“Ci vediamo all’inferno”.

Santità, vada pure avanti lei

di Cane Selvaggio



Pubblicato l'8 maggio 2020 sul sito
Ricognizioni


 

Le immagini sono nostre

Abbiamo aggiunto in calce una nota esplicativa






Certo che sentirsi dire “forse ci ritroveremo nell’inferno” da uno che si fa chiamare Santità… ma questo è il livello a cui siamo arrivati.

Proviamo a fare qualche ipotesi:

1 – L’inferno non esiste, per cui ci si può scherzare tranquillamente sopra. Come ci ha riferito il suo collega fondatore di Repubblica (e affondatore della deontologia giornalistica, se mai ce ne fosse stata una) “Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici”, per cui non c’è pericolo. Come ricorderete la Sala Stampa Vaticana aveva smentito non tanto il merito della frase, ma che si trattasse di un’intervista.

2 – L’inferno esiste, ma non ci si sta poi così male. Scegliere tra paradiso e inferno è un’opzione, un po’ come scegliere se andare al mare o in montagna d’estate, a seconda che si preferisca il caldo o il fresco. C’è anche il lago come alternativa, per chi preferisce il purgatorio.

3 – L’inferno esiste, e ci vuole portare più gente possibile. Magari ha pure una provvigione. Questa è un’ipotesi troppo complottista che riportiamo per amor di completezza, ma dissociandocene immediatamente.

4 – L’inferno, come del resto il paradiso, si possono realizzare su questa terra, motivo per cui conviene dapprima affiancare le statue della Madre Celeste con quelle della più eco-friendly Pachamama, e poi, nella fase due, sostituirle del tutto.

5 – Non gli interessa, è agnostico.

6 – L’ha detto per scaramanzia, come suggeriscono al Corriere. Forse intendeva “Non sono così santo come credete…”. “Credete” chi?

7 – Niente di tutto questo. Semplicemente non si rende conto di ciò che dice, gli è solamente uscita una battuta più infelice di quelle che produce di solito quando scrive le esortazioni post-sinodali prima che il sinodo inizi, oppure quando discetta autocraticamente di sinodalità, acrimoniosamente di misericordia, eccetera.

8 – notizia è una fake news. No, troppo realistica conoscendo il personaggio.



Nostra nota esplicativa





Come riportato da Il Corriere, il 6 maggio 2020, Bergoglio ha telefonato ad un ragazzo che gli aveva scritto, ed ha parlato con la madre:

Madre: «Grazie Papa Francesco, noi preghiamo sicuramente per lei, ma lei non ne ha bisogno, è già un santo».


Bertgoglio «Ah ma Dio mio, non dirlo due volte che forse ci ritroveremo nell’inferno eh».


Nessuna meraviglia, Bergoglio è un consumato produttore di battute infelici.
Tuttavia, non bisogna sottovalure il fatto che per Bergoglio l'Inferno non esiste.





Il 29 marzo 2018, La Repubblica ha pubblicato una specie di intervista di Scalfari con Francesco, quella che la Sala Stampa Vaticana ha definito un colloquio.

Scalfari: «Lei non mi ha mai parlato di anime che sono morte nel peccato e vanno all’inferno per scontarlo in eterno. Lei mi ha parlato invece di anime buone e ammesse alla contemplazione di Dio. Ma le anime cattive? Dove vengono punite?».

Bergoglio: «Non vengono punite, quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplano, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici».

Come si vede, Bergoglio ci è e ci fa.




maggio 2020
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI
AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO