Abbigliamento e comportamento in chiesa




Le linee guida di come dovremmo comportarci in Chiesa sono riassunte dal Secondo Concilio di Lione, A.D. 1274:

È opportuno che Colui la cui dimora è stata stabilita in pace sia adorato in pace e con la dovuta riverenza.
Alle chiese, quindi, si dovrebbe accedere con umiltà e devozione; il comportamento all’interno dovrebbe essere calmo, gradito a Dio, portando pace a chi lo guarda, fonte non solo di istruzione ma di ristoro mentale. Coloro che si riuniscono in chiesa dovrebbero esaltare con un atto di speciale riverenza quel Nome che è al di sopra di ogni Nome, e che a nessun altro è stato dato sotto il Cielo, nel quale i credenti devono essere salvati, il Nome, cioè, di Gesù Cristo, che salverà il Suo popolo dai loro peccati.
Ognuno deve adempiere in se stesso ciò che è scritto per tutti, che al Nome di Gesù ogni ginocchio si deve piegare; ogni volta che quel glorioso Nome viene richiamato, specialmente durante i sacri Misteri della Messa, ognuno deve inchinare le ginocchia del suo cuore, cosa che può fare anche con un inchino del capo. Nelle chiese le sacre solennità dovrebbero impegnare tutto il cuore e la mente; tutta l’attenzione dovrebbe essere data alla preghiera.

Abbigliamento




Sembra che la gente non abbia problemi a vestirsi in maniera appropriata per matrimoni, funerali, feste in ufficio o appuntamenti - ma sembra pensare che vestirsi in maniera appropriata per incontrare Dio Onnipotente alla Messa sia cosa superata.
Ma vestirsi in maniera appropriata  per la Messa è semplicemente il modo di mostrare il giusto rispetto, non solo per Dio, ma anche per gli altri intorno a sé.
Non si tratta, certo, di mostrare la propria eleganza - molte persone non hanno nemmeno abiti eleganti. Inoltre, alcune persone possono assistere a certe Messe - diciamo quelle delle 17,30 - mentre tornano a casa dal loro lavoro in cantiere. Bene, non c’è nulla di cui preoccuparsi in queste cose! Non lasciate mai che circostanze fuori dal vostro controllo vi facciano sentire in imbarazzo o vi tengano lontani dai Sacramenti! Ma bisogna sempre indossare abiti modesti e, se possibile, a parità di condizioni, puliti, e i vestiti più belli che si hanno.

Qui di seguito ci sono alcune linee guida per un abbigliamento adeguato (valide anche per altre liturgie, come l’adorazione eucaristica o l’ufficio divino, ecc:)

Pantaloncini e tute: NO

Jeans: Dei bei jeans possono andar bene, soprattutto se indossati bene, ma non sono l’ideale. Ma se i jeans sono tutto ciò che abbiamo, allora usiamoli pure! 

Cravatte e giacche: Tipico abbigliamento maschile, considerato in Occidente come emblema del maschio “ben vestito”. Se non abbiamo un vestito o una giacca, allora veniamo con il meglio che abbiamo, se possibile.

Coperture per la testa: I laici uomini non portano mai il cappello in chiesa (salvo rari motivi cerimoniali da parte di alcune confraternite e associazioni laiche).
La donne, dal canto loro, si coprono il capo e lo hanno fatto fin dai primi giorni della Chiesa. I copricapi (mantiglie, sciarpe, cappelli, ecc.) si mettono prima di entrare in chiesa - almeno prima di entrare nella chiesa vera e propria; non sono necessari nel vestibolo; si tolgono dopo aver lasciato la chiesa (o nel vestibolo). Alcune parrocchie e cappelle avranno a disposizione dei veli per le donne che non ne hanno.

