CONTR’ORDINE!

del Luciano Pranzetti






Ricordate, cari fedeli? Il cardinal Reinhard Marx aveva, con una sciropposa lettera al Papa, rassegnato le dimissioni per sentirsi responsabile del degrado morale, orrido baratro, in cui è precipitato il clero tedesco, lordo del peccato di pedofilia praticato per decenni e decenni. Ricordate quale tormento e quale strazio grondava da ogni parola? Un mea culpa gridato, ad occhi asciutti, che tanto allarme e sgomento aveva suscitato nel silenzio delle sacre stanze. Addio Diocesi di Monaco e di Frisinga! Così si congedava il cardinal Reinhard Marx mentre tutto intorno ciangottava il ploro dei minutanti addolorati.
 
Ad aggiungere confusione e panico si annunciava – per via del tempo che trascorreva - la paterna papale accettazione delle dimissioni. Tutto si ricomponeva secondo il collaudato sistema in uso nel mondo: Dimissioni-Accettazione-Nuova Nomina. Scrivemmo, al proposito: i fedeli dimenticheranno il cardinal Marx, il ritardatario cardinal Müller e si continuerà col dialogo, col discernimento, con l’unità nella diversità e con il cambiamento nella tradizione – come suggerisce un ottimo lettore. Niente di tutto questo, invece.

Ricordate, cari fedeli, quella umoristica vignetta che settimanalmente appariva sulla rivista CANDIDO, autore Giovannino Guareschi, intitolata “Obbedienza cieca, pronta, assoluta: contrordine compagni?” Era un tipo di satira con cui l’inventore di “Don Camillo e Peppone” metteva in ridicolo i “trinariciuti” compagni comunisti pronti ad eseguire ordini paradossali ma bloccati da un estremo contrordine. Come nell’esempio seguente: “La frase pubblicata sull’Unità: bisogna fare opera di rieducazione dei compagni insetti – contiene un errore di stampa e pertanto va letta: bisogna fare opera di rieducazione dei compagni inetti”.

Bene, la vicenda del cardinal Marx somiglia, a un dipresso, a siffatto tipo di informazione perché il contrordine proviene da Papa Francesco il quale, dopo aver lasciato attutire il boato con un fare che pareva quello di chi accetta, con lettera datata 10 giugno, respinge le dimissioni del cardinale pregandolo di rimanere al suo posto, per condurre e pascere il gregge di Cristo. “Il punto di partenza è l’umile confessione: abbiamo sbagliato, abbiamo peccato. Ma tu vai avanti”.
  
Ricordate, cari fedeli, la tumultuosa vicenda in cui incappò il cardinal Becciu, silurato, nel settembre 2020, con decreto papale in diretta sul mondo e costretto a rinunciare al cardinalato? E tutto per una faccenda di maledetta pecunia che, in determinate circostanze “olet”, ma serve, eccome!

Messi a paragone, i due casi – Marx/Becciu – rivelano uno sbilancio etico che indica come un dubbio affare economico in cui aleggi il sospetto di corruzione sia peggiore di una dichiarata responsabilità per la diffusione del cancro della pedofilia ecclesiastica. Che volete che sia violentare decine di fanciulli o, come nel caso del vescovo di Monaco/Frisinga, esserne consapevole e tacere, rispetto a una gherminella finanziaria? E su questo fondamento, Papa Francesco ha respinto le dimissioni di Marx mantenendo, però, in castigo Becciu.

Ma noi crediamo che non questa sia la ragione fondante per la quale il Papa ha graziosamente respinto il proposito del cardinal Marx. E, allora, cercheremo di esser chiari.

Ancora arcivescovo di Buenos Aires, nel dicembre del 2012 approva l’adozione di un bimbo a una coppia omosessuale. Incontra, presso la nunziatura di Washington nel 2015, un suo amico, ex sacerdote Yayo Grassi e il suo drudo, intrattenendoli con cordialità sigillata da abbracci. Nel gennaio 2015 riceve in Vaticano un transgender con la sua fidanzata. Dichiara, nel 2013, le coppie omosessuali portatrici di valori pedagogici. Ritiene la convivenza prematrimoniale stato migliore a un matrimonio precario. In Amoris Laetitia legalizza e benedice le unioni civili. Nel 2020 afferma il diritto delle persone omosessuali a costituirsi in famiglia in quanto anch’essi figli di Dio.

Nel rammentare a Sua Santità chi son coloro che possono essere chiamati “figli di Dio” – Gv. I, 12 – sottoponiamo ai lettori, con la testimonianza di quanto ricordato, la contiguità di pensiero tra Bergoglio e Marx dalla quale si deduce un’empatica corrispondenza di azione con che il secondo permette l’espandersi delle metastasi della pedofilia e il primo lo conforta con il paradossale invito a restare e ad “andare avanti” alla faccia dell’aureo detto dell’imperatore Tiberio – Boni pastoris est tondere pecus non deglube – un buon pastore tosa il gregge, non lo scortica come, probabilmente, continuerà “ad andare avanti” in quel di Germania il sorridente pentito presule Reinhard Marx.
 
Con ciò ne vedremo delle brutte, con un sorvegliante che dorme e dormirà, mentre i lupi faranno strage del gregge del Signore.








giugno 2021
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