IL MONDO, LA CARNE, IL DIAVOLO
di Mons. Carlo Maria Viganò
Scitote quoniam Dominus ipse est Deus:
Ipse fecit nos, et non ipsi nos.
Ps 99, 3
I nemici della nostra anima sono sempre gli stessi, e sempre uguali
sono gli agguati che essi ci tendono. Il mondo, con le sue seduzioni;
la carne, corrotta dal peccato originale e incline al male; il Diavolo,
eterno nemico della nostra salvezza e che si avvale della carne per
assediarci. Due nemici esterni e uno interno, sempre pronti a farci
cadere nel momento della distrazione, della debolezza. Questi nemici
spirituali accompagnano ciascuno di noi dall’infanzia alla vecchiaia, e
l’umanità attraverso le generazioni e i secoli.
Gli alleati su cui possiamo contare per sconfiggere il mondo, la carne
e il diavolo sono la Grazia di Dio, l’assiduità ai Sacramenti,
l’esercizio delle Virtù, la preghiera, la penitenza, la
considerazione dei Novissimi, la meditazione della Passione del Signore
e il vivere alla Sua presenza.
In quest’epoca ribelle e scristianizzata, in cui la società non
solo non aiuta al perseguimento del nostro fine ultimo ma anzi fa di
tutto per allontanarcene, l’autorità civile ci impone di seguire
il mondo, di assecondare i desideri della carne e di servire il Nemico
del genere umano. Un’autorità perversa e pervertitrice, che
è venuta meno al suo dovere di reggere e governare il corpo
sociale per condurre i singoli alla salvezza eterna; anzi: che nega la
salvezza eterna, ne rifiuta l’Autore divino e ne adora l’Avversario.
Non vi è dunque meraviglia se questa modernità apostata,
in cui l’arbitrio è norma e il vizio modello da seguire, voglia
cancellare ogni traccia di Dio e di Bene nella società e nei
singoli, stringendo un patto infernale con il mondo, la carne e il
Diavolo. È quanto vediamo accadere nella sfrontata promozione
della sodomia, della perversione e del vizio in tutte le sue forme
più abbiette; e nella derisione, nella delegittimazione e nella
condanna della purezza, della rettitudine e della virtù.
Ma se la nostra lotta quotidiana contro i nostri nemici oggi deve
includere uno sforzo titanico nel combattere anche contro lo Stato, che
dovremmo considerare nostro amico e che invece si adopera per
corromperci sin da piccoli, è doloroso e tragico vedere che
altri traditori e mercenari si uniscono a questo assedio: cattivi
Pastori che abusano della loro sacra autorità ricevuta da Nostro
Signore per spingerci verso la dannazione, convincerci che quello che
fino a ieri era considerato peccaminoso e indegno di coloro che sono
stati redenti dal Sangue di Cristo oggi è diventato lecito e
buono.
Lo spirito mondano, l’asservimento alla concupiscenza e - quel che
è più grave - la rinuncia a combattere contro il Maligno
hanno contagiato gran parte della Gerarchia della Chiesa Cattolica, sin
dai suoi vertici, rendendola nemica di Dio, della sua Legge e della
nostra anima. Come è avvenuto per l’autorità civile,
anche l’autorità religiosa ha abdicato al proprio ruolo,
rinnegando il fine per il quale essa è stata voluta dalla
Provvidenza divina.
La novità di questa perversione dell’autorità, che
prelude allo scontro epocale degli Ultimi Tempi, risiede proprio nella
corruzione dei Pastori e nel fatto che i singoli fedeli, come gregge
senza guida, si trovano a dover resistere eroicamente ad un assalto su
più fronti alla Cittadella, nella quale essi sono lasciati soli
proprio dai loro capi, che ne aprono le porte e vi fanno entrare le
orde nemiche per farci sterminare.
La discussione del DDL Zan, l’imposizione dell’ideologia LGBTQ+ e
l’indottrinamento della teoria gender in Italia seguono un piano mirato
organizzato a livello globale, che in molte Nazioni è già
stato portato a compimento. Paesi in cui, dopo due secoli di
rivoluzioni, era sopravvissuta nel tessuto sociale l’impronta del
Cattolicesimo, oggi sono completamente paganizzati. Le bandiere
arcobaleno sventolano non solo sugli edifici delle istituzioni
pubbliche, ma anche sulle facciate delle Cattedrali, sui balconi dei
Vescovadi e sin dentro le chiese.
In tempi recenti - anche solo trent’anni fa - si sarebbe potuto dire
che per sostenere una minoranza di persone traviate dal vizio e
difenderle dalla discriminazione lo Stato doveva intervenire con forme
di tutela e con garanzie delle loro libertà. Un’affermazione
irragionevole e illogica, a ben vedere, perché la libertà
della persona umana consiste nell’adesione della volontà al bene
a cui è ordinata la sua natura, e nel perseguimento del suo fine
materiale e soprannaturale. Ma nel grande inganno che il Demonio tende
da sempre all’uomo, quel pretesto apparente aveva sedotto molti. Pareva
occorresse coraggio per rivendicare il diritto al vizio e al peccato,
contro la spietata durezza di una “maggioranza perbenista” ancora
legata ai precetti della Religione. Si rivendicava l’orgoglio di esser diversi in un mondo di uguali, di avere diritto ad uno spazio di vizio in un “mondo virtuoso”.
In quegli anni, la Chiesa ancora levava, forse con minor convinzione ma
pur sempre fedele al proprio mandato divino, la voce dell’immutabile
Magistero per condannare la legittimazione di comportamenti
intrinsecamente disordinati. Attenta alla salvezza eterna delle anime,
essa vedeva quali sciagure si sarebbero abbattute sulla società
con l’approvazione di stili di vita totalmente antitetici rispetto alla
Legge Naturale, ai Comandamenti e al Vangelo. I Pastori sapevano essere
coraggiosi difensori del Bene e i Papi non temevano di essere fatti
oggetto di indecorosi attacchi da parte di quanti vedevano in loro il kathekon che impediva la definitiva corruzione del mondo e l’instaurazione del Regno dell’Anticristo.
Oggi quella battaglia eroica - e che abbiamo appreso essere già
indebolita da una estesa corruzione interna di Vescovi e sacerdoti -
sembra non aver più senso, così come sembra non avere
senso l’insegnamento della Sacra Scrittura, dei Santi Padri e dei
Romani Pontefici. Chi siede in Roma si è circondato di persone
immorali, che ammiccano ai movimenti LGBTQ+ e che simulano
ipocritamente un’accoglienza e un’inclusività
che tradisce la loro scelta di campo e le loro tendenze peccaminose.
Non vi è più coraggio, non vi è più
fedeltà a Cristo, e si giunge a insinuare che, se Bergoglio ha
potuto modificare la dottrina sulla pena capitale - cosa inaudita e
assolutamente impossibile - potrà certo rendere lecita anche la
sodomia, in nome di una carità che non ha nulla di cattolico e
che ripugna alla divina Rivelazione.
I cortei blasfemi che sfilano per le vie delle capitali del mondo e che
giungono a bestemmiare e irridere empiamente il Sacrificio di Nostro
Signore nella Città Santa, consacrata dal sangue sei Santi
Apostoli Pietro e Paolo, vengono salutati dai mercenari della setta
conciliare, che tace dinanzi alle sacrileghe benedizioni delle coppie
omosessuali ma condanna come “rigidi” coloro che vogliono rimanere
fedeli all’insegnamento del Salvatore. E mentre i buoni Vescovi e
sacerdoti si confrontano quotidianamente con la demolizione che viene
dall’alto, vediamo pubblicate le parole incantatrici e seduttrici di
Bergoglio a James Martin s.j., a sostegno di un’ideologia perversa e
pervertitrice che offende la Maestà di Dio e umilia la missione
della Chiesa e la sacra Autorità del Vicario di Cristo.
Come Successore degli Apostoli e Dottore della Fede, in uno spirito di
vera comunione con la Sede del Beatissimo Pietro e con la Santa Chiesa
di Dio, rivolgo un severo monito a costoro, ricordando che la loro
autorità deriva da Gesù Cristo, e che essa ha forza e
valore unicamente se rimane orientata al fine per cui Egli l’ha
costituita. Considerino questi Pastori gli scandali che causano ai
fedeli e ai semplici, e le ferite che essi infliggono al martoriato
corpo ecclesiale; scandali e ferite di cui dovranno rispondere alla
Giustizia divina nel giorno del Giudizio particolare e dinanzi
all’umanità intera nel giorno del Giudizio Universale.
Esorto i tanti fedeli scandalizzati e disorientati dinanzi
all’apostasia dei Pastori a moltiplicare con spirito soprannaturale le
preghiere e le penitenze, implorando il Signore perché si degni
di convertire i mercenari, riconducendoli a Sé e alla
fedeltà al Suo divino insegnamento. Preghiamo la Madre
purissima, la Vergine delle vergini, di ispirare sentimenti di
pentimento nei Ministri corrotti dal peccato e dall’impurità,
affinché considerino l’orrore delle proprie colpe e le terribili
pene che li aspettano: possano essi rifugiarsi nelle Santissime Piaghe
di Cristo, ed esser purificati dal lavacro del Sangue dell’Agnello.
Ai nostri fratelli sedotti dal mondo, dalla carne e dal Diavolo rivolgo
un accorato appello, perché comprendano che non vi è
orgoglio nell’offendere Dio, nel contribuire consapevolmente ai
tormenti della Sua Passione, nel pervertire la propria natura e nel
rifiutare sciaguratamente la salvezza che Egli ha conquistato dal Padre
mediante la Sua Morte sul legno della Croce. Fate delle vostre
debolezze un’occasione di santità, un motivo di conversione,
un’opportunità per far risplendere nelle vostre vite la
grandezza di Dio. Non lasciatevi ingannare da un Nemico che oggi pare
assecondarvi nei vostri vizi, col solo intento di rubarvi l’anima e
dannarvi per l’eternità. Siate orgogliosi - anzi: fieri - non
dell’asservimento al peccato e alla perversione, ma dell’aver saputo
resistere alle seduzioni della carne per amore di Gesù Cristo.
Pensate alla vostra anima immortale, per la quale il Signore non ha
esitato a soffrire e morire.
Pregate! Pregate Maria Santissima, perché interceda presso il
Suo divin Figlio dandovi la Grazia di resistere, di combattere, di
vincere. Offrite al Signore le vostre sofferenze, i vostri sacrifici e
i vostri digiuni per ottenere quella libertà dal Male che il
Seduttore vi vuole togliere con l’inganno. Questo sarà il
vostro, il nostro vero orgoglio.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
29 Giugno 2021
SS. Apostolorum Petri et Pauli
giugno 2021
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