di Leo Kersauzie

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Nel suo blog, Yves Daoudal commenta la chiusura del Santuario di Lourdes: «E’ un segno molto forte del nostro stato di decomposizione spirituale e mentale: per la prima volta nella storia, il Santuario di Lourdes è stato chiuso».

Erano già state chiuse le piscine, mentre da sempre virus e batteri sono in competizione tra loro senza che nessuno abbia mai contratto una malattia infettiva. Poi era stato interdetto l’accesso alla Grotta, e adesso viene chiuso anche il Santuario.

Lourdes equivale alla guarigione dei malati. Lì si muove un torrente di miracoli di guarigioni sotto il sorriso dell’Immacolata. Ora, la porta delle guarigioni è chiusa, l’Immacolata è pregata di andare in qualche altro posto.

Vero è che comunque non si ha il permesso per andarci: il sano non deve uscire di casa e il malato deve vedere solo un medico autorizzato. E sia detto una volta per tutte, a Lourdes non c’è alcuna cura. D’altronde, il vescovo precedente aveva decretato che a Lourdes non c’erano dei miracoli, solo delle guarigioni inesplicabili allo stato attuale delle nostre conoscenze…

Per una sorprendente coincidenza, appena prima di sapere di questa notizia, leggevo il racconto dell’agonia di Santa Bernadette, riportato nel libro di Padre André Ravier.

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Si racconta che Bernadette, recatasi alla grotta per pregare la Vergine Immacolata, la trovò sbarrata con degli assi di legno; e allora si mise a pregare sulla sponda del fiume Gave, e qui avvenne l’ultima apparizione della Madonna: la Vergine si spostò dov’era la veggente in preghiera.

La nostra fede e il nostro bisogno di aiuto in questo tempo in cui imperversa l’epidemia, debbono indurci ad intensificare le preghiere e a chiedere alla Santissima Vergine di venire in nostro soccorso. Possiamo star certi che Ella non ci abbandonerà e ci verrà a trovare per sostenerci e consolarci.

O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi.