Poveri noi! In che mani siamo!

Articolo di Belvecchio





Il mese di maggio è tradizionalmente dedicato alla Madonna. Quindi i chierici dovrebbero parlare soprattutto della Santa Madre di Dio e, in questo tempo in cui imperversa una nominata epidemia con tutto il corollario di restrizioni e di imposizioni che ne derivato per iniziativa delle autorità civili e dei loro annessi “comitati scientifici”, i chierici dovrebbero esortare i fedeli a pregare Maria Santissima perché ci liberi dalla malattia e dallo strapotere dei politici e degli scienziati.

Ed invece guardate che cosa ha escogitato il nostro ciarliero papa argentino proprio all’inizio del mese.

Dopo la recita dell’Angelus di Domenica 3 maggio, papa Bergoglio ha detto:
«Abbiamo da poco iniziato Maggio, mese mariano per eccellenza, durante il quale i fedeli amano visitare i Santuari dedicati alla Madonna. Quest’anno, a causa della situazione sanitaria, ci rechiamo spiritualmente in questi luoghi di fede e di devozione, per deporre nel cuore della Vergine Santa le nostre preoccupazioni, le attese e i progetti per il futuro.
«E poiché la preghiera è un valore universale, ho accolto la proposta dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana affinché il prossimo 14 maggio i credenti di tutte le religioni si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera e digiuno e opere di carità, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus. Ricordatevi: il 14 maggio, tutti i credenti insieme, credenti di diverse tradizioni, per pregare, digiunare e fare opere di carità».

Ora, Bergoglio non è nuovo alla banalizzazione della Madonna, quindi poca sorpresa, ma qui l’accostamento della Madonna con una preghiera “ecumenica” con i “credenti di tutte le religioni”, con i “credenti di diverse tradizioni”, è cosa che attiene alla palese blasfemia.
Poiché la preghiera è universale”, dice Bergoglio. E sì, la preghiera è universale, ma la preghiera cattolica, quella recitata nell’universo cattolico, non certo una preghiera qualsiasi, come per esempio quella che lo sciamano bantù rivolge allo “spirito del baobab”. Quindi partire da una equivoca affermazione per promuovere una preghiera che tale non è, perché non può esserlo, è cosa, non solo deplorevole per un prete cattolico, da riprovevole per uno che è a capo di tutti i preti cattolici. 
E questa preghiera, che evidentemente dovrebbe sostituire o affiancarsi a quella alla Madonna, è stata proposta a Bergoglio dall’“Alto Comitato per la Fratellanza Umana”, cioè da quel carrozzone sincretista e politeista che Bergoglio ha voluto per smettere di pregare il vero Dio e iniziare a pregare i falsi dei con i rappresentanti delle false religioni.

Noi non sappiano certo come e quanto la Madonna possa essere indignata per tanta impudenza, ma possiamo legittimamente pensare che stia versando copiose lacrime come a La Salette. Così ci sembra opportuno invitare i veri fedeli a recitare, quello stesso 14 maggio, milioni di Rosari per asciugare le lacrime della nostra Madre Celeste.

Circa Bergoglio, le sue blasfemie e le sue connivenze con i nemici di Cristo, crediamo che il Signore abbia in serbo, come per ognuno di noi, la giusta ricompensa. Passerà pure del tempo, se è il caso, ma il Signore non paga solo il sabato e quando arriverà il momento stabilito, il falso papa cattolico riceverà la sua mercede.





E mentre questo avviene con la scusa dell’onnipresente invisibile “virus”, ecco che un altro prelato, con la stessa scusa, compie un atto di rinuncia ai suoi doveri di stato.

Abbiamo davanti copia del documento che è stato chiamato “Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni col popolo”, del 7 maggio 2020; come diffuso dal “Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione” del Ministero degli Interni italiano.
Tale protocollo porta la firma, a destra, della signora Luciana Lamorgese, Ministro degli Interni, e a sinistra del Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI. Mentre al centro si trova la firma del Prof. Avv. Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio.

Vi chiederete: cosa c’entra il Card. Bassetti con la Ministra Lamorgese?
E in effetti non c’entra, ma pare che si sia trattato come di due controparti: da un lato una rappresentante del Governo e dall’altro un rappresentante dei vescovi italiani. Controparti che non hanno concordato un contratto di lavoro, o che so io, ma hanno concordato che una parte, il Governo, ha deciso quali debbano essere le regole a cui devono attenersi i vescovi, e questa volta, per non decidere da solo, il Governo ha cooptato il Presidente della CEI, il quale non ha avuto remore a prestarsi a questo giuoco delle parti. Anzi, pare che se ne sia compiaciuto.

Ora, la cosa curiosa, e al tempo stesso inaudita, è che nessuna di queste due parti avesse la minima legittimazione per stabilire e firmare un “protocollo”.
Il Governo non ha alcun potere per anche solo intervenire in questioni che riguardano la Chiesa, come “le celebrazioni col popolo”. In questo campo, il Governo non è nessuno, l’unica autorità competente in materia è il vescovo “Ordinario del luogo”, e il Governo non può e non deve interferire, deve farsi i “fatti suoi”; e se per avventura questi fatti suoi sfiorassero in qualche maniera elementi della vita della Chiesa, deve limitarsi a dire la sua, in quanto si suppone sia delegato a fare il bene dei cittadini, e lasciare l’applicazione di eventuali misure necessarie per il bene comune alla giurisdizione, alla competenza, alla prudenza, alla totale esclusiva decisione dell’Ordinario del luogo.

Basta chiedere ad un qualsiasi studente del secondo anno di giurisprudenza, per farsi dire cosa prevedono le leggi internazionali, come il Concordato tra la Chiesa e lo Stato Italiano.

Ma, si potrebbe obiettare che la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) sarebbe l’organo rappresentativo dei vescovi italiani. Non è così. La CEI è uno strumento organizzativo degli stessi vescovi, ma non ha poteri tali da sostituirsi alla legittima ed esclusiva giurisdizione degli Ordinari del luogo. Né la CEI può sostituirsi alla Santa Sede, che è l’unica che può stipulare patti e accordi con l’autorità civile.
Ecco cosa stabilisce il Codice di Diritto Canonico, al § 4 del Canone 455:
«Nei casi in cui né il diritto universale né uno speciale mandato della Sede Apostolica abbiano concesso alla Conferenza Episcopale la potestà di cui al §1, rimane intatta la competenza di ogni singolo Vescovo diocesano e la Conferenza Episcopale o il suo presidente non hanno la capacità di agire in nome di tutti i Vescovi, a meno che tutti e singoli i Vescovi non abbiano dato il loro consenso.

Chiaro? Ora, né il diritto universale, né la Sede Apostolica risulta che abbiano delegato il presidente della CEI a stipulare accordi col Governo italiano; né risulta che “tutti e singoli i Vescovi” abbiano dato il loro consenso perché il Card. Bassetti si sedesse al tavolo con la ministra Lamorgese per decidere le regole per il ritorno alle “celebrazioni col popolo”.
Quindi, il lavoro del cardinale e la sua firma non hanno alcun valore.

Al Governo italiano serviva una presenza autorevole del mondo ecclesiale che desse alle sue decisioni indebite sulla vita liturgica della Chiesa una qualche parvenza di legittimità; e il Card. Bassetti si è reso disponibile per la bisogna.

Al Governo italiano poco importa che, secondo la legge della Chiesa, “tutti e singoli i Vescovi” possono rivendicare il diritto ad esercitare la loro esclusiva competenza in campo liturgico, considerando il “protocollo” come inesistente. Semmai questo è un problema loro, avrà pensato il Governo; l’importante è che si metta per iscritto qual è la nostra volontà e che qualcuno abbia firmato di riconoscerla e accettarla. 

Niente coercizione, intendiamoci, solo una sottile, subdola imposizione e una corposa ingerenza nella vita della Chiesa; a cui serviva l’avallo di un prelato, e il giuoco è fatto.

Ma, in definitiva, che cosa stabilisce questo “protocollo”?
Vediamolo.

Innanzi tutto, partendo dalla fine, si legge: «Il Comitato Tecnico Scientifico, nella seduta del 6 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente “Protocollo” …, predisposto dalla Conferenza Episcopale Italiana».
Da cui si viene a sapere: primo, che le disposizioni imposte dal Governo sarebbero state “predisposte” dalla CEI. E’ vero? Così ha firmato il Card. Bassetti.
Secondo, che tutto questo, che adesso esamineremo, è stato “esaminato” e “approvato” da un certo “Comitato Tecnico Scientifico” – tutto maiuscolo -, che non si sa bene chi sia, da dove venga, a cosa serva e quale autorità abbia e chi gliela abbia data.
Sembra che si tratti di una sorta di supervisore dell’attività del Governo e di qualsiasi organismo, nazionale o internazionale, che operi nel nostro paese.
Insomma, una specie di “comitato dei saggi” con poteri discrezionali esclusivi.

Sembra di leggere un racconto di fantascienza, ed invece si tratta di qualcosa di ufficiale che riguarda la vita di tutti noi. Ma noi non ne sappiamo un bel niente.

Ma come è stato deciso dal Governo! Già, ma il Governo da chi è stato delegato? Non certo dal Parlamento, che in tutto questo è il grande clamoroso assente. Non certo da noi, il popolo, che non siamo stati consultati per concedere poteri straordinari ad un gruppo di personaggi come la signora Lamorgese e l’avv. Conte.
Quindi, il Card. Bassetti, tra l’altro, ha firmato un “protocollo” con delle persone che non risulta abbiano una qualche legittimazione costituzionale e un qualche conseguente potere.

E qui siamo alla farsa, poiché ci troviamo al cospetto di due nessuno che decidono come dobbiamo comportarci e vivere, con tanto di esame e approvazione da parte di un incredibile “Comitato Tecnico Scientifico”, che sembra essere la longa mano di un ben mimetizzato potere internazionale e mondiale che nessuno sa cos’è, chi è e dove è.

Altro che fantascienza! Qui siamo alla farsa e alla tragedia, entrambi giuocate sulla nostra pelle.

Che cosa sta scritto in questo “protocollo”?

Punto 1.3: Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche.

In tutto questo il vescovo del luogo, l’unico che ha il potere di decidere in merito, pare non c’entri niente; magari verrà messo al corrente, dopo, dell’“ipotesi”.   

Punto 1.5: Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti ad indossare mascherine.

Non si comprende bene se per nascondere la loro identità, per assumere tutti un aspetto uniforme, per proteggersi dai miasmi venefici notoriamente presenti nei “luoghi di culto”, per evitare che possano pensare di utilizzare la bocca per pregare o per comunicare con gli altri fedeli che – stabilisce il “protocollo” – devono trovarsi ad almeno un metro e mezzo di distanza gli uni dagli altri.

Punto 3.4: La distribuzione della comunione avvenga dopo che il celebrante o l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso: gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.

Punto 3.5: I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria.

Quindi, il celebrante, che ha da poco consacrato l’Ostia, per distribuire la Comunione dovrà indossare dei guanti monouso e prendere l’Ostia stessa con questi guanti.
Insomma, si presuppone, non si capisce bene con quale pretesa “tecnico scientifica”, che il celebrante, consacrando l’Ostia possa infettarsi, e così tanto da essere pericoloso per i fedeli.
Non solo, ma nel distribuire l’Ostia, deve mantenere “un’adeguata distanza di sicurezza”. Cosa farà? Da un metro e mezzo di distanza, lancerà l’Ostia al fedele, che la acchiapperà al volo con le mani o con la bocca?

E’ incredibile, come possano esserci uomini che possano concepire e perfino scrivere assurdità del genere! Ed è terrificante che tali assurdità siano state sottoscritte, se non addirittura predisposte – come dice il “protocollo” – dal presidente della CEI.
Siamo alla più tragica farsa!

