… e guai a non adorare, rispettare, ossequiare questi dei… si viene additati come nemici dell’umanità e si finisce dritti dritti in galera.
Oh, conquiste del genio umano!

E le autorità religiose moderne accompagnano queste pretese, collaborano con questa concezione del mondo che esclude Dio per osannare questi dei, e si riuniscono, queste autorità, per convenire che l’unico vero fine dell’uomo è la pace universale, in grado di far prosperare il culto dei nuovi dei del mondo.
La pace… la pace dei cimiteri pieni di morti ammazzati per imporre la libertà e la democrazia… la pace dei popoli anestetizzati contro Dio per promuovere il culto del genio umano… la pace delle nazioni in cui non ci sono più differenze naturali: non ci sono più uomini e donne, ma ibridi e indifferenti, non ci sono più genitori e figli, ma individui amorfi, non ci sono più sani e malati, ma soggetti da curare, non ci sono più belli e brutti, ma solo piacenti, non ci sono più bianchi e neri, ma solo colorati, non ci sono più giusti e malvagi, ma solo benpensanti, non ci sono più ricchi e poveri, ma solo poveri, non ci sono più padroni e servi, ma solo servi, non ci sono più uomini, ma solo marionette. Marionette che ripetono univocamente gli slogan registrati alla televione e scritti sui giornali… marionette che come Pinocchio credono di essere degli esseri viventi… marionette che più sono mosse e più si sentono vive… marionette magistralmente costruite dal genio della ragione umana che è il genio dell’Anticristo.

Ah! Ecco che alla fine si ricade sempre nel fanatismo religioso!
Cosa c’entra Cristo e l’Anticristo… questa è una mentalità che dev’essere abbandonata se si vuole la pace nel mondo!
La pace è un bene prezioso che l’uomo deve perseguire a prescindere da Dio, e se proprio si vuole usare Dio come punto d’appoggio, si ricordi che ognuno ha il suo dio, che non ci sono dei falsi e Dio vero, che l’unica credenza tollerata è quella che sta al di fuori di ogni credenza particolare, quella che credendo in ogni dio, in definitiva non ne crede alcuno… che è la cosa migliore che un uomo serio, emancipato, moderno possa fare, l’unica cosa che conduce alla vera pace nel mondo.

Ma come, pensa il povero sprovveduto uomo della strada, non ci era stato insegnato che l’unica pace possibile è quella che viene dalle leggi del Padre celeste e da Cristo Suo Figlio? Che ogni altra pace è una pace falsa che conduce alla perdizione?
Una volta! … quando ancora si predicava e si praticava il timore di Dio!
Oggi, l’unico timore consentito è quello delle leggi che condannano il fanatismo e la discriminazione religiosa, cioè le leggi dei moderni Stati laici, che si battono per la libertà e la democrazia e battono malamente i credenti sbattendoli in galera se pretendono  il rispetto per Dio, per Gesù Cristo, per la Madonna e per i Santi.

E hanno ragione questi Stati laici, dicono le autorità religiose, perché il primo bene da perseguire è il bene comune, non il bene di “una parte”… e il bene comune, dice il mondo, esige che nessuno accampi pretese di fronte ai diritti della libertà di stampa, di parola e di espressione, nessuno pretenda di condannare e reprimere la blasfemia e la bestemmia, che sono cose da Medio Evo rimaste in testa solo ai fondamentalisti religiosi, nessuno presuma di poter andare oltre qualche formale protesta, che verrà permessa come esempio della medesima libertà di parola e di espressione: e così il cerchio si chiude e, come dicevano i più accorti… cornuti e mazziati!

Sono questi gli effetti della laicità, gli effetti dell’illusione moderna dei credenti che accettano la separazione dello Stato dalla Chiesa, che accettano la rinuncia dell’imperio di Cristo su tutto e su tutti, che accettano la supponenza e la falsità del mondo in nome di una diabolica maturazione dell’uomo, che accettano, anche senza volerlo, che si offendano e si dileggino impunemente Dio, Gesù Cristo, la Madonna e i Santi.
Sono questi gli effetti della falsa predicazione moderna che sollecita continui incontri culturali tra il mondo blasfemo e i credenti, che si inventa incredibili “cortili” dove gli uomini di Chiesa si compiacciono di lisciare il pelo agli spregiatori di Dio, che realizza congressi religiosi in nome di qualsiasi dio per l'adorazione sperticata degli dei del mondo.
Sono questi gli effetti che si producono col concorso di tutti quei cattolici moderni che credono che la vera Chiesa di Cristo non è quella che condanna l’errore e l’errante, ma quella che pretende di emendare l’errore dialogando con l’errante, quella che propugna l’incontro amorevole tra la religione di Dio che si è fatto Uomo e la religione dell’uomo che si è fatto dio.

Oh! Sogno ingenuo! Come sarebbe bello che si riuscisse ad arrivare alla teocrazia, anche a costo di qualche umana ingiustizia; almeno verrebbe meno l’ipocrisia e la falsità.
Purtroppo, però, le cose si sono spinte così oltre che è quasi impossibile trovare dei credenti disposti a impegnarsi e a battersi per uno scopo del genere, così semplice e così serio. Ormai la corruzione è così profondamente radicata che non c’è più nessuno che ricordi il vero significato di teocrazia: governo di Dio.
Il demonio ha fatto bene il suo mestiere, e i primi sono gli uomini di Chiesa che si ribellano all’idea stessa di teocrazia, perché anche loro, come gli altri, adorano i nuovi dei: la libertà, la democrazia, la dignità umana, la pace nel mondo.


settembre 2012

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