Papa Francesco:
cappellano dell’Organizzazione delle Nazioni Unite?



Pubblicato il 26 gennaio 2021 sul sito della Fraternità San Pio X: FSSPX News






Ogni mese, Papa Francesco presenta con un video un’intenzione di preghiera. Per gennaio questa intenzione è di essere «al servizio della fraternità», sulla falsa riga di Fratelli tutti, del 3 ottobre 2020 e della Dichiarazione interreligiosa di Abu Dhabi, del 4 febbraio 2019.


Lo strano contenuto del video

Sul suo sito, Jeanne Smits, il 7 gennaio 2021, presenta questo video:
«Si vede anche una donna che sgrana devotamente il suo Rosario. Senza transizione si passa ad una giovane musulmana velata che fa la sua preghiera rituale su un tappeto; pochi secondi dopo, è il turno di un ebreo che prega oscillando, kippah in testa e tallit – scialle rituale – sulle spalle.

«I tre “oranti” mandano poi (l’uno all’altro, senza dubbio) una faccina sorridente anch’essa orante, dai loro cellulari e poco dopo si ritrovano, indossando la mascherina, a servire una minestra popolare (apparentemente vegetariana, fatta di ceci caldi!) a persone caucasiche indigenti.

«L’idea? Avendo pregato ciascuno il Dio che ci ha fatti tutti «fratelli e sorelle”, i protagonisti del video sono pronti per una carità che dispenseranno insieme e senza distinzione di fede e di persona. Da qui, a comprendere che adorano lo stesso Dio, che li anima di uno stesso amore fraterno, non vi è che un passo, e il video cerca di trasmettere tale idea al suo pubblico».

La spiegazione data dal Papa

D’altronde, si sente la voce fuori campo del Papa che dà esplicitamente l’atteso significato di questo video: «Pregando Dio seguendo Gesù noi ci uniamo come fratelli a chi prega seguendo altre culture, altre tradizioni e altre credenze. Siamo fratelli che pregano. La fratellanza ci porta ad aprirci al Padre di tutti e a vedere nell’altro un fratello, una sorella, con cui condividere la vita o sostenersi a vicenda, per amare, per conoscere».

Non una sola volta  viene ricordato che noi siamo fratelli per il battesimo, secondo l’insegnamento di San Paolo: «un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo» (Ef. 4, 5).
Al contrario, la voce afferma: «La Chiesa valorizza l’azione di Dio nelle altre religioni»; il che significa che Dio agisce nelle altre religioni e attraverso di esse, perché Egli ha voluto la loro diversità, come è detto a chiare lettere nella Dichiarazione di Abu Dhabi.

Il Papa aggiunge: «senza dimenticare che per noi cristiani la fonte della dignità umana e della fraternità è nel Vangelo di Gesù Cristo»; e prosegue: «Noi credenti dobbiamo tornare alle nostre fonti e concentrarci su ciò che è essenziale. L’essenziale della nostra fede è l’adorazione nei confronti di Dio e l’amore per il prossimo»
.
E si può pensare che si tratti di credenti cattolici. E invece no. Perché, mentre il Papa pronuncia queste parole, il video mostra la giovane musulmana che piega il suo tappeto, che legge il suo messaggio e poggia il suo telefonino vicino al Corano; poi è il turno dell’ebreo che riceve l’SMS, dopo che i tre – col cristiano – si incontrano per distribuire la loro minestra popolare.

E Francesco conclude: «Preghiamo perché il Signore ci dia la grazia di vivere in piena fratellanza con i fratelli e le sorelle di altre religioni, senza litigare, pregando gli uni per gli altri, aperti a tutti».

