La “nuova religione”:

un’analisi dei segni dei tempi


di Nicolò Ghighi



Pubblicato il 18 dicembre 2020 sul sito
Ricognizioni


 






1. Soteriologia di una nuova religione.

“Nel vaccino sarà la salvezza”. Questa frase, ripetuta innumerevoli volte durante l’anno ormai exeunte su tutti i mezzi di (dis)informazione di massa, sin dalla prima lettura presenta dei risvolti secondari assai pericolosi, che si rendono sempre più palesi man mano che si avvicina l’arrivo effettivo di detto vaccino.

Anzitutto la parola “salvezza”, che ci porta direttamente nel dominio semantico della soteriologia. Stando all’Enciclopedia Treccani, la soteriologia è: “in storia delle religioni, dottrina della salvezza, in quanto liberazione dell’uomo dal male comunque inteso”. La soteriologia è dunque il carattere proprio di una religione, e segnatamente la soteriologia del vaccino è quella della nuova religione che sempre più insistentemente da certe parti sta venendo propagandata e predicata, attirando masse d’inconsapevoli seguaci grazie alla forte sponsorizzazione da parte del potere politico, storicamente strumento molto importante affinché le religioni possano avere successo nel mondo (il Cristianesimo, a ulteriore indizio della propria autenticità, resta pressoché l’unica religione a essere nata e diffusasi senza appoggio, e anzi con la contrarietà del potere statale).

La “salvezza” s’interpreta, sempre secondo gli storici delle religioni, come “liberazione dal male” o “da uno stato o da una condizione non desiderata” [1]. Il più delle volte si tratta della salvezza dalla morte (isidismo, mitraismo, Cristianesimo), ma anche dalla condizione di turbamento dell’anima (buddismo, giainismo, etc.), due mali che spesso si compenetrano: nella nuova religione il male è chiaramente il virus, ma c’è pure l’idea di ricercare la salvezza dalla morte.
Si noti, però, che si tratta di una morte intesa ben diversamente da quella delle religioni misteriche, che si propongono di salvare l’uomo dalla morte eterna; la nuova soteriologia si riferisce infatti alla salvezza dalla morte corporale, immaginando la vita terrena come unico spazio ontologico dell’individuo. In questo senso, la nuova religione è pienamente figlia della concezione materialista invalsa dai tempi dell’illuminismo, e mentre le religioni antiche vedono nella morte (fisica o spirituale) dell’uomo un mezzo di elevazione all’oltremondo in cui è riposta la speranza della sconfitta della morte eterna, la speranza della nuova religione è del tutto contingente, e ogni orizzonte ultramondano è del tutto cancellato.
In questa nuova soteriologia, la critica all’oltremondo, portata avanti dagli hegeliani di sinistra e in ultimo da Nietzsche, giungendo finanche alla sua completa eliminazione, trova compimento teologico.

2. Riti e simboli della nuova religione.
Il valore soteriologico, naturalmente, si accompagna a una serie di rituali, che gli storici delle religioni possono facilmente ricondurre a dei “tipi” universali, ma che nel nostro caso credo si debbano leggere pure tenendo d’occhio il fenomeno dell’inculturazione, ovvero della volontaria sostituzione di forme religiose preesistenti, e in questo specifico frangente al Cristianesimo che, seppur umanamente malaticcio e praticato quasi solo a livello di sostrato culturale nel nostro Occidente, rappresenta cionondimeno uno “scoglio” per i profeti e gli apostoli della nuova religione. La nuova inculturazione si manifesta in una forma “aggressiva”, simile a quella talvolta praticata dai missionari gesuiti in età moderna, ovvero come volontaria e talora brutale sostituzione dei costumi preesistenti con i nuovi attraverso un gioco di corrispondenze; l’inculturazione dei Cristiani dei primi secoli, diversamente, era piuttosto la conservazione di alcune prassi rituali (le processioni di benedizione dei campi, i capitelli ai trivi, etc.), ovviamente inquadrate nel sistema religioso cristiano.

Il vaccino dapprima doveva genericamente arrivare “in inverno”, secondo i moderatamente ottimisti. Poi, man mano, le date si sono fatte sempre più precise, sino a definirsi il periodo di fine dicembre-inizio gennaio. A furia di anticipazioni, l’approvazione del trattamento da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco dovrebbe arrivare il prossimo 21 dicembre, talché, stando alle parole del vicepresidente della commissione europea Margaritis Schoinas, la data simbolica d’inizio delle vaccinazioni sarà il 25 dicembre [2]. Del resto, in questi mesi di chi si è atteso e propagandato l’avvento, se non proprio del “dio vaccino”, obliando del tutto quello di Nostro Signore?

Secondo taluni polemisti, la data del 25 dicembre per indicare il Natale di Cristo sarebbe frutto d’inculturazione già da parte dei Cristiani. Tale accusa, in realtà, è decisamente tacciabile di falsità per due motivi. Anzitutto, poiché la festa del Sol Invictus al 25 dicembre non era un culto molto sentito dal popolo, ma semmai un’introduzione relativamente recente e di scarsa popolarità: gli studi di Halsberghe hanno dimostrato che l’introduzione della festa del 25 dicembre fu introdotta non prima di Aureliano, sopprimendo le precedenti date del 19 dicembre o di fine ottobre, di cui si ha testimonianza in un calendario lapideo a S. Maria Maggiore, allo scopo di rivitalizzare un culto che, per decisione dello stesso imperatore, doveva avere un ruolo fondamentale nella definizione della maestà imperiale, ma la cui popolarità era decisamente scemata tra le genti [3]. Più recentemente, Hijmans ha persino messo in dubbio l’attribuzione ad Aureliano, sostenendo che non esistano prove in tal senso, e che la testimonianza più antica di culto solare il 25 dicembre sarebbe da porre non prima del tardo IV secolo, forse proprio in opposizione al culto cristiano già diffuso [4].
In secondo luogo, l’accusa è falsa perché la fissazione della nascita di Cristo verso la fine del mese di dicembre, contrariamente a ciò che dicono sedicenti teologi, non fu stabilita “molti secoli dopo”, sibbene è una diretta derivazione dal calcolo dei turni di sacerdozio al tempio, e particolarmente del turno di Zaccaria all’altare dell’incenso, in relazione alla cronologia evangelica lucana. Difficilmente, tuttavia, sarebbe possibile spiegare in un modo diverso dall’inculturazione la scelta di questa medesima data per l’arrivo del “dio vaccino”. Mentre in molti paesi del mondo le chiese saranno chiuse, e i Cristiani non potranno celebrare i sacri uffici per glorificare la nascita del Salvatore Teantropo, i media inviteranno a gioire nelle case (in questo tempo diventati quasi dei sacelli, dato l’incessante mantra “state a casa!” ripetuto in ogni salsa, e la loro elevazione a centri polifunzionali da cui è possibile studiare, lavorare, e compiere ogni attività senza l’ “ingombro” della socialità), rigorosamente senza la famiglia (concetto chiaramente proprio delle religioni tradizionali e inadatto alla nuova), per l’arrivo del nuovo dio.

Trovato il giorno in cui il nuovo dio s’incarnerà, non nel seno di una vergine ma in una provetta e in una siringa, è necessario trovare il giorno in cui il mondo sarà iniziato alla nuova religione. Pare che con molta probabilità questo sarà il 6 gennaio [5], o comunque una data a esso prossima. Nel giorno dell’Epifania, o comunque entro la sua ottava (13 gennaio), i Cristiani fanno memoria del glorioso Battesimo di Nostro Signore nel fiume Giordano, non solo manifestazione superna della Sua Divinità, ma prima figurazione del Battesimo mediante il quale tutti siamo chiamati a salvezza. E in questo giorno, in luogo dei battesimi nell’acqua e nello Spirito Santo, si compiranno le vaccinazioni, che nel piano preparato in questi giorni assumono patentemente i caratteri di un classico rito d’iniziazione. Perciò, in luogo dei battisteri, ecco sorgere dei padiglioni a forma di primula [6], “simbolo di rigenerazione e rinascita”, le stesse parole che la mistagogia cristiana utilizza per descrivere le vivificanti acque del Battesimo.
Ai Cristiani che sono morti al peccato e rinati a Cristo nelle acque vive dello Spirito, è dato il sigillo della grazia, e spesso – come segno tangibile di questa nuova appartenenza a Dio – una croce da portare al collo. Secondo il nuovo credo, si porterà invece una primula all’occhiello [7]. Taluni hanno paragonato questa spilla alla stella di David con cui i nazisti erano usi segnare i giudei (che però non avevano inventato nulla, dacché i dhimmi cristiani o giudei ai tempi del Califfato dovevano parimenti portare dei pubblici segni di riconoscimento). Personalmente trovo questo paragone non esattamente calzante, perché al di là dell’emarginazione di quanti vengono maldestramente associati ai “no-vax”, trovo molto più significativa in questo gesto la volontà di autoidentificarsi come parte della “comunità dei salvati”, che del resto è un tratto comune in storia delle religioni.

3. La “nuova religione” dal punto di vista cristiano.
Omnes dii gentium daemonia (Sal. 95,5). Con queste perentorie parole la Scrittura mette fine a ogni possibile attribuzione di un qualche grado di bontà a religioni non cristiane. E’ interessante notare che la letteratura apostolica non vede possibile il sorgere di una nuova religione dopo il Cristianesimo, che è del resto la rivelazione degli “ultimi tempi” secondo le parole stesse di Nostro Signore, se non quella dell’anticristo, che confonderà il gregge e lo corromperà in gran misura (cfr. Matteo 24). E’ parimenti interessante notare che, se si eccettuano quelle “religioni” che in realtà sono la prosecuzione in forma organizzata di filosofie tradizionali dell’estremo oriente quali sikhismo, ceondoismo e bahà’i, dopo la venuta di Cristo non paiono essere sorte grandi religioni strutturate. L’Islam, del resto, ha storicamente molti elementi per essere considerata solo un’eresia molto deviante del Cristianesimo, come peraltro già S. Giovanni Damasceno l’identificava [8]. Sembra che la grande religione moderna, che dopo anni di profezie più o meno distanti e oscure oggi sembra pronta alla nascita del proprio messia, sia l’unica religione completamente nuova affacciatasi su questo mondo dopo la venuta di Cristo. E dunque, giusta la letteratura apostolica, la religione dell’anticristo.

Il Nuovo Testamento accenna diffusamente alla venuta dell’anticristo, e tra i passi forse più inquietanti dell’Apocalisse di S. Giovanni a ciò dedicati, compare questo: Et faciet omnes pusillos, et magnos, et divites, et pauperes, et liberos, et servos habere caracterem in dextera manu sua, aut in frontibus suis: et nequis possit emere, aut vendere, nisi qui habet caracterem, aut nomen bestiæ, aut numerum nominis ejus. (Ap. 13,16-17). Queste parole risuonano spesso oggidì accompagnate da una domanda: ma è il vaccino che ci vogliono imporre, il segno dell’anticristo? Ora, parrebbe evidentemente di no, dacché il passo scritturale è chiaro nel significare che il χαρακτήρ sia “il nome della bestia, o il numero del suo nome” (cioè 666, come è spiegato al verso successivo), e non una semplice cicatrice da vaccino. Ma non si può nemmeno liquidare così la vicenda.

Se domani qualcuno proponesse di marchiare a fuoco un 666 sul braccio di ogni essere umano, probabilmente la sensazione immediata di tutti, cristiani e non, sarebbe di rifiuto. Ma se dapprima ci dicessero che, per il nostro bene, tutti dobbiamo portare delle maschere sul viso, e che senza di queste non possiamo uscire di casa, entrare nei negozi, “comprare, né vendere”… e poi ci dicessero che, per il nostro bene e la nostra salvezza, tutti dobbiamo inocularci un vaccino, e senza questo non possiamo viaggiare, entrare nei luoghi comuni, “comprare, né vendere”… e poi ci dicessero che, per il nostro bene, tutti dobbiamo farci conficcare un microchip sottocutaneo, e senza questo non poter avere contatti, “comprare, né vendere”… con una perfetta tecnica della rana bollita, ecco servite future nuove imposizioni, e senza nemmeno troppe complicazioni, sendoché – almeno in Italia – risulta che oltre l’80% della popolazione sia favorevole all’uso continuato della mascherina e oltre il 40% sostenga che il vaccino (o il suo equivalente patentino vaccinale) debba essere obbligatorio [9].
Come si può non pensare che in un futuro prossimo sarà proprio il marchio della bestia a essere reso obbligatorio, nell’accettazione generale? Questo è pure il motivo per cui è fondamentale resistere a queste catene di obblighi sin dalle loro origini più remote, imperocché non sono che gradini verso l’abisso.

4. Conclusioni: il necessario equilibrio tra ansia escatologica e rilassatezza.
Come si sarà notato, in queste righe non si è dato nessun parere scientifico – perché non ne saremmo stati in grado, occupandoci di altro di mestiere – sull’efficacia o la sicurezza di questo vaccino. Né si è parlato di un tema molto annoso, quale il problema morale legato alla coltivazione dei vaccini in cellule fetali abortite. Interesserà forse ai nostri lettori il fatto che la Fraternità S. Pio X si sia resa bersaglio di contestazioni per aver sostenuto, con un arzigogolo di cavilli tomistici e razionalisti, l’accettabilità della vaccinazione da vaccino coltivato in cellule abortite, attraverso un comunicato laconico, poi ritirato, e sostituito da un più ampio ma non diverso nella sostanza “studio teologico”. Le critiche, mosse in Italia principalmente da Alessandro Gnocchi su Ricognizioni [10], hanno ben evidenziato come in queste vicende si noti perfettamente l’impostazione meccanica delle categorizzazioni scolastiche, che tramite il ragionar filosofico sostituitosi alla teologia patristica arrivano ad ammettere aberrazioni come quella di cui sopra.
Molto più ortodossi in materia, paradossalmente, si sono dimostrati dei vescovi “canonici” cattolici, tra cui mons. Schneider, in una loro recente lettera. È invece da dire che, benché alcuni vescovi e sinodi ortodossi abbiano annunciato che personalmente si faranno il vaccino, questi invece non sono mai entrati nel tema delle cellule abortite, e anzi vi sono stati vescovi – come l’ottimo Neophytos di Morphou – che hanno pubblicamente espresso un’opinione contraria. Di certo, nessuno è mai arrivato a dire che “il buon cristiano si deve vaccinare”, come invece sosteneva il comunicato della FSSPX.

Ad ogni modo, la vaccinazione è, come qualsiasi trattamento medico, una libera scelta personale e individuale, che aprioristicamente non è né favorevole né contraria alla dottrina cristiana. Ci siamo però occupati di ciò che ruota attorno a questo trattamento medico, e che esula dal suo carattere prettamente sanitario, ipostatizzandosi come divinità di una nuova religione i cui tratti stanno oscuramente emergendo in questi giorni.

Alla prima domenica di Avvento (con il calendario giuliano, domenica scorsa), secondo l’uso di Roma si è letto il brano del Vangelo di S. Luca in cui Nostro Signore ci ammonisce a riconoscere, come dai frutti del fico l’estate, la fine dei tempi dai segni che la preconizzano. I Padri avvertivano una tensione escatologica profondissima, pronti a cogliere ogni minimo segno, dall’eruzione del Vesuvio ai moti astrali, come un possibile presagio della fine dei tempi che Cristo ci ha assicurato essere vicina. Tale tensione escatologica, ancora viva nel sentimento popolare lungo il Medioevo, è prevedibilmente andata a rilassarsi col passare del tempo, rendendosi conto i Cristiani che il tempo di Dio non è quello dell’uomo, e mille anni ai suoi occhi sono come un giorno.
A tale rilassatezza si sono talora opposti alcuni movimenti, soprattutto in ambito protestante o ai margini del cristianesimo stesso, quali mormoni, avventisti e testimoni di Geova, caratterizzati – potremmo dire – da un’ansia escatologica ben diversa dalla tensione patristica, smaniosa di identificare con precisione un giorno imminente in cui il mondo avrebbe visto la sua fine, spesso mancando di conciliarsi con i segni che la Tradizione della Chiesa ci ha dato sugli ultimi tempi (costruzione del terzo tempio, regno dell’anticristo, discesa di Gog e Magog, conversione finale d’Israele…), e soprattutto con le parole di Cristo nel Vangelo, il quale numerose volte ci ammonisce che nemmeno il Figlio dell’uomo conosce il giorno né l’ora in cui ciò avverrà, ma solo il Padre la conosce. Ogni conclamata data della fine del mondo si è prontamente rivelata menzognera, e purtuttavia questi movimenti continuano a individuarne di nuove, poiché l’identificazione di una fine prossima è la loro unica ragion d’essere nella costellazione protestante. Per di più, queste ansie, che umanamente possono far breccia nel cuore inquieto dell’uomo, si sono sovente diffuse anche in altri ambienti, per esempio tra gli “apparizionisti” cattolici affamati di rivelazioni private, che spesso si portano in questo modo su posizioni molto vicine al terzo protestantesimo.

Il cristiano ortodosso dovrebbe essere esente da queste ansie false e irrazionali, come dovrebbe astenersi dalla rilassatezza dei tiepidi che non pongono mente alla fine dei tempi, o la considerano un evento troppo lontano, ed essere invece animato dalla sana tensione dei Padri, sapendo che la fine è vicina, sapendo cogliere ogni segno nel cielo e sulla terra, e pur senza sapere quando Cristo verrà “come un ladro nella notte”, preparandosi a difendersi e restare fedele al suo nome, per andargli  incontro con la lampada accesa, in quel giorno terribile in cui gli Angeli avvolgeranno i cieli e il Giudice verrà sulla terra a far giustizia dei vivi e dei morti.

Chiudo riportando come monito le profetiche parole del beato confessore georgiano Gabriele Urgebadze, folle in Cristo, sul segno dell’anticristo, terribilmente attuali, poiché si possono benissimo applicare pure ai “segni preconizzatori” della catena di forzature di cui detto sopra: “Satana ha diffuso 666 trappole. Il suo sigillo sarà fatto non solo in modo invisibile ma anche visibile, sulla fronte e sul braccio. Se l’impressione del sigillo è fatta con la forza, agli occhi di Dio sarà considerata come una vergine disonorata. La prova più difficile per i cristiani saranno i loro parenti che hanno accettato il sigillo. Il sigillo non avrà effetto se fatto contro la volontà di qualcuno. Ma immagina la trappola tesa dall’anticristo per una madre che è partita con cinque figli. Come dar loro da mangiare se non accettare il sigillo? In un primo momento, il sigillo verrà offerto ai volontari. Tuttavia, durante l’intronizzazione dell’Anticristo tutti saranno costretti ad accettare il sigillo. La disobbedienza sarà considerata un tradimento. Le persone fuggiranno nelle foreste. Dovrebbero essere prese precauzioni per muoversi in gruppi di circa dieci-quindici, poiché i demoni potrebbero tentare di spingere le singole persone dalle scogliere. I credenti saranno protetti dallo Spirito Santo. Qualunque cosa accada, non perdere mai la speranza. Aiutatevi a vicenda. Dio ti schiarirà la mente e saprai come reagire. Colui che persevererà sarà salvato. Nessun vero credente proverà né fame né sete. I credenti non appassiranno nel tempo dei disastri. Il Signore farà miracoli per loro. Una foglia di una pianta sarà cibo sufficiente per un mese. Anche il pezzo di terra si trasformerà in pane facendovi sopra un segno di croce“.

Veni, Domine, et noli tardare: relaxa facinora plebi tuae!
Veni, Emmanuel, veni ad liberandum Israel!
Exurge Domine, et judica causam tuam!

17 dicembre 2020
festa di S. Dionisio di Zante il taumaturgo

NOTE

1 - Cfr., pure per gli esempi successivi, N. Smart, “Soteriology”, in M. Eliade (ed.), Encyclopedia of Religion, New York, Macmillan, 1987.
2 - Bocci, Ciriaco, D’Argento, Foschino, Il vaccino di Natale, in Repubblica 16.12.2020.
3 - G.H. Halsberghe, The Cult of Sol Invictus, Leiden, Brill, 1972, pp. 130-157.
4 - S. Hijmans, Sol Invictus, the Winter Solstice, and the Origins of Christmas, in Mouseion 47-3 (2003), pp. 377-399.
5 - Vaccino covid, Zaia: “Dal 6 gennaio via in Veneto”, in Adkronos.com 12.12.2020
<https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/12/12/covid-veneto-zaia-
dal-gennaio-vaccinazione-via_nzJjVHHgyxuokC7opFZ8eJ.html>.
6 - A fiore e 100% biodegradabili: ecco i padiglioni per vaccini anti covid firmati Boeri, in MilanoToday 14.12.2020 <https://www.milanotoday.it/attualita/coronavirus/padiglioni-vaccini-covid-boeri.html>. Si noti che non è trascurato l’aspetto ecologico, fondamentale nelle profezie di questa nuova religione.
7 - M. Venturini, Vaccino Covid, lo spot punta su alcune leve persuasive. Per questo funziona, in Il Fatto Quotidiano 14.12.2020 <https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/14/vaccino-covid-lo-spot-punta-
su-alcune-leve-persuasive-per-questo-funziona/6036129/>.
8 - Cfr. S. Giovanni Damasceno, De haeresibus 101 (PG 94:763).
9 - Sondaggi, per 2 italiani su 3 il vaccino anti-Covid metterà fine a pandemia. 16% non vuole vaccinarsi, il 42% lo renderebbe obbligatorio, in Il Fatto Quotidiano 16.12.2020 <https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/16/sondaggi-per-2-italiani-su-3-il-vaccino-anti-covid-mettera-fine-a-pandemia-
16-non-vuole-vaccinarsi-il-42-lo-renderebbe-obbligatorio/6039441/>
10 - <https://www.ricognizioni.it/fraternita-san-pio-x-e-vaccino-anticovid-
 solo-un-incidente-forse-ma-senza-constatazione-amichevole>







dicembre 2020
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