Farsa a cui si aggiunge l’evidente confessione che il presidente della CEI non crede nella Presenza Reale di Nostro Signore sotto la specie del Pane. E questo non per dire che tale Presenza Reale renderebbe l’Ostia immune da ogni e qualsiasi “contagio” e che anzi sarebbe un veicolo di totale immunità nei confronti di qualsivoglia “virus”, visibile o invisibile che sia.
No! Non per dire questo, che potrebbe apparire come un “azione magica” notoriamente aborrita da Bergoglio e compagnia bella.
No! Ma per dire che il Card. Bassetti dà mostra di non credere ad uno dei dogmi fondanti della Fede cattolica. Al punto da seguire pedissequamente le pretese del “comitato tecnico scientifico” dei saggi venuti dal mondo del moderno Olimpo.  E non ci crede perché, almeno per un certo rispetto formale dei fedeli e di se stesso, avrebbe dovuto rifiutarsi categoricamente di sottoscrivere una assurdità del genere.

Con quale spirito i fedeli potranno mai accostarsi all’Eucarestia amministrata da questi preti miscredenti?
E la stessa Messa celebrata da costoro, sarebbe ancora valida dopo una confessione del genere?
Ce lo chiediamo, non per sollevare un dubbio, ma per constatare la triste realtà di un corpo sacerdotale che si è ormai ridotto ad una mera armata di miscredenti funzionari del sacro.
Non intendiamo essere né irriverenti, né malevoli, ma c’è qualcuno che sia in grado di spiegare tutto questo e di fornire lumi ai semplici fedeli come noi?

Punto 3.8: Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale, si applica anche alle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi ed Esequie – Nota: Nelle unzioni previste nell’amministrazione dei sacramenti del Battesimo e dell’Unzione degli infermi, il ministro indossi, oltre alla mascherina, guanti monouso.
 
Quindi, nonostante si continui a parlare di “sacramenti”, qui viene ribadito il concetto che non v’è nulla di sacro. Ed è singolare che si possa parlare di “distanziamento” – che forse neanche chi ha adottato il termine sa che cosa significhi realmente e a che cosa serva – nel Battesimo e nell’Unzione.

Anche qui, l’acqua e l’olio santo verranno lanciati dal ministro munito di guanti? E il neonato e l’infermo come faranno ad acchiappare al volo l’una e l’altro?
Sembra che scherziamo, ed invece parliamo sul serio; mentre ci viene davanti gli occhi la figura pasciuta e paciosa del Card. Gualtiero Bassetti alle prese con mascherina, guanti e ostie, e acque e olii volanti!

A proposito, visto che ci siamo, forse per non mettere in imbarazzo proprio i vescovi, che hanno il compito di amministrare la Cresima,
il punto 3.10 stabilisce: La celebrazione del sacramento della Confermazione è rinviata.
… uff … !  Avete sentito il sospiro di sollievo del Card. Bassetti?

Per concludere, ci sembra opportuno far notare che dopo secoli di tentativi per distruggere i sacramenti della Chiesa cattolica, voluta da Nostro Signore e retta dai successori degli Apostoli, ivi compreso il tentativo del monaco tedesco apostata Lutero; ecco che finalmente è arrivato un “virus” - in maniera quanto mai opportuna !? -, che ha permesso ad ogni sorta di miscredente di riunirsi in “comitato” e con la scusa della “scienza” e della esclusiva competenza “tecnica”, introdursi nella vita della Chiesa e trasformarne i sacramenti in prodotti di largo consumo il cui uso necessitava di sacrosante regolamentazioni logistiche e igienico-sanitarie. Da applicare sotto pena di sanzioni pecuniarie e carcerarie.

E meno male che il Vaticano II ha permesso di preparare, per sessant’anni, un’idonea gerarchia ecclesiale in grado di inchinarsi alle pretese dei miscredenti e di sottomettersi al volere del potere civile; disponibile a credere ad ogni moderna “verità” e ad adeguarsi ad essa.

La Chiesa sembra essere compromessa, ma il Signore ha promesso che “non prevarranno” (Mt. XVI, 18) e si è riservato un numero di fedeli a cui ha detto: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno … tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate … Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro … Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse … lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli» (Lc. XII, 32, 40, 43, 47 e 46).

E questo piccolo gregge non seguirà i cattivi servi che vestono la veste ecclesiastica e si sono messi al servizio dei nemici della Chiesa … andranno alla ricerca di veri sacerdoti che continuano a servire Dio degnamente e se ne infischiano dei “protocolli” di Bassetti … e grazie a Dio ce ne sono, basta avere la buona volontà per cercarli.






maggio 2020
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI