Rapporto tra spiritualità e potere politico
Considerazioni sul relativo evoluzionismo nella storia


di Marina Silvia


Pubblicato su
Si Si No No  anno XLVII n° 7  - 15 aprile 2021



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Illuminati dalla Sapienza divina possiamo conoscere il potere che possiede ed esercita l’Eterno Dio Creatore su tutto l’universo, su tutte le Sue creature del cielo e della terra, su ognuna di esse singolarmente. La Legge divina regola e regge l’universo.
Agli albori della storia dell’umanità la Divinità rivelò alle sue creature il mistero della creazione, l’origine del bene e del male, ed elesse il popolo ebreo a compiere la missione di dare i natali al futuro Messia. Quando furono maturi i tempi il Figlio di Dio, il Messia, il Redentore del genere umano si incarnò per completare con la Redenzione l’opera divina della Creazione, e riscattare l’uomo dalla soggezione al peccato, ed al demonio “Con Lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati, perdonandovi tutti i peccati, annullando la cambiale da noi sottoscritta a nostro danno. Egli la ha tolta di mezzo inchiodandola alla croce; avendo spodestato Principati e Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo” (Col. 2, 13–15).

Il Figlio di Dio, il Signore Gesù, presiede Egli stesso la Sua Chiesa con la Sua stessa Autorità,  sicché il Sommo Pontefice, Suo Vicario in terra, designato a reggere la Chiesa, Istituzione divina ed umana insieme, è la suprema Autorità in terra dopo la Somma Autorità divina, ascesa in cielo 40 giorni dopo la Resurrezione. Dalla divina rivelazione si evince che ogni Autorità temporale è sempre voluta dalla Divinità. Gesù disse a Ponzio Pilato: “Ogni potere ti viene da Dio” (Giov.19,11).

Quando ci rifacciamo alle parole di Gesù “Date a Cesare ciò che è di Cesare e date a Dio ciò che è di Dio” (Mt. 22, 15–22) è lecito ricavarne la distinzione e la divisione dei due poteri, il potere politico dello Stato distinto dal potere religioso della Chiesa, distinzione anche essa realizzata legittimamente nella storia.
Ma le parole di Gesù al di là della distinzione del potere religioso e politico hanno un senso molto ma molto più elevato ed illuminante. I primi Padri della Chiesa, santi interpreti e testimoni della divina rivelazione, lo hanno interpretato così: Date pure a Cesare ciò che è di Cesare, “ma” soprattutto date a Dio ciò che è di Dio (1). 
Questo sarebbe il vero senso delle parole di Gesù. Gesù interrogato dai farisei acconsente a che paghino il tributo all’Imperatore Romano, che allora era venerato come un dio, perché è volontà di Dio che il cittadino debba rispettare l’Autorità Statale e far fronte ai suoi doveri, come affermerà poi San Paolo: “Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite, poiché non c’è autorità se non da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio”. (Rom.13,1–2).
Ma ciò che conta è che si abbia timore “solo” di Dio, perché l’uomo appartiene tutto intero, anima e corpo, totalmente esclusivamente a Dio. Del Creatore siamo creature, da Lui proveniamo ed a Lui dobbiamo tornare. La volontà di Dio richiede sempre e comunque rispetto ed ubbidienza: “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”, dirà san Pietro (Atti 5,29). Questo dettato del Signore richiede un atto di libero assenso e sottomissione delle creature tutte e delle Autorità Statali alla Maestà divina, rappresentata in terra da Gesù, il “Re dei re e Signore dei signori” (Ap.19,16). “Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen” (1 Tim.1,17).

Sono dunque tre i Poteri in ordine gerarchico: la Somma Autorità Divina rappresentata in terra dal Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Re dei re (Ap.19,16). Da Lui dipende l’autorità del Sommo Pontefice, il Vicario di Cristo che regge la Chiesa. La terza Autorità presiede lo Stato e riceve a sua volta mandato dall’Autorità religiosa del Sommo Pontefice, Vicario di Cristo in terra, che si fa mediatore tra la Divinità ed il genere umano.

Anche San Tommaso riconoscerà la distinzione dei due poteri, spirituale e temporale, la legittimità dello stato “democratico”, ma in funzione della essenza della creatura umana, creata “ad immagine e somiglianza di Dio” sempre indicherà la supremazia ed il rispetto della legge divina e della legge naturale perché il cittadino sempre anteponga il riconoscimento dei destini eterni come ultimo fine della sua esistenza (San Tommaso nella Summa teologica).

Dunque per ricercare la definizione dei principi veritieri rivelati bisogna risalire in ultima istanza all’epoca Medioevale, anche tanto disprezzata come epoca di oscurantismo, ma che conformava la società umana sulla base dei princìpi divini, che formavano culturalmente e spiritualmente religiosi e laici a partire dalle Università.
La spiritualità si esprimeva nella architettura gotica delle Chiese e Cattedrali, le cui guglie che si slanciavano in alto verso il cielo esprimevano analoga tensione delle anime in alto verso il Regno dei cieli, in uno slancio verso la Divinità e l’eternità beata nella Città di Dio.

Al di là delle situazioni storiche, al di là del rapporto tra potere papale e potere politico, tra teocrazia e democrazia, aristocrazia o monarchia che sia, la spiritualità dovrebbe accomunare tutti gli uomini, tutti uniti in un unico ideale, il riconoscimento ed il rispetto della legge divina, per realizzare un unico destino, la salvezza dell’anima e la beatitudine eterna.

Questa è la verità che si evince dalla divina Rivelazione, che andrebbe realizzata nella storia del genere umano dagli uomini ricercatori di amore e bisognosi di pace, nel pubblico e nel privato.
Papa Pio XI con l’Enciclica Quas primas, decretò l’istituzione della festa di Gesù Cristo Re nel 1925  (2), perché il Signore fosse al centro della società umana e la sostanziasse; seguirono nel 1929 i Patti Lateranensi.

Il fine ultimo sia della creazione sia della Redenzione voluto da Dio Padre, che è Amore, è di introdurre tutte le sue creature umane nel Regno della beatitudine eterna.
Spetterebbe insomma ai politici emettere leggi statali che si ispirano alle leggi divine, evangeliche, che loro per primi dovrebbero mettere in pratica, consci di avere una responsabilità maggiore rispetto al popolo davanti alla Divinità.
Ascoltate, o re: dal Signore vi è stato dato il dominio ed il potere dall’Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i piani… Un severo giudizio si fa contro chi presiede… Sui potenti sovrasta una indagine rigorosa” (Sap. 6,1ss.).
La realizzazione della pace sociale dovrebbe essere il frutto della fede degli individui impegnati nel privato e nella vita pubblica, alimentata della virtù della speranza nella tensione alla beatitudine eterna, alla quale farà seguito la realizzazione della carità universale, di veri figli di Dio.

Ed invece lo Stato laico mai come in questa nostra epoca ha sancito la liceità di principi che negano la legge di Dio, per cui si può dire che mai come oggi si pecca tanto, proprio perché lo Stato laico all’insegna del secolarismo e del materialismo trionfante, interprete delle esigenze naturali della creatura umana, all’insegna del capovolgimento totale dei princìpi etici tradizionali, ha legalizzato divorzio, aborto, con l’effetto della distruzione della famiglia, procedendo nel riconoscimento del formarsi delle famiglie omosessuali, per arrivare a concepire l’eutanasia che lede la sacralità della vita, che solo Dio dà e può togliere.

In questa epoca postmoderna e postcristiana, caratterizzata da pensiero globale, da avanzatissima civiltà tecnologica, dominata dal materialismo, l’uomo crede di potersi realizzare in un suo progetto autonomo di benessere, che comporta ribellione alla legge divina. La fede nella Divinità ha lasciato il posto alla fede nella divinità dell’Uomo, una nuova religione si affaccia, la religione dell’Uomo. In assenza di timor di Dio, tragica è l’assenza del principio di conversione e di pentimento, in funzione dei destini eterni.

In questa atmosfera di confusione di valori Satana trionfa, solo nostro baluardo di salvezza sono la divina Eucarestia, presente in tutti i tabernacoli del mondo e Maria Santissima, che protegge i suoi figli e li chiama a raccolta quale esercito di salvezza perché si arrivi al trionfo del Suo Cuore Immacolato. Ma attraverso quali tappe? Una presumibile e profetizzata purificazione…




NOTE

1 -   Samt’Agostino, Sermones, 13,8: “Come Cesare esige la sua immagine sulla tua moneta, così Dio esige la sua immagine nell’anima tua… Ma l’immagine di Cesare è sulla tua moneta, quella di Dio è invece in te. Se quando perdi la moneta piangi perché hai perso l’immagine di Cesare, quando adori l’idolo, non dovresti piangere? Perché fai ingiuria in te all’immagine di Dio” Id., En. In Ps. 9,4; 4,8.
2 - Pio XI, Enciclica Quas primas, Istituzione della festa di Gesù Cristo Re, p.158, Enchiridion delle Encicliche, 5, EDB, 1995.  




maggio 2021

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