E se provassimo a dire NO?


di Matteo Donadoni



Pubblicato il 16 dicembre 2020 sul sito
Ricognizioni


 








Dunque, vediamo se ho ben capito. Nessuno ha il coraggio di alzarsi in piedi e dire NO. Abbiamo un Antipapa che tutti credono vero Papa, il quale non vive nel palazzo apostolico, ma in albergo, mangia a tavola con chiunque passi di lì al momento lo stesso cibo che prendono tutti dallo stesso buffet, così da esser sicuro di non finire avvelenato, fatto tanto bizzarro da convincere i prelati più seri a trasferirsi per non assistere a un tale scempio del papato.

Nel frattempo, il vero Papa, che tutti credono dimesso, non ha spezzato l’anello piscatorio e, pur indossando l’abito bianco papale, nemmeno lui vive nel palazzo apostolico, tuttavia non si è ritirato in Baviera, come avrebbe fatto meglio a fare, così, ora, altri grossi prelati meno seri si sono resi conto di non potersi permettere di farlo morire in abito bianco, come se fosse il Papa, e tentano di rivestirlo di nero. Se si può sempre seppellire un Papa scomodo come Luciani, è arduo seppellire un non-Papa che resta Pontefice agli occhi del mondo. Tuttavia, come accertato da tempo, nei sacri armadi tonache nere non ce ne sono.

Allo stesso tempo, in aperto affronto al Francesco che abbracciava i lebbrosi, la tanto decantata dalle trombe del secolo “Chiesa in uscita” si è subito rintanata nelle sacrestie per paura di prendere l’influenza definita covid-19. Dal vescovo di Roma al curato di campagna, si dice Messa con la mascherina e si obbedisce al potere temporale, non del Papa, che sarebbe anche un bene, ma del governo italiano, che è un male. Ci hanno vietato la festa più importante, la Pasqua, e nessun sacerdote si è alzato per dire NO.

Il Francesco che non abbraccia gli influenzati, in un discorso teologicamente inaudito ha detto: «In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni». Quel Signore che di per sé ha il potere di liberarci da ogni male, ci dovrebbe oggi solamente dare la grazia di obbedire alle disposizioni del novello potere supremo.

Già, perché avremmo anche un governo italiano. Ma che governo? Visto che il supremo ministro Conte governa de facto con leggi speciali, scavalcando il suo stesso esecutivo, ridicolizzando il Parlamento e sbertucciando il popolo. Una sorta di regime sanitario governa ex machina con DPCM (che, se non ho capito male, non sono nemmeno previsti dall’ordinamento della Repubblica) autocratici indegni di un vero autocrate, perché Conte non si assume nemmeno la responsabilità di quanto impone arbitrariamente agli italiani, scaricando ora su questa task force di esperti, ora sul parere medico di questi altri scienziati, che sono tanto scienziati da credere che un vaccino antiinfluenzale sia un ritrovato scientificamente giustificabile.

Tutto col beneplacito e il tacito assenso di Mattarella, Capo di una Repubblica finita, che pare stia tirando a campare per andare in pensione prima di passare alla Storia come il Capo dello Stato che perse l’Italia per paura di essere accusato di negazionismo. In tutto questo pasticcio, in televisione fanno la voce grossa ministri dal quoziente politico dubbio come Roberto Speranza e Francesco Boccia che verrà ricordato come “il cronometro di Dio”, espressione di un partito che ha malamente perso tutte le elezioni degli ultimi dieci anni, ma che, fatto inspiegabile per una persona di intelligenza media, tira le fila della politica e dell’economia italiana, con la minaccia più o meno implicita di rimandare per la strada tutti i peones del fu Movimento Cinque Stelle, da dove elettori sciocchi e sprovveduti li avevano raccattati.

Nessuno si alza in piedi per dire NO. Obbedire. Chi non obbedirà garibaldinamente ai diktat del capo nell’ombra del potere massonico internazionale, nella migliore delle ipotesi sarà schedato come negazionista, un essere subumano che non si fa remora di contagiare, anche solo involontariamente, il prossimo suo come se stesso. Egli sarà misericordiosamente additato perfino dalla neochiesa come pubblico peccatore. Non solo, con ogni evidenza chi non si vaccinerà non avrà patente di libera circolazione. Niente teatro, niente museo, niente viaggi all’estero né vacanze al mare, ovviamente niente nuovissima messa sanitaria, nessun divertimento.

Nessuno alza la voce. L’opposizione fa cucù come un qualsiasi Berlusconi di passaggio, guardandosi bene da ricoprire il ruolo scomodo di svelare gli inganni della dittatura finanziaria caritatevolmente velata da soccorso sanitario internazionale. Il problema è la moneta unica dell’Unione Europea che ne fa un uso violento contro i popoli che dovrebbe invece nutrire, perciò è totalmente inutile fare opposizione dal di dentro, questa nave dei pazzi andrà a schiantarsi senza il conforto dei sacramenti, perché una casta sacerdotale pusillanime ha scelto di prendersi cura di otto pecore su mille. In verità “le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio” (Mt. 21,31).






dicembre 2020
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