Speciale per le donne: Come gli uomini, le donne dovrebbero indossare il loro “migliore abito della Domenica”, che in Occidente è tipicamente considerato un vestito o una gonna. L’orlo degli abiti o delle gonne, dovrebbe coprire le ginocchia quando si sta in piedi e seduti; le spalle dovrebbero essere coperte (cioè, gli abiti a canotta o le spalline non sono sobri); le scollature dovrebbero essere modeste. Se non avete un vestito o una gonna, allora indossate il miglior vestito che avete, se possibile.
Solo una nota sul rossetto: se lo usate, assicuratevi di pulirvi molto bene prima di baciare le icone, le statue, le mani del sacerdote, ecc. (Suggerimento per le ragazze: usare il tipo che non lascia sbavature).

Telefoni cellulari e simili: Spegniamoli; o almeno mettiamoli in vibrazione se abbiamo davvero bisogno di sapere se stiamo ricevendo una chiamata.


Comportamento





Prima ancora del comportamento, è opportuno notare che si deve digiunare prima di ricevere l’Eucaristia, e ci si deve astenere dal ricevere l’Eucaristia se si è in uno stato di peccato mortale. Nel caso  di un peccatore pubblico e impenitente, il sacerdote ha tutto il diritto e il dovere di non offrirgli il Corpo di Cristo.

Il comportamento generale in una chiesa e alla Messa dovrebbe essere basato su queste verità:

Cristo è presente nel Tabernacolo. Perciò, occorre rispettate il santuario come l’area più santa della chiesa; è il Santo dei Santi.

Durante la Messa siamo ai piedi della Croce e assistiamo alla ripresentazione del Sacrificio del Calvario. Come ci comporteremmo se potessimo vedere, in modo molto evidente ai sensi, Cristo sulla Croce che versa il Suo Sangue per noi? Che tipo di gratitudine e riverenza mostreremmo?
Guardiamo la Messa con gli occhi della fede, e teniamo presente che l’attenzione troppo comune sulla Messa solo o principalmente come “pasto celebrativo” o “riunione gioiosa”, non è in alcun modo cattolica e non rappresenta in alcun modo Verità di ciò che è la Messa.

Se non si è timidi, salutiamo i nuovi arrivati fuori o nel vestibolo (NON dentro la chiesa!) quando entrano o escono. Facciamoli sentire benvenuti; impariamo i loro nomi. Prestiamo loro attenzione, diamo loro una calda stretta di mano o una pacca amichevole sulla spalla. Presentiamo loro il sacerdote dopo la Messa, se non si sono già incontrati. Facciamo loro sapere che sono benvenuti, che sono desiderati e che stanno entrando nella Casa di Dio. Se sono nuovi parrocchiani, parliamo loro qualche volta degli eventi e delle associazioni della nostra parrocchia. Se dopo la messa vengono serviti caffè e ciambelle o qualcosa di simile, invitiamoli! Facciamo il possibile per farli sentire a casa. (Naturalmente, è possibile che alcune persone siano solitarie o di indole molto contemplativa prima della Messa o semplicemente amano andare a Messa ed essere lasciate sole. Usiamo il nostro intuito e rispettiamo i loro desideri - ma anche ad un solitario un sorriso non fa mai male).

Se assistiamo per la prima volta alla Messa tradizionale ci rendiamo conto che è un’esperienza radicalmente diversa dall’assistere alla nuova Messa. La Messa tradizionale è tranquilla e induce alla preghiera, non è chiassosa e centrata sull’incontro e sul saluto agli altri. Non confondiamo la tranquilla riverenza con la “pochezza”; la gente è lì per pregare, non per formare un club sociale (si spera, però, che la nostra parrocchia abbia eventi sociali extraliturgici, compresi caffè e ciambelle da consumare insieme dopo la Messa).

Quando entriamo in chiesa, facciamo il segno della croce con l’acqua benedetta  (è un sacramentale che cancella i peccati veniali e che ci dà l’opportunità di purificarci prima di entrare nella casa del Signore..
Ringraziamo Dio per averci dato la grazia del Battesimo.

Quando arriviamo al nostro banco, prima di sederci, genuflettiamo verso il Tabernacolo nel Santuario.

In chiesa, manteniamo il sacro silenzio. Evitiamo le conversazioni inutili e limitiamo le conversazioni necessarie ad un sussurro molto basso. La Chiesa è molto più santa di una biblioteca!

