Ebrei nemici


di Marco Bongi


Lo sconcerto e lo scandalo sollevati dalle recenti dichiarazioni di mons. Bernard Fellay, che ha osato annoverare gli Ebrei fra i “nemici della Chiesa”, lasciano francamente interdetti e stupiti.

Ha dovuto addirittura intervenire la sala stampa vaticana per rassicurare i “fratelli maggiori” o, come si è ulteriormente proceduto a definirli, i “Padri nella Fede”.
Eppure la questione è semplice..., semplicissima..., addirittura banale ma, come tutte le cose semplici, semplicissime e banali, si fa finta di non volerle capire.
Chissà se qualche eminente sociologo ci aiuterà a comprendere questi meccanismi perversi del mondo contemporaneo!  

Chi non è con me è contro di me” (Mt 12,30).
È dunque ovvio che chi, pur avendolo conosciuto, ha scientemente rifiutato la salvezza portataci da Nostro Signore Gesù Cristo, non può, in alcun modo, essere compreso fra gli amici della Chiesa. Sul punto il Magistero, almeno fino al 1960, appare assolutamente concorde ed unanime. 

E allora? Ciò significa che il cattolicesimo è, come si dice oggi, “antisemita”? No di certo!
Ciò che cambia, radicalmente ed inequivocabilmente fra le due posizioni, è la prospettiva che fa seguito all’essere catalogato come “nemico”.
Il mondo, di cui  il cosiddetto “antisemita” fa parte, vuole la distruzione, l’annientamento, l’eliminazione fisica dei nemici. Il cristiano invece, seguendo l’insegnamento evangelico, ama i nemici, prega per loro, fa sacrifici e penitenza per la loro salvezza. Nei loro confronti usa la suprema Carità che è quella di offrire, a loro vantaggio, l’unica Via, Verità e Vita. 

Sono dunque due prospettive assolutamente divergenti ed antitetiche.
Ci vuole tanto per capirlo? In realtà no ma, come sempre, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ed allora... perché sprecare fiato?
Sarebbe come dire: non puoi affermare che la chiesa ortodossa armena è scismatica ed eretica, in quanto monofisita,  perché..., altrimenti diventi complice dei turchi che hanno sterminato quel popolo prima e durante la Grande Guerra.
Oppure: chi denuncia il pericolo di molti riti magici dell’animismo africano, in fin dei conti, è un razzista ed auspica il ritorno della tratta degli schiavi.
E ancora,  visto che i paragoni col nazismo suscitano sempre grande interesse: tutti sanno che quel sanguinario regime perseguitò ferocemente i Testimoni di Geova e ne sterminò alcune migliaia. Dobbiamo, per questo, negare che essi sono stati e sono acerrimi nemici del Cattolicesimo?

Nostro Signore non disse mai: “chiamate amici i vostri nemici” ma, senza equilibrismi lessicali tipici del conciliarismo: “Amate i vostri nemici”.
La questione è tutta qui... Semplice, semplicissima, banale! Perché non la si vuol capire?

Io, da semplice fedele poco acculturato, avrei qualche idea in proposito. Qualche piccola idea che ha a che fare con l’innata disposizione di troppi uomini a non voler mai scontentare i potenti. 
Ma, siccome conosco bene i miei limiti... attendo risposte ben più autorevoli da esimi teologi e sociologi accreditati.

Marco BONGI



gennaio 2013

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