C’è sempre una prima volta

Notizia di Redazione






Abbazia di Einsiedeln, nel cantone Svitto, la più antica della Svizzera



 

In Svizzera, il 1 agosto è festa nazionale, si celebra la nascita della Confederazione, avvenuta nei primi giorni di agosto del 1291.

Quest’anno, alla festa è stata abbinata un’iniziativa ecumenica: «Svizzera prega», per la quale le donne, sia protestanti sia cattoliche, sono state invitate a predicare.

Così, nell’abbazia cattolica di Einsiedeln, nel cantone Svitto, la più antica della Svizzera, è arrivata a fare l’omelia Suor Irene Gassmann, priora del monastero benedettino di Fahr. Tutto si è svolto con l’autorizzazione dell’abate di Einsiedeln, Mons. Urban Federer.

E’ umanamente comprensibile che soprattutto in Svizzera possa crearsi una certa confusione tra protestanti e cattolici, al punto che, come in questo caso, venga accantonato il diritto canonico. Come dire che la confusione si trasforma in contagio pernicioso.

Siamo al cospetto di un elemento che compone la manovra che tende a fare della Chiesa cattolica una chiesa protestante. Cosa che oggi, a cinquant’anni dal Vaticano II, non stupisce più di tanto.
Tuttavia, la violazione delle leggi della Chiesa c’è stata e il tutto è accaduto senza che da Roma venisse quantomeno un richiamo.

Ricordiamo allora che anche l’attuale Diritto Canonico prescrive (c. 767, § 1) che “Tra le forme di predicazione è eminente l’omelia, che è parte della stessa liturgia ed è riservata al sacerdote o al diacono; in essa lungo il corso dell’anno liturgico siano esposti dal testo sacro i misteri della fede e le norme della vita cristiana”.

Quanto accaduto viola questo canone, ma oggi, con l’aria che tira in Vaticano, e a Santa Marta, la violazione del canone rientra in una sorta di normalità, visto che le stesse encicliche di Papa bergoglio contengono elementi che si allontanano sia dalla liturgia sia dalla dottrina della Chiesa.
La norma che riserva l’omelia al sacerdote o al diacono appartiene alla Tradizione della Chiesa, ma questo conta poco, come lo stesso Papa Francesco ha dimostrato pubblicando il motu proprio Traditionis custodes.

L’accaduto è un chiaro esempio di come tutte le norme della Chiesa cattolica finiranno per cambiare, sotto la spinta  del Papa regnante; fatto salvo l’intervento del Signore, con la speranza che il prossimo Papa inverta la rotta impressa da Bergoglio e ritorni al rispetto della Tradizione. 



agosto 2021

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