Cerchiamo di arrivare in anticipo per la Messa. Indubbiamente, a volte le cose non possono essere evitate - le auto si fermano, i bambini devono essere cambiati, le sveglie non funzionano -,  ma il ritardo cronico alla Messa è maleducato e dirompente.

Confessione: Se ci confessiamo subito prima della Messa, facciamo sapere al sacerdote quante persone sono in fila dopo di noi. Se si ha una confessione molto lunga da fare e ci sono molte persone dietro di noi e la Messa sta per iniziare, menzioniamo solo i peccati mortali; se abbiamo peccati veniali da confessare, faremo la confessione completa in un secondo momento. Se non possiamo confessarci e qualcuno dei nostri peccati è mortale, non andiamo a ricevere l’Eucaristia.

Quando qualcuno è nel confessionale, teniamoci lontani da esso. È molto inopportuno stare vicino al confessionale quando è usato da un altro. (Si mette sempre una mano sull’orecchio dalla parte del confessionale se dobbiamo passarci vicino e qualcuno è lì dentro con il sacerdote. Non si deve ascoltare quello che succede all’interno del confessionale, e il coprirsi  l’orecchio  aiuta a segnalare agli altri che il confessionale è un luogo molto sicuro e privato che tutti i cattolici capiscono che come tale debba essere rispettato).

Bambini: I bambini a volte non possono fare a meno di fare un po’ di rumore durante la Messa - ma di solito è il tipo di rumore che noi cattolici amiamo sentire (cosa c’è di meglio di nuovi cattolici, specialmente quelli piccoli?). Se un bambino si lascia andare, diventando abbastanza irrequieto da distrarre le persone o rendere loro difficile ascoltare o contemplare, è opportuno portalo nel vestibolo o in un locale apposito o fuori. Ricordiamoci anche che un livello di rumore accettabile per i genitori, abituati a sentire i propri figli al punto da dare per scontati i loro suoni, potrebbe disturbare e distrarre le altre persone.
Non permettiamo che i bambini diano calci allo schienale dei banchi o si girino a fissare le persone dietro di loro.

Da notare che i bambini non ancora all’età della ragione (sotto 7 sette anni), non sono tenuti ad assistere alla Messa. Se è estremamente lodevole portare i bambini di tutte le età alla Messa, sarà opportuno lasciarli a casa se questo facilita le cose o se un giorno sono particolarmente irritabili o chiassosi.

Sarebbe meglio che le coppie con neonati e bambini molto piccoli si siedano in fondo alla chiesa e alla fine del banco, se possibile, in modo che, se si deve uscire per occuparsi di loro, questo non diventi  un disturbo per gli altri. Ma i bambini che sono abbastanza grandi da prestare attenzione potrebbero stare meglio seduti davanti, in modo che possano osservare più da vicino ciò che fanno il prete e i chierichetti. Questo non solo li aiuterà a imparare la Messa, ma terrà occupata la loro attenzione in modo che siano meno irrequieti. I ragazzi che sono abbastanza grandi per leggere dovrebbero avere i messalini per ragazzi in modo che possano seguire la Messa.

Si incoraggi l’attenzione dei figli alla Messa insegnando loro e facendo domande in anticipo, suggerendo le cose da osservare. Per esempio, si potrebbe chiedere loro: quante volte il sacerdote si fa il segno della croce durante la Messa, e invitarli a contarle; da quale lato dell’altare il sacerdote canta l’Epistola; a che ora suonano le campane; quante volte si scambia il saluto “Dominus vobiscum” e “Et cum spiritu tuo”; chiedere qual è il loro canto preferito e cosa significano le parole, ecc. Chiedete loro di cercare e ascoltare le cose che ci aiutano a sapere che tempo liturgico è, per esempio la presenza o l’assenza dell’Alleluia o del Gloria, i colori liturgici usati, ecc.

