Consigli per la lotta

di Elia


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Chiunque voglia portare a termine con successo il suo combattimento deve conoscere a fondo almeno tre elementi fondamentali: le caratteristiche del nemico, i propri punti deboli e le insidie dei falsi amici.
Nel caso presente, nella lotta contro l’infame e criminale regime totalitario che sta opprimendo l’Italia, abbiamo di fronte un avversario praticamente imbattibile sul piano umano, dato che può contare non solo sull’egemonia transnazionale della finanza globalista, che l’ha installato al suo posto, ma anche sulle potenze demoniache, al cui servizio si è messo in qualità di massone di alto livello.
Una resistenza efficace non può dunque prescindere dall’invocazione delle forze celesti, le uniche che possano contrastare i nemici invisibili scesi in campo grazie ai loro cultori. È un fatto degno di encomio che i portuali di Trieste abbiano stretto in mano la corona del Rosario, purché lo abbiano fatto con fede genuina e continuino a recitarlo.

Uno dei frutti delle prove più gravi, niente affatto fra i più trascurabili, è che riprendano a pregare persone che non lo facevano da decenni o comincino quelle che non l’avevano mai fatto.
A questa indispensabile invocazione del Cielo bisogna comunque congiungere un acuto discernimento della situazione. È ormai evidente che le autorità civili non perseguano scopi di natura sanitaria, ma di controllo sociale. Il passaporto verde è il primo passo verso l’introduzione dell’identità digitale, un dispositivo che registrerà ogni tipo di dati del cittadino, ovviamente – da quanto asserito – per la salvaguardia della sua sicurezza e salute.
Il fatto che siano stati creati appositi ministeri e li si sia affidati a uomini operanti nell’industria del settore non lascia adito a dubbi: l’innovazione che intendono realizzare è una transizione verso un mondo in cui non si potrà più far nulla senza esser registrati e connessi… sempre che il buon Dio lo permetta.

I punti deboli di chi lotta van ricercati nelle condizioni generali della società, previamente preparate dall’enorme macchina propagandistica del sistema globalista stesso. L’uomo postmoderno è stato “educato” a non riconoscere più alcuna autorità al di sopra di sé e a considerare la propria opinione soggettiva verità indiscutibile.
Nella falsa mentalità democratica, le istituzioni statali non sono altro che funzioni delegate che sollevano gli individui dall’esercizio delle proprie responsabilità, mentre le libertà di pensiero ed espressione sono assurte a licenza incondizionata di qualunque menzogna e nefandezza. Il risultato è che moltissime persone, essendo state private di ogni riferimento oggettivo a livello cognitivo e morale, son completamente succubi delle peggiori forme di manipolazione mentale e così, nella loro stolida e smisurata superbia, si assoggettano passivamente ad autorità abusive, che vanno invece duramente contestate.

Altro effetto di tale deformazione, dovuto ad un concetto distorto di libertà, priva tanto di obiettivi quanto di contenuti, è l’anarchia pratica in cui vivono le masse, fortemente insofferenti nei confronti delle norme legittime che devono necessariamente regolare la convivenza civile, ma al contempo prone, in virtù di un’obbedienza cieca, a obblighi e restrizioni assurdi quanto illegittimi, imposti facendo leva sulla paura e sul bisogno di appartenenza.
Una coscienza non educata al rispetto delle giuste regole come esigenza interiore, piuttosto che come coercizione subita dall’esterno, è incapace sia di compiere un corretto discernimento sia di prendere, sulla base della retta conoscenza del bene oggettivo, decisioni controcorrente, ma conformi alla legge morale. A lungo andare, chi si abitua a regolarsi secondo un principio di mera legalità finisce col diventare indifferente verso i valori più sacri e intangibili, così come verso gli inalienabili diritti altrui.

Su questo terreno di coltura il sistema è riuscito a sviluppare un’etica medica disumana, nella quale non si ha più di mira la guarigione degli infermi, ma il contenimento della spesa. Parallelamente si è provveduto a formare un personale sanitario disposto a commettere con disinvoltura qualunque atrocità applicando protocolli ministeriali uniformi, anziché considerare le condizioni particolari di ogni singolo paziente al fine di stabilire la terapia più adatta.
Chi, già durante il tirocinio, si è abituato ad eseguire aborti come un’abituale pratica ospedaliera, diventando insensibile allo spettacolo di un bambino smembrato e aspirato dal grembo materno, non avrà poi alcuna remora a sopprimere con un’iniezione i malati terminali o a lasciar morire di fame e di sete persone anziane abbandonate in una “residenza assistita” da parenti che, al loro posto, han firmato una dichiarazione in cui rifiutano l’accanimento terapeutico, che a quanto pare comprende pure nutrizione e idratazione. L’eutanasia, che la sinistra mortifera intende legalizzare, è di fatto già ampiamente praticata.

In tali condizioni, non sorprende affatto che – a parte poche, felici eccezioni – la classe medica sia così ferocemente favorevole all’imposizione di un “vaccino” che, in realtà, è un’arma biologica a tempo. I frequentissimi eventi avversi, accuratamente occultati dagli ospedali oppure ostinatamente classificati come del tutto estranei all’iniezione, sono sostanzialmente un incidente di percorso che si cerca di giustificare come inevitabile percentuale di rischio; gli effetti negativi più massicci non compariranno se non nei prossimi mesi e anni, così da apparire privi di ogni correlazione.
Non si deve forse parlare di genocidio, visto che l’Istituto Nazionale di Statistica prevede un dimezzamento della popolazione italiana?
A qualcuno sembra qualcosa che si possa ascrivere alla sola denatalità, se un attuale ministro, pochi anni fa, ha sostenuto pubblicamente, come se niente fosse, che l’uomo è un parassita e che il pianeta non può sostenere più di tre miliardi di abitanti?
Come mai, allora, non è ancora arrivato al collasso, con sette miliardi e mezzo?

