IN VIRUS VERITAS


di Silvana De Mari


Pubblicato il 8 aprile 2020 sul sito dell'Autrice

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E’ nelle pandemie che la verità brilla e scintilla, che la gente dimostra il proprio valore, o in assenza del valore il proprio disvalore, insomma, quello che è.
E’ davanti alla morte, nelle guerre, nelle carestie e nelle pestilenze quando i quattro cavalieri dell’Apocalisse vengono a fare campeggio tutti insieme, o anche uno alla volta, che finalmente si capisce chi sono i guerrieri e soprattutto per cosa combattono.
Con l’arrivo del virus la sempre più incredibile Chiesa 3.0 si è definitivamente spampanata, come un soffione nel vento di primavera, ha sprangato le chiese e non si è nemmeno presa il disturbo di far distribuire qualche rametto benedetto per la domenica della Palme.
La nuova Chiesa ha sprangato tutto, ma si raccomanda che i porti restino aperti, anzi spalancati, come le braccia di una fanciulla del tipo molto socievole, i porti da cui sbarcano marcantoni forniti di smart phone spacciati per i poveri della terra. La paffuta Chiesa 3.0 ci ha appena spiegato che della Messa e dell’Eucarestia si può benissimo fare a meno. Pensavamo noi che fossero indispensabili in quanto troppo scemi per capire che Dio è già dappertutto, anche in bagno come ci segnala Fiorello nuovo teologo insieme a Benigni, Dio è soprattutto dentro di noi quindi se lo preghiamo sul divano mentre ci scaccoliamo il naso, vale lo stesso.
Ringraziamo commossi per le informazioni. Ma allora la Chiesa, in particolare questa chiesa qui, a che serve? Ne abbiamo fatto a meno ora, possiamo farne a meno sempre. L’8 per mille ce lo teniamo per gli ospedali.

La impeccabile e grandiosa Unione europea si è spampanata pure lei, e i soffioni sono già due, con le sue arcigne e ossute madame, madama Ursula dalla lingua mielata e Madama Christine dall’imperiale deretano (giudizio del suo consorte, da lei riportato in un’intervista al giornale Elle un paio di anni fa , mentre la Grecia agonizzava) che con la paffuta Angela hanno dimostrato al di là di ogni  ragionevole dubbio che se ovunque governassero le donne il mondo sarebbe migliore e che l’Unione Europea è generosità, solidarietà, amicizia e che il denaro serve per i popoli e non i popoli per il denaro. O forse no?

Anche le forze dell’ordine ci hanno stupito, o forse le forze dell’ordine no, loro da sempre fanno quello che possono. Ci hanno stupito coloro che alle forze dell’ordine danno gli ordini. Abbiamo scoperto che le forze dell’ordine sono perfettamente in grado di sgomberare una piazza e tenerla vuota. Tutti coloro che per anni, decenni, hanno telefonato nella speranza di un intervento sugli spacciatori nella piazzzetta sotto casa e si sono sentiti rispondere che “non si può”, ora vedono che si può. Si può benissimo. Le forze dell’ordine avranno anche i droni per verificare se un cittadino osa applicare il diritto costituzionale della libertà di movimento. Gli stessi droni non avrebbero potuto contrastare il diritto incostituzionale di spacciare eroina tagliata con fentanyl, di prostituire ragazzine, Non si poteva fare anche prima con le piazze di spaccio?

In virus veritas. Abbiamo una mortalità tragicamente più alta di tutti gli altri paesi per l’incapacità e l’irresponsabilità dei governi che ha preso sempre misure sbagliate e peggio che inutili: controproducenti.
Nessuno ha detto la prima  cosa che c’era da dire: isolate gli anziani. Chiudere le scuole mentre ancora erano aperte le attività lavorative ha fatto sì che i bambini andassero dai nonni, esponendoli al contagio. Preannunciare la chiusura delle zone rosse ha causato la fuga al sud, espandendo il contagio. I bar andavano chiusi per primi. Tutti abbiamo visto i video dei ragazzi napoletani che fanno la movida: chi aveva lasciato aperti i bar? Nessuno ha ordinato la prima cosa che c’era da ordinare: che negli ospedali i pazienti di coronavirus non entrassero proprio, curati in tendoni esterni, o se proprio dovevano entrarci che ci fossero corridoi e locali separati: gli ospedali sono diventati fantastici luoghi di contagio. Chi mai l’avrebbe immaginato che lasciando gli infettivi in mezzo agli altri dopo un po’ si infettano tutti!
 I medici e gli infermieri non hanno fatto i tamponi. Così molti di loro sono stati condannati a morte e gli altri sono stati condannati a diventare gli untori. Chi poteva immaginarlo!
Eppure continua l’incredibile arroganza degli uomini politici, il mostruoso sadismo dei giornalisti che colpevolizzano la povera donna in coda al supermercato del disastro causato da altri.
In virus veritas. Frasi piene di sprezzo e boria di politici e virologi contro un popolo imprigionato, disperato,  e costretto al crollo finanziario e alla disoccupazione.  “Scordatevi di uscire per Pasqua”, berciano trionfanti, mentre di quindici giorni in quindici giorni, incapaci di un piano, distruggono tutto il paese, come se invece che a dei cittadini si rivolgessero a bimbetti disobbedienti. I politici e virologi che a febbraio cinguettavano idiozie, cioè che non ci fosse pericolo, sono gli stessi che ora vogliono la task force contro le fake news per imbavagliare il dissenso.

Stanno uccidendo tutto. Hanno ucciso la religione, hanno ucciso la libertà, hanno ucciso il lavoro.
Di 15 giorni in 15 giorni la costituzione sarà annullata. Usciremo 10 minuti ogni due giorni col permesso di Conte e Speranza, e lo stesso poliziotto che non è intervenuto a proteggere i nostri figli dallo spaccio di eroina controllerà l’orario.
Tedeschi, francesi e cinesi compreranno le nostre imprese.

Ritorno alla mia idea originaria. Liberiamoci. Adesso. Siamo in guerra. Qualcuno morirà, gli altri resteranno vivi e liberi come in ogni guerra. Ma qualcuno vivrà. Con l’economia annullata i morti saranno molti di più di quelli del corona virus.





aprile 2020

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