NON VOGLIO AGITARMI MIO DIO:
CONFIDO IN TE!



di Don Dolindo Ruotolo


Pubblicato su “Chiesa viva”  n° 547, aprile 2021

Editrice Civiltà, Via G. Galilei, 121 25123 Brescia
Tel. e fax (030) 3700003





Cambiamo l’agitazione in preghiera

Gesù alle anime: perché vi confondete agitandovi? Lasciate a Me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in Me, produce l’effetto che desiderate e risolve situazioni spinose.
Abbandonarsi a Me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a Me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l’agitazione in preghiera.
Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima, stornare il pensiero dalla tribolazione e rimettersi a Me perché Io solo operi, dicendo: Pensaci Tu.
È contro l’abbandono, essenzialmente contro, la preoccupazione, l’agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto. È come la confusione che portano i fanciulli, che pretendono che la mamma pensi alle loro necessità e vogliono pensarci essi, intralciando
con le loro idee e le loro fisime il suo lavoro.
Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della  mia grazia; chiudete gli occhi e pensate al momento presente, stornando il pensiero dal futuro come da una tentazione;
riposate in Me credendo alla mia bontà, e vi giuro per il mio amore che, dicendomi con queste disposizioni: pensaci Tu, io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco.
E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io vi addestro, vi porto nelle mie braccia, vi faccio trovare, come bimbi addormentati nelle braccia
materne, all’altra riva.
Quello che vi sconvolge, vi fa male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo, ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.

Nelle necessità spirituali e materiali

Quante cose Io opero quando l’anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in quelle materiali, si volge a Me, mi guarda e dicendomi: pensaci Tu, chiude gli occhi e riposa!
Avete poche grazie quando vi assillate per produrle, e ne avete moltissime quando la preghiera è affidamento pieno a Me.
Voi nel dolore non pregate perché Io operi, ma perché Io operi come voi credete; non vi rivolgete a Me, ma volete che Io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma, che gliela suggeriscono.

Non fare così, ma pregate come Io ho insegnato nel Pater:
Sia santificato il Tuo nome, cioè sii glorificato in questa mia necessità;
venga il tuo regno, cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo;
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra, cioè disponi Tu in questa necessità come meglio Ti pare per la vita nostra eterna e temporale.
Se mi dite davvero: sia fatta la tua volontà, che è lo stesso che dire: pensaci Tu, Io intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse.
Ecco, tu vedi che il malanno incalza invece di recedere?
Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: Sia fatta la Tua volontà, Pensaci Tu.
Ti dico che Io ci penso, e che intervengo come medico, e compio anche un miracolo quando occorre. Tu vedi che l’infermo peggiora? Non ti sconvolgere, ma chiudi gli occhi e dì: Pensaci Tu. Ti dico che Io ci penso, e che non c’è medicina più potente di un mio intervento di amore.
Ci penso solo quando chiudete gli occhi.

Insonni, tutto vogliamo valutare, tutto scrutare, confidando solo negli uomini

Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane, o peggio, agli uomini, confidando nel loro intervento.
È questo che intralcia le mie parole e le mie vedute. Oh, come Io desidero da voi questo abbandono per beneficiarvi, e come mi accoro nel vedervi agitati!
Satana tende proprio a questo: ad agitarvi, per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda delle iniziative umane.
Confidate in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto. Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me, e del nessun pensiero di voi; Io spargo tesori di grazie quando voi siete nella piena povertà!
Se avete vostre risorse, anche in poco, o se le cercate, siete nel campo naturale, e seguite quindi il percorso naturale, e seguite quindi il percorso naturale delle cose, che è spesso intralciato da Satana.
Nessun ragionatore o ponderatore ha fatto miracoli, neppure fra i Santi; opera divinamente chi si abbandona a Dio.

Quando invece confidiamo in Dio

Quando vedi che le cose si complicano, di’ con gli occhi dell’anima chiusi: Gesù pensaci Tu.
E distràiti, perché la tua mente è acuta... e per te è difficile vedere il male e confidare in Me distraendoti da te.
Fa’ così per tutte le tue necessità; fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli.
Ve lo giuro per il mio amore. ed Io ci penserò, ve lo assicuro.

Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete grande pace e grande frutto, anche quando Io vi faccio la grazia dell’immolazione di riparazione e di amore, che importa la sofferenza?
Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e di’ con tutta l’anima: Gesù pensaci Tu.
Non temere, ci penserò e benedirai il mio nome, umiliandoti.

Mille preghiere  non valgono un solo atto di abbandono: ricórdatelo bene.
Non c’è novena più efficace di questa: o Gesù, mi abbandono in Te, pensaci Tu!






NOTIZIA





Il sacerdote Dolindo Ruotolo, un’autentica perla del Clero napoletano, Terziario francescano, nacque a Napoli il 6 ottobre 1882. Autore di un poderoso e originale Commento alla Sacra Scrittura in 33 grossi volumi, di scritti di Teologia, di Ascetica e di Mistica, di migliaia di lettere di direzione spirituale; fine psicologo e conoscitore come pochi della problematica dell’anima umana, consacrò ogni attimo della giornata, e per lunghissimi anni, alla preghiera, alla penitenza, all’ascolto attento di quanti a lui si rivolgevano.
Morì poverissimo, a Napoli, il 19 novembre 1970, fiaccato nel corpo e nell’anima da una paralisi portata avanti per dieci anni, ma sostenuta da meravigliosa forza e freschezza d’animo, sino alla fine, sempre al lavoro, da instancabile cesellatore d’anime.
Lasciò scritto, come testamento spirituale: «Quando sarò morto, picchierete alla mia tomba, ed io vi risponderò: “Confidate in Dio!”.
 



aprile 2021

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