Facciamo ascoltare ai ragazzi il sermone del sacerdote e le letture del Vangelo, e poi facciamogliele ripetere a colazione dopo la Messa o durante il pasto. Facciamo loro delle domande su ciò che hanno sentito durante il sermone e le letture del Vangelo, chiedendo loro cosa significano, cosa pensano di ciò che hanno sentito, quali domande potrebbero fare, facciamo loro disegnare immagini che rappresentino il Vangelo del giorno, ecc.
Però dobbiamo rendete questi scambi divertenti e interessanti, perché la “Chiesa” non sia vista come un lavoro di routine o una noia, e i ragazzi non si sentano come se fossero sottoposti a un’inquisizione.

Non masticare gomme o portare cibo o bevande in chiesa. Le uniche eccezioni sono l’allattamento al seno in modo discreto o dare un biberon a un neonato (o, naturalmente, rare emergenze mediche come dare acqua a una persona per rianimarla  dopo essere svenuta, ecc. La vera carità batte ogni legge, e la legge esiste per servire la carità).

Non applaudire in chiesa per nessuna ragione.

Non pregare nella posizione “orante” (con le braccia tese verso l’alto o verso l’esterno) durante la liturgia. Sebbene sia un’antica, naturale e bella posizione di preghiera - un po’ come un bambino che raggiunge il Padre - e sebbene la si veda comunemente tra i laici nella Messa Novus Ordo, è una posizione riservata ai sacerdoti durante la Messa propriamente detta. Preghiamo in posizione “orante”quanto vogliamo, ma a casa nostra.

Tenersi per mano durante il Padre Nostro non è una pratica cattolica tradizionale.
Ci si può tenere per mano con la famiglia o gli amici con cui si è venuti a Messa, ma non prendere le mani degli estranei o impegnarsi a superare le panche o invadere i corridoi per trovare la mano di qualcuno, come si vede fare durante il rito Novus Ordo.

Durante l’Offertorio (la primissima parte della Messa dei Fedeli) si fa la colletta. Prepariamo la nostra offerta prima di arrivare in chiesa e teniamoci pronti ad offrirla nel momento dovuto. Gli addetti alla raccolta si sposteranno dalla parte anteriore della chiesa alla parte posteriore, lontano dall’altare. Quanto offrire è lasciato alla nostra discrezione, poiché non siamo vincolati dalle leggi del Vecchio Testamento sulla decima, ma siamo tenuti, come precetto della Chiesa, a sostenere la Chiesa in maniera generale.

Se non ci comunichiamo, prepariamoci ad alzare l’inginocchiatoio, se necessario, e fare spazio alle persone che passano davanti a noi in modo che possano mettersi in fila.

Quando assumiamo l’Ostia, non mastichiamola come se fosse un commestibile; lasciamola ammorbidire nella bocca e poi inghiottiamola. Appena assunta l’Ostia, a differenza di come accade nel Novus Ordo, non si risponde “Amen” o con qualche gesto, se non il segno della croce.

Dopo aver ricevuto la Comunione, manteniamo la “custodia degli occhi”. Torniamo al nostro posto con gli occhi che guardano in avanti e verso il pavimento. La postura più tradizionale dopo aver ricevuto la Comunione è quella di camminare con le mani in “posizione di preghiera” - palme unite, dita rivolte verso l’alto, tenute all’altezza del petto. Quando si raggiunge il proprio banco, è consuetudine inginocchiarsi dopo la Comunione.
Sia prima che dopo aver ricevuto l’Ostia, manteniamo questa “custodia degli occhi” e non guardiamo le persone mentre ritornano ai loro posti. Sebbene l’Eucaristia ci unisca in un solo Corpo, questo è un momento molto intimo che richiede un’intensa gratitudine e contemplazione individuale (si può vedere la gente coprirsi il volto con le mani o con un velo per un senso di riservatezza).

La Messa non è veramente finita finché il sacerdote non ha lasciato il presbiterio. Non uscire di soppiatto dopo la Comunione.

Quando è il momento di andarsene (cioè, dopo che il sacerdote è sceso dall’altare e ha lasciato il presbiterio), quelli seduti nei banchi anteriori generalmente se ne vanno per primi (“primo dentro, primo fuori”). Questo ordine dovrebbe essere mantenuto poiché ci genuflettiamo di nuovo quando lasciamo il nostro banco - e non dovremmo genufletterci verso qualcuno che cammina verso di noi lungo la navata o che blocca la sua uscita.

Quando usciamo dal nostro banco per lasciare la chiesa, genuflettiamo ancora una volta verso il Tabernacolo. Alcuni cattolici, lasciando la chiesa, si segnano di nuovo con l’acqua benedetta (un’usanza certo buona e pia, ma che non è connessa allo scopo di fare l’abluzione quando si entra nel luogo sacro della chiesa venendo dal mondo profano.)

Ospiti non cattolici: Se portiamo un ospite non cattolico alla Messa, spieghiamogli in anticipo il significato della Messa, le sue parti, cosa aspettarsi, ecc. E sicuramente spieghiamogli amorevolmente, prima di arrivare in chiesa, perché non gli è permesso ricevere l'Eucaristia. Assicuriamolo che è il benvenuto e che siamo contenti che sia con noi, ma che noi cattolici sappiamo che l’apparente “mero pane e vino” sono veramente il Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Cristo. Diciamogli che se non è così che lo vede, crediamo che mangerebbe e berrebbe il giudizio su se stesso -- 1 Corinzi 11, 29 -- e che saremmo assolutamente negligenti nel permettergli di ricevere l'Eucaristia senza discernere il Corpo di Cristo. Spieghiamogli che anche se ci crede, i cattolici che non sono in stato di grazia e i giovani cattolici che non sono ancora stati adeguatamente preparati per la loro “Prima Comunione” non ricevono l’Eucaristia, quindi con lui non vi è niente di personale.
...e se crede nella Presenza Reale di Cristo nell’Eucaristia, insegniamogli il resto della dottrina cattolica e facciamolo convertire!

Astenersi dal giudicare: Non sedersi a giudicare coloro che vengono a Messa senza conoscere l’abbigliamento e il comportamento appropriati (parliamo qui di quelli di buona volontà che sono semplicemente ignoranti, non dei peccatori pubblici, persistenti e impenitenti che usano la Messa per scopi politici, che sono intenzionalmente irrispettosi, ecc. Anche con quest’ultimo gruppo di persone, dobbiamo astenerci dai giudizi personali e dobbiamo amarli nella Verità, anche se giudichiamo le loro azioni e proteggiamo la nostra Chiesa).

Istruire coloro che sono nuovi nella Chiesa con delicatezza e amore, e soprattutto con il buon esempio. Idealmente, le chiese e le cappelle avranno le aspettative di base scritte da qualche parte nel vestibolo, nei bollettini parrocchiali, negli opuscoli tra i banchi, ecc, ma in ogni caso, le occhiatacce e i modi accusatori rivolti a un nuovo arrivato sono fuori luogo; molto più cristiano - ed efficace - è un semplice, “Ah! Sei nuovo qui! Benvenuto! È fantastico che tu sia qui! Qui ci sono alcune informazioni che ti aiuteranno a sentirti a tuo agio in questa parrocchia; per favore, se hai qualche domanda, chiedi pure! -- il tutto accompagnato da un sorriso caldo e genuino.

Invece di dare con sussiego un velo a una donna senza velo e guardarla come se fosse il diavolo incarnato, facciamole un gran sorriso e diciamole: “Oh, sorella, non hai un velo? Eccone uno che ti starebbe bene!” o qualche altra cosa del genere (tenuto conto che si vede parlare sinceramente). Se la donna non è ricettiva, facciamoci gli affari nostri e lasciamo che il Padre se ne occupi a modo suo.

Infine, non diamo per scontato che le persone malvestite abbiano vestiti migliori o che si trovino nella circostanza di poter usare vestiti migliori (forse sono stati tutta la notte in una sala d’attesa d’ospedale, chi lo sa? Non sono affari nostri!). Anche se a Nostro Signore dobbiamo il nostro meglio, la Messa non è una sfilata di moda, e avremmo perso completamente il messaggio cristiano se siamo “simili a sepolcri imbiancati, che all’esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume” - il che ci porterebbe a giudicare altre persone senza conoscere la loro situazione e comportandoci come farebbero i farisei.


settembre 2021
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