«Maria non è corredentrice»
Papa Francesco recidivo

di Francesca de Villasmundo

Pubblicato su Media presse info

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All’udienza generale alla vigilia dell’Annunciazione, l’attuale papa argentino ha ripetuto una sua battuta contro la Santa Vergine, rifiutandole il titolo di Corredentrice: «la Madonna che, come Madre alla quale Gesù ci ha affidati, avvolge tutti noi; ma come Madre, non come dea, non come corredentrice: come Madre».

Oltre a mostrare la sua ignoranza teologica sull’argomento: il termine «corredentrice» non è in alcun modo un sinonimo di «dea», è la terza volta dall’inizio del suo pontificato che Francesco ha chiaramente escluso la possibilità di proclamare il carattere «corredentore» della Vergine. Maria è la «Madre alla quale Gesù ci ha affidati, …ma come Madre, non come dea, non come corredentrice: come Madre», ha scandito Francesco nell’udienza generale « Cristo. Lui è l’unico Redentore. Sono espressioni d’amore come un figlio alla mamma – alcune volte esagerate. Ma l’amore, noi sappiamo, sempre ci fa fare cose esagerate, ma con amore».

La richiesta di proclamare un dogma su Maria corredentrice è antica e molto diffusa nell’America latina, e non solo.

Fin dal Medio Evo, teologi, Santi ed anche Papi hanno definito la Vergine «corredentrice», e questo è proseguito nel corso dei secoli, fino al concilio Vaticano II, che nel dominio della mariologia ha cambiato indirizzo: cosa rivoluzionaria nella linea del nuovo ecumenismo modernista e militante; così, la richiesta della proclamazione di questo nuovo dogma venne rigettata per non offendere i protestanti, e il Papa argentino continua senza sorpresa su questo andazzo neo-protestante.

Scrivevamo già nel 2019 che non si tratta di un segreto di Pulcinella che a partire dal concilio Vaticano II la teologia mariana è dettata, non dall’intelligenza del mistero di Dio, ma principalmente dall’ecumenismo modernista e dalla preoccupazione di non offendere le sette protestanti, con le quali marcia beatamente la Chiesa conciliare “lungo il cammino dell’unità nella diversità”.





marzo 2021
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