Il senso della missione del Papa secondo Padre Fornos

J. Smiths ricorda molto giustamente che «il Papa è o dovrebbe essere per eccellenza colui che ci fortifica nella fede», ma il Padre Fréderic Fornos, SJ, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, nel comunicato stampa che presenta il video
https://thepopevideo.org/?lang=it , ci fornisce un’altra idea della missione del Sommo Pontefice: « è particolarmente importante che questa intenzione del Santo Padre ci aiuti a vederci davvero di più come fratelli e sorelle nel cammino verso la pace che diventa sempre più necessario.
«Per Francesco, il ruolo delle religioni a questo proposito è fondamentale, e ha compiuto un grande passo in questo senso quando ha firmato il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, insieme al Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.
«Poco più di un anno dopo, ha sviluppato più profondamente le sue idee nella sua ultima enciclica, Fratelli tutti, soprattutto nel capitolo 8: “Le diverse religioni, a partire dal riconoscimento del valore di ogni persona umana come creatura chiamata ad essere figlio o figlia di Dio, offrono un prezioso apporto per la costruzione della fraternità e per la difesa della giustizia nella società”
«Magari, nel nome di Dio, che ci ha creati tutti uguali a livello di diritti, doveri e dignità e che ci ha chiamati a convivere come fratelli e sorelle, potessimo favorire questa fraternità per affrontare insieme le sfide del mondo e della nostra ‘casa comune’. La fraternità, che rispetta e valorizza la diversità, è lo stile del Regno di Dio».

La giornata della fratellanza umana decretata dall’ONU

Da parte sua, l’ONU ha stabilito che a partire dal 4 febbraio 2021, data della firma della Dichiarazione di Abu Dhabi,  si celebrerà una Giornata della fratellanza umana.
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2020-12/4-febbraio-
giornata-fratellanza-umana-onu-papa-francesco.html
Un comunicato stampa spiega che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione affinché, rinnovando la cooperazione e promuovendo la relazione tra le fedi e il dialogo interculturale, contribuisca a lottare contro la pandemia di Covid-19 e ad affrontare altre sfide globali.

In risposta, i membri dell’Alto Comitato per la fratellanza umana – composto da religiosi e universitari del mondo intero che lavorano alla diffusione della Dichiarazione di Abu Dhabi – hanno espresso il loro ringraziamento a tutti gli Stati membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che hanno sostenuto il documento, ed hanno chiamato all’adozione dei suoi principii.

L’Alto Comitato considera la risoluzione come una grande realizzazione e sottolinea che essa eleva la fratellanza umana a causa internazionale, ed è una fonte di incoraggiamento per continuare con gli sforzi e le iniziative volte a realizzare gli obiettivi e i principii del documento di Abu Dhabi.

Secondo l’Alto Comitato, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, adottando questa risoluzione di una giornata della fratellanza, non solo ha fatto conoscere agli Stati membri gli sforzi di Papa Francesco e del grande imam di Al-Azhar per promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, ma ha parimenti invitato gli Stati a celebrare la Giornata sostenendo una cultura di pace che promuova lo sviluppo sostenibile, la tolleranza, l'inclusione, la comprensione reciproca e la solidarietà in tutto il mondo.

Domanda pertinente: Francesco è il cappellano dell’ONU?

Di fronte a questa stretta cooperazione interreligiosa tra il Vaticano e l’ONU, l’universitario argentino Rubén Peretó Rivas esprime la sua perplessità al vaticanista Aldo Maria Valli, riportata sul pezzo del 7 gennaio e intitolato Il dilemma del successore di Francesco: continuare a essere il cappellano dell’ONU o tornare a confermare i fratelli ella fede?
https://www.aldomariavalli.it/2021/01/07/il-dilemma-del-successore-di-francesco-continuare-a-essere-il-
cappellano-dellonu-o-tornare-a-confermare-i-fratelli-nella-fede/

Secondo lui, la questione si pone poiché «Nella pratica, la Chiesa guidata da papa Francesco, assecondata dalla maggioranza dei vescovi, ha adottato l’agenda delle Nazioni Unite, ad esempio incoraggiando l’immigrazione e la conseguente censura di paesi e governi che cercano di regolamentarla o prevenirla.
Insiste poi sul cambiamento climatico che richiederebbe cure straordinarie per il pianeta, definito negli ambienti pontifici “madre terra”. Allo stesso modo, la “fratellanza universale”, obiettivo ricercato per secoli da società agnostiche e particolarmente anticattoliche come la massoneria, è ora apertamente proclamata dallo stesso Vicario di Cristo, per esempio nella dichiarazione di Abu Dhabi del 2019 o nel suo video del mese di gennaio 2021».

A questo punto, ci si chiede, come J. Smith, se Francesco pensa di assumere anche la missione che gli è stata affidata di «confermare i fratelli nella fede» (Lc. 22, 32).






gennaio 2021
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