A questo punto rimane da dare un’occhiata ai falsi amici, i quali – consapevolmente o meno – pongono le basi del fallimento della lotta. Colpisce, nel variopinto pubblico delle manifestazioni di protesta, la quantità di esoteristi e di persone dedite a pratiche di ispirazione New Age, un vero oppio dei popoli fornito dal sistema stesso per istupidirli.

La nostra nazione, benché ancora in maggioranza composta di battezzati, non è più cattolica. La mancanza di buona istruzione dottrinale e la mania degli incontri di preghiera interreligiosi hanno causato, oltre all’indifferentismo, una spaventosa confusione di credenze. Tanti sono convinti che non ci sia alcun contrasto tra la fede cristiana e le varie dottrine orientali, radicalmente immanentistiche e refrattarie alla grazia. Qualora un termine sia comune, non indica però la stessa cosa, dato che quelle visioni del mondo negano ogni trascendenza del divino e lo concepiscono come realtà impersonale in cui l’anima, per trovare la pace, dovrebbe dissolversi.
È un abominio che davanti al Battistero di Firenze, luogo dell’incorporazione degli uomini alla Chiesa, sia stato eseguito un rito buddhista, che non ha assolutamente niente a che vedere.

Quegli sciagurati non si rendono conto che il loro agire, oltre a costituire un’apostasia pratica, non fa altro che attirare ulteriormente l’influsso del mondo demoniaco, anziché diffondere vibrazioni positive che contrastino quelle negative.
Il solo antidoto efficace è la preghiera offerta con retta fede secondo l’unica dottrina vera, quella cattolica di sempre, al di fuori della quale non c’è salvezza.
Con pratiche di quel genere si peggiora ancor più la situazione, poiché si apre ulteriormente la porta all’azione degli spiriti maligni. Dato che le persone catturate dal mondo fumoso della gnosi perdono la capacità di ragionare correttamente, non si ottiene nulla cercando di dialogare con loro: qualsiasi obiezione viene neutralizzata da discorsi improntati al sincretismo, in un’ottica di relativismo assoluto.
L’unica soluzione è troncare ogni rapporto, così da non esser trascinati nella stessa palude; se si tratta di amici o congiunti, si può chiedere la grazia della loro illuminazione a san Giuda Taddeo, patrocinatore delle cause umanamente disperate.

Un altro serio inconveniente è la propensione per atteggiamenti non-violenti di ispirazione gandhiana, secondo una dottrina che, nel caso dell’India, risultò efficace non tanto per se stessa, quanto per effetto del piano sinarchico di avviare la decolonizzazione in vista di un nuovo assetto geopolitico.
Quando poi si ha a che fare con uno Stato che schiaccia manifestanti inermi e pacifici, dopo aver permesso a formazioni di estremisti violenti, nel recente passato, di mettere le città a ferro e fuoco, non si può resistere incrociando le braccia e mettendosi a sedere.
Non si tratta certo di pensare all’insurrezione armata (ipotesi impraticabile al giorno d’oggi, visti i vertiginosi progressi della tecnologia militare, oltretutto ignoti al pubblico), ma di porre in atto strategie di resistenza più attive, asserragliandosi in luoghi non facilmente espugnabili e fornendosi di mezzi offensivi, anche se innocui.
Se i cittadini sono aggrediti da coloro che invece dovrebbero proteggerli, è del tutto lecito attuare la legittima difesa servendosi, per esempio, di vaporizzatori al peperoncino, bombolette di vernice da spruzzare sulle visiere, mezzi agricoli adibiti allo spargimento del concime sui campi o, in caso di estremo pericolo, taniche di benzina da incendiare sulla strada per far da barriera. À la guerre, comme à la guerre

Per il resto, non meravigliamoci affatto dell’assordante silenzio di clero e intellighentsja progressisti: come i contestatori radicali (il cui intervento è stato ventilato per dissuadere i manifestanti), son sempre stati complici del sistema globalista, che li ha utilizzati come agenti della sua strategia demolitrice dell’ordine; non si spiega altrimenti la tolleranza nei loro confronti, o piuttosto l’ingiustificato rilievo mediatico concesso a preti di strada e pensatori del nulla.
Nel momento in cui gente comune e onesti lavoratori vengono massacrati da un governo non uscito dalle votazioni, il valoroso clero di frontiera risulta non pervenuto… Esso si scandalizzerà sdegnosamente per le indicazioni fin qui fornite, ma non bisogna fargliene una colpa: la formazione modernista ha per effetto una vera e propria castrazione mentale e operativa. 
Chi, per pura grazia, si è disintossicato dal programma di indottrinamento non deve insuperbirsi, ma proseguire con umile saggezza nell’opera di ispirazione e incoraggiamento di quanti combattono in prima linea, nella speranza di non esser condannato alla rieducazione forzata dai gerarchi della Chiesa in uscita, serva dei banchieri.




ottobre 2021

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