Il Papa ha affermato:
«I cristiani delle altre confessioni
sono dei doni di Dio»




Pubblicato dalla Fraternità San Pio X







Nel corso della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio 2021, nell’udienza generale del 20 gennaio Papa Francesco ha chiamato a pregare per l’unità. Egli ha evocato il «testamento spirituale» lasciato da Cristo alla vigilia della sua Passione. Ed ha spiegato che la preghiera per l’unità trova la sua fonte nella preghiera sacerdotale di Gesù (Gv. 17), quando dopo l’Ultima Cena Egli prega «il Padre per noi, perché fossimo uno».

Francesco ha sottolineato che «l’unità è innanzi tutto un dono, una grazia da chiedere con la preghiera». Ed ha proseguito dicendo che «La preghiera è l’anima del movimento ecumenico», citando il Concilio (cfr. Unitatis redintegratio).

Il Papa ha poi dichiarato senza battere ciglio che «i cristiani delle altre confessioni, con le loro tradizioni, con la loro storia, sono dei doni di Dio», invitando a pregare per loro e, quando possibile, con loro.

Qual è il vero ecumenismo cattolico?

La sola unità che la Chiesa conosce poggia sull’unità di fede, di culto e di governo, con la quale tutti i membri del Corpo Mistico sono uniti tra loro e con il loro capo: Cristo e il Suo vicario sulla terra (cfr. Mt. 16, 18; Gv. 21, 16-17; Ef. 4, 16).

La Chiesa cattolica, nel suo magistero, ha condannato le riunioni o le iniziative che non abbiano per fondamento l’unità di fede «bene primordiale che unisce i discepoli di Cristo» (Pio XI, lettera enciclica Mortalium animos, 6 gennaio 1928; si veda anche Leone XIII, lettera enciclica Satis cognitum, 29 giugno 1896).

«Senza un’unica regola di fede e una stessa credenza di tutti i cristiani» (Mortalium animos) non potrebbe esistere né l’unità della Chiesa, né la vera carità.

La visione protestante, secondo la quale la Chiesa sarebbe divisa in tante comunità distinte e particolari – come l’organizzazione delle Chiese ortodosse – ignora la vera natura della Chiesa: società soprannaturale fondata da Dio e riconoscibile dalle sue quattro note: una, santa, cattolica e apostolica, come sono espresse nel Simbolo degli Apostoli.
Nessuna di queste note può essere separata dalle altre: «Ne deriva che la Chiesa, che è veramente cattolica e detta tale, deve al tempo stesso esprimere la prerogativa dell’unità, della santità e della successione apostolica» (Lettera  del Sant’Uffizio Apostolicae Sedis ai vescovi d’Inghilterra, 16 settembre 1864, DzS 2888).

Dunque, «l’unione dei cristiani può essere procurata solo favorendo il ritorno dei dissidenti alla sola vera Chiesa di Cristo, che essi una volta hanno avuto la disgrazia di abbandonare.

Il ritorno alla sola vera Chiesa di Cristo, ben visibile sotto ogni aspetto e destinata dalla volontà del suo Autore a rimanere tale e quale Lui l’ha istituita per la salvezza comune degli uomini  (Mortalium animos): questo è il vero ecumenismo cattolico.




Pio XI



febbraio 2021
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