L’EUCARISTIA SOTTO NUOVO ATTACCO

Protocollo d’intesa fra Stato e Chiesa firmato il 7 maggio 2020

di Patrizia Stella





Come se non bastassero le profanazioni che sono state commesse in questi ultimi decenni contro la santa Eucaristia, mancava solo la stesura di un abominevole “Protocollo” di intesa tra la chiesa e lo stato firmato il 7 maggio 2020 dal presidente del Consiglio Conte e dal Presidente della CEI card. Bassetti a seguito dell’accordo per la riapertura delle chiese dopo il coronavirus, per rincarare l’elenco delle aberrazioni commesse contro questo Santissimo Sacramento istituito da Gesù Cristo per la nostra salvezza. 
L’aver accolto passivamente da parte della CEI tutte le condizioni firmate dal presidente Conte senza alcun contraddittorio, compreso l’abominevole art. 3.4 che regola perfino le condizioni per la celebrazione della Messa, significa aver delegato totalmente la propria responsabilità, ma anche il potere, la sovranità e l’indipendenza della Chiesa allo Stato, in barba al Concordato del 1982 e all’art. 7 della Costituzione che stabilisce “lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”.

Stia attenta la CEI che, di questo passo, lo Stato non si arroghi anche il diritto di pretendere la proprietà di certi beni ecclesiastici, contando sulla totale accondiscendenza pacifica e idiota dei Vescovi che continuano a inchinarsi davanti alle pretese dei poteri civili massonici. Vergogna!
Gli starebbe bene ai Vescovi, sempre così bonaccioni, sorridenti, superficiali e tolleranti su tutto, perdere il loro stipendio, la casa canonica, chiesa, terreni e altri beni! Così capirebbero finalmente quanto devono soffrire le famiglie italiane ridotte, anche per colpa della falsa chiesa, senza casa e senza lavoro.
Non sarebbe la prima volta, memori di ciò che accadde con il Risorgimento italiano dopo l’Unità d’Italia!
GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI! VIA! FUORI TUTTI! Perché non cedete i vostri beni ecclesiastici allo Stato per accogliere i migranti, come desiderio di papa Bergoglio? Visto che delle richieste degli italiani, della loro vita e della loro anima non ve ne importa niente, provate a tirarvi in casa quelli che vi tagliano la testa in nome di Allah.

Se le più alte autorità della Chiesa hanno trattato così male Gesù Cristo, nel quale non credono più, cosa stanno a fare nei loro sontuosi palazzi vescovili, o all’interno di mura ben protette come Santa Marta? Cosa ci sta a fare la Chiesa se non parla più di preghiera cristiana, di Dio Uno e Trino, della Madonna, dei Novissimi, dei Sacramenti, dei Comandamenti, della Vita Eterna… se non esige alcuna morale perché benedice tutte le situazioni più ripugnanti e inverosimili che si affacciano nel mondo, se neppure ha la fede e la lucidità mentale per difendere quel Sacramento eccezionale e divino che è la santa Eucaristia, dono ineffabile del Padre con il quale Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, vive alla lettera le sue parole “Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!”.

Questo miracolo davvero sconvolgente “DA DIO!”, si può realizzare solamente attraverso il sacerdote consacrato dal Vescovo con il sacramento dell’Ordine sacro con il quale si tramanda, sin dai tempi di Gesù Cristo e per suo preciso volere, questo particolare potere sacro, diciamo così, che significa anche una grande responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini, quella di poter “chiamare sulla terra” lo stesso Gesù Cristo vivo e vero attraverso la consacrazione della Sacra Particola durante la celebrazione della Santa Messa.
Mistero grandioso detto “TRANSUSTANZIAZIONE” studiato da santi e da scienziati con vera trepidazione, mistero che, se scandalizza molti uomini, tanto da ritenerla una cosa assurda, (umanamente parlando è vero), risulta invece una manifestazione straordinaria da parte di Dio onnipotente, che tutto può, e che ci dona i suoi “mezzi soprannaturali” che superano tutte le nostre povere possibilità e aspettative umane.
E per questo motivo, mentre ci fornisce anche i miracoli concreti per venire incontro alla nostra incertezza e incredulità, chiede all’uomo una risposta di fede “Mio Signore e mio Dio! Io credo in Te, nella Tua onnipotenza soprannaturale che supera la natura con prodigi strepitosi.”. Quando saremo in cielo e vedremo Dio “faccia a faccia” ci sarà dato di capire tutto.

Tornando al protocollo citato, soprassediamo per ora sulle direttive in merito alle distanze da rispettare, la igienizzazione delle chiese, ecc. anche se la gestione dell’interno delle chiese è di stretta pertinenza del Vescovo, ma soffermiamoci sull’art. 3.4 ad esempio, che riguarda le indicazioni per la celebrazione della Santa Messa e della distribuzione della Santa Ostia.
Questo articolo neppure doveva apparire per la sua gravità e le sue conseguenze nefaste. Dichiara infatti così: “La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza, abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli”.

Questo articolo arbitrario e profanatorio nei confronti della santa Eucaristia, anche a motivo del solito silenzio dei Vescovi che non si sono neppure degnati di dare ulteriori chiarimenti più rispettosi di quanto viene lì indicato, diciamo pure “brutalmente”, si sta prestando a delle interpretazioni arbitrarie e assurde anche da parte dei singoli sacerdoti i quali si sentono in dovere di assecondare il terrore sparso dalla televisione nella mente di tutti, anche dei credenti, trattando la sacra Particola come se fosse un semplice simbolo fatto di pane e soggetto a eventuali contagi.
Qui manca del tutto la fede e con questa se ne va anche l’intelligenza e il buon senso!
A parte il fatto che, anche dal punto di vista scientifico è stato appurato da molti medici che è infondato continuare a considerare questo virus come grave e letale, dopo che prove schiaccianti di medici illustri (S. Montanari, V. Pura. P. Macioce. G. Tarro, S. Manera ecc.) ci hanno confermato il contrario, ma il governo traditore ignora tutto questo perché suo scopo è di tenerci schiavi con museruola e guinzaglio, terrorizzati da fantasmi inesistenti, per portarci via la nostra libertà, e svendere la nostra Italia al nemico finché continuiamo a rimanere come anestetizzati.
SVEGLIA ITALIA!

Dal giorno della riapertura delle chiese in poi, se ne sono viste di tutti i colori durante la Messa!
In mezzo a molti sacerdoti buoni e fedeli che, con grande senso di responsabilità, hanno fatto un distinguo chiaro fra i vincoli derivanti dall’autorità della Chiesa e quelli invece “non vincolanti” derivanti dallo stato, (per cui si sono ben guardati dall’indossare strumenti non conformi alla sacra liturgia, più consoni ad una sala operatoria che ad una celebrazione eucaristica), si sono visti invece sacerdoti usare di tutto e di peggio per la distribuzione delle particole: guanti, vassoi per la distribuzione delle ostie e che ognuno prendesse la sua; addirittura orripilanti pinze con le quali prendere l’ostia da porgere ai fedeli, altri che cacciano in malo modo quei fedeli che chiedono di avere l’Ostia in bocca, come è sempre stato fatto dalla storia bimillenaria della Chiesa, anche durante le peggiori pestilenze perché c’era la consapevolezza che quella sacra particola era L’UNICO RIMEDIO PER ARRESTARE QUALUNQUE CALAMITA’ E NON CERTO PORTATRICE DI VIRUS DA CUI STARE ALLA LARGA! DISSACRAZIONE CHE RASENTA IL SACRILEGIO, a detta di alcuni teologi tra cui il rev. Padre Flavio Uboldi, teologo cappuccino esperto di Fatima, il quale avrebbe collegato l’avanzare veloce di questi eventi disastrosi, con l’approssimarsi dell’altro evento disastroso ma purificatore dell’umanità che è il terzo o quarto segreto di Fatima.

CONTAGIATI DA CHE COSA, DA CHI??? Contagiati dentro le sacre mura della chiesa che è sempre stato luogo di salvezza e non di contagio!
Il Sacerdote ha l’obbligo da sempre di lavarsi le mani prima di iniziare la celebrazione della santa Messa, tant’è vero che in tutte le sacrestie c’è un piccolo lavello, anzi, come segno di rispetto verso l’Ostia Santa, anche durante la liturgia della Messa c’è quella brevissima parte che si chiama “LAVABO” dove il sacerdote torna a lavarsi le dita delle mani asciugandole con un piccolo lino e pregando Dio “Lavami, Signore, da ogni mia colpa e purificami da ogni peccato”.
Pertanto solo il sacerdote, che ha le mani consacrate, può toccare la Santa Ostia e nessun altro, né diaconi, né accoliti, né ministri straordinari dell’Eucaristia, come da prassi perenne della Chiesa, nonostante gli abusi recenti.
Ma c’è una differenza basilare in questo lavaggio delle mani previsto dalla Chiesa rispetto a tutte le abluzioni esagerate di adesso: il Sacerdote si lava le mani per rispetto verso il Corpo di Gesù che verrà sull’altare, grazie alle parole della consacrazione, e non per timore di contagiare sé stesso e i fedeli.

Ma cosa temiamo? Di essere contagiati dal Corpo santissimo di Gesù, nostro Dio vivo e vero, onnipotente e onnisciente, che si è fatto uomo per salvarci dalla dannazione eterna?
Contagiati da quel Gesù che è passato beneficando tutti, che ha potenziato tutte le nostre capacità umane perfezionandole grazie alla Fede e all’infusione dei Sette Doni dello Spirito Santo, quei Doni soprannaturali che ci permettono di saper vedere tutti gli eventi alla luce di Dio, della Verità, del Bene, e non prigionieri plagiati e terrorizzati dalle meschine opinioni di politici corrotti, senza fede, senza più dignità, senza onore, senza pudore… che usano tutti i media per tenerci prigionieri, col nostro stupido consenso per giunta. Qui ci vuole una superdose di Spirito Santo perché ci svegli.
Contagiati da quel Gesù che ci ha dato i Sette Sacramenti, mezzi soprannaturali per vivere da cristiani e non da figli delle tenebre; che ci ha promesso la Vita Eterna con Lui in Paradiso;
ci crediamo contagiati da quel Dio che ha dato la sua vita per noi e ci aspetta giorno e notte nella solitudine di quel Tabernacolo sempre più emarginato nelle nostre chiese cattoliche fino a non trovarlo più per poterci inginocchiare davanti alla Sua presenza divina e dirgli “Grazie, mio Dio, perdonaci! quanto siamo stolti nel comportarci in questo modo così vigliacco e sacrilego nei tuoi confronti! 
Ma cosa andiamo a fare a Messa se abbiamo questa poca fede? Siamo consapevoli di chi andiamo a ricevere nella Santa Ostia? La riceviamo forse in peccato mortale, senza esserci prima confessati per pulire i nostri peccati, soprattutto di incredulità e di superbia di crederci noi così puri da “TEMERE” DI VENIRE CONTAGIATI DALLA PUREZZA PER ECCELLENZA CHE È IL NOSTRO DIO?”
Se questo non rasenta il sacrilegio, forse è perché ormai l’ignoranza dei fedeli e dei preti è arrivata al massimo.

LA SANTA EUCARISTIA, LA SANTA MESSA! MISTERO DEL CORPO E DEL SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO.
Questa è la nostra fede cattolica, questa è sempre stata la nostra forza, il nostro privilegio, la nostra esclusiva peculiarità rispetto alle preghiere di tutte le altre forme religiose sparse nel mondo, cioè IL FATTO CHE NOI ABBIAMO IL NOSTRO DIO VIVO E VERO PRESENTE IN MEZZO A NOI NELL’OSTIA SANTA, CUSTODITA NEI TABERNACOLI DELLE NOSTRE CHIESE, che per questo sono “CHIESE VIVE” e non monumenti glaciali come le chiese dei protestanti o le moschee islamiche o i templi buddisti o altre strutture che la buona volontà dell’uomo ha ideato in forza di quella interiore e mai assopita ricerca di Dio che alberga nel cuore di ogni uomo.

Ma Dio ha risposto a questo anelito interiore dell’uomo sin dall’eternità facendosi conoscere al mondo intero, perché fosse adorato come Lui indicava, inviando prima i Profeti e i Patriarchi nell’Antico testamento e infine il suo stesso Figlio Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, mistero ineffabile della Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, per il quale milioni di cristiani in tutto il mondo e lungo i secoli hanno dato la vita consacrandosi in monasteri o missioni o con una vita di penitenza o di assistenza nelle opere di carità, o con la morte violenta pur di non rinnegare Gesù Cristo.

Ma noi adesso, se non chiediamo luce allo Spirito Santo, rischiamo di rimanere vittime di una “chiesa in uscita” che ha perso la fede e anche il vero Papa estromesso in malo modo perché venisse introdotto sul soglio di Pietro un falso papa che ci porta verso il Nuovo Ordine Mondiale e Globale, un falso papa che accomuna tutte le religioni in una sola fantomatica “divinità” senza volto e senza nome, compiendo il peggiore dei peccati che va sotto il nome di “ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE” perché direttamente contro lo Spirito Santo.

Ci rendiamo conto della gravità del momento storico presente? Con chi vogliamo stare? Con la dea Pachamama, la cosiddetta “Madre Terra” che molti ritengono responsabile della diffusione a livello mondiale del virus perché collegata con riti esoterici pagani, o con nostro Signore Gesù Cristo, Via, Verità e Vita?
E se qualunque Vescovo o Papa non mi porta a Gesù Cristo, io non posso stare né col Vescovo nè col Papa!!
Non è la prima volta nella storia della Chiesa che si arriva a questa apostasia, anche se adesso pare che si stia toccando il fondo e dobbiamo reagire perché Gesù è con noi: “Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo” (Gv.16,33)

Non possiamo giudicare le persone, ma i fatti ABBIAMO IL DOVERE DI GIUDICARLI per saper distinguere il bene dal male, l’errore dalla verità e impedire a noi e agli altri di andare all’inferno per superficialità o per ottusità o per ignoranza. Dobbiamo stare vicino ai nostri sacerdoti per aiutarli ad essere fedeli, perché non sarà facile per loro in vista di una probabile persecuzione, ma se saremo chiamati a questo, troveremo in Gesù tutta la forza e i mezzi necessari. Ci aspetta la gioia della Vita Eterna col nostro Gesù e con i nostri cari che dobbiamo portare con noi in Paradiso.
I beni passano, la salute è sempre precaria, la vita è breve e finisce presto e ci troveremo davanti al giudizio di Dio. “Da chi andremo o Signore! Tu solo hai parole di Vita Eterna!” Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me, perdona i miei peccati e dammi il dono della Sapienza per non cadere stupidamente nelle reti diaboliche del diavolo che, come leone ruggente, va in cerca di chi divorare”.

San Pietro negli Atti degli Apostoli (4,12) parlando di Gesù ai Giudei, dice: “In nessun altro c’è salvezza, non vi è infatti altro Nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati!”

E San Paolo afferma con forza nella lettera ai Filippesi (2,10-11) “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre”.  Amen  Alleluia!

L’Italia e il mondo risorgeranno a nuova vita e benessere solo quando si tornerà a proclamare la REGALITA’ E MAESTA’ DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO, VERO DIO E VERO UOMO, SOMMO BENE E NOSTRA ETERNA FELICITA’. SOLO ALLORA ANCHE IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA TRIONFERÀ.







maggio 2020
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