Onore a Mons. Marcel Lefebvre

di Alexandre Simonnot


Articolo pubblicato il 25 marzo 2020 sul francese Media Press Info
 






Non dimenticheremo mai Sua Eccellenza Monsignor Marcel Lefebvre, chiamato a Dio 29 anni fa.

Fu il Lunedì Santo, 25 marzo del 1991, che Monsignor Lefebvre rese la sua anima a Dio: dopo 60 anni di sacerdozio e 40 anni di episcopato.

Provvidenzialmente, Monsignor Lefebvre venne richiamato a Dio nella festa dell’Annunciazione, cioè il giorno dell’ordinazione sacerdotale di Nostro Signore Gesù Cristo: con l’umile “fiat” della Santissima Vergine Maria, Gesù si incarnò in lei per opera dello Spirito Santo, ed è così che Egli sarà ordinato Sacerdote da Suo Padre per il riscatto dei nostri peccati e la salvezza delle nostre anime.

La battaglia di Monsignor Lefebvre consistette così, giustamente e per tutta la sua vita, nella difesa e la preservazione del sacerdozio cattolico.

Nato a Tourcoing il 29 novembre 1905, ordinato sacerdote e poi consacrato vescovo, Monsignor Lefebvre fu per lungo tempo Arcivescovo di Dakar, nel Senegal, e insieme Delegato Apostolico di Papa Pio XII per tutta l’Africa francofona. Fu poi Superiore Generale della Congregazione dei Padri dello Spirito Santo, e ancora Arcivescovo emerito di Tulle.

Dottore in filosofia e teologia, egli partecipò attivamente alla preparazione del concilio Vaticano II, ma i suoi lavori furono sabotati e il Concilio diverrà quello che sappiamo.

Apertamente opposto alle derive moderniste e liberali del Vaticano II; avversario risoluto del comunismo e della massoneria, Monsignor Lefebvre fondò nel 1970 la Fraternità Sacerdotale San Pio X e il suo celebre seminario di Ecône, in Svizzera.
Poco conosciuto dal pubblico, Monsignor Lefebvre ebbe una spettacolare risonanza mediatica quando venne «sospeso a divinis», e cioè impedito ad amministrare i sacramenti, nel 1976, da Paolo VI.
Ma nulla fermò questo vescovo di ferro, che proseguì instancabilmente la sua opera.

Sentendo prossima la sua fine e non volendo lasciare orfani i suoi numerosi seminaristi, egli consacrò 4 vescovi il 30 giugno 1988, cosa che gli valse la «scomunica» di Giovanni Paolo II.

Fedele alla Chiesa e alla Roma di sempre, Mons. Lefebvre è stato veramente il salvatore del sacerdozio cattolico, della Messa cattolica e della Tradizione cattolica.

Monsignor Lefebvre diede il suo sostegno al Fronte Nazionale in Francia e denunciò con forza l’islamizzazione della Francia, cosa che gli valse un processo che non si concluse per il sopraggiungere della sua morte.

Che Monsignor Lefebvre riposi nella pace del Signore e che la sua opera, la Fraternità Sacerdotale San Pio X, prosegua la sua battaglia al servizio del Buon Dio e della salvezza delle anime, senza alcun compromesso con la falsa Roma modernista e apostata.





marzo 2020
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