Racconto di Annette dall’Inferno

di Anonimo


Pubblicato sul sito Tradition in Action



La storia di Annette: un’anima all’Inferno

Questi eventi hanno avuto luogo in Germania. La presente è una traduzione fedele dal francese. Il “Nihil Obstat” e l’“Imprimatur” garantiscono che il testo è privo di errori dottrinali. Viene descritto un modo di vivere che è molto comune nella società attuale, ma che finisce in un disastro. La Divina Misericordia di Dio, facendo conoscere queste rivelazioni, ci permette di prepararci alla nostra fine ultima.

La storia

Claire e Annette erano due giovani donne che lavoravano per una ditta nel sud della Germania. Non erano particolarmente amiche, ma osservavano semplicemente le normali cortesie quotidiane l’una verso l’altra.

Tuttavia, lavorando ogni giorno fianco a fianco, finivano naturalmente con lo scambiarsi opinioni sulla vita, ecc. Claire confessava apertamente di essere cattolica e considerava suo dovere istruire la collega e richiamarla caritatevolmente all’ordine quando trattava le questioni religiose con leggerezza o superficialità.

Passavano così un po’ di tempo insieme, fino a quando Annette si sposò e lasciò il suo lavoro per andare a vivere altrove.




Il lago di Garda in Italia, dove Claire era in vacanza quando ricevette la rivelazione di Annette.


Era il 1937. Nell’autunno di quell’anno Claire stava trascorrendo le vacanze sul lago di Garda quando, verso la metà di settembre, sua madre scrisse da casa con la triste notizia che Annette era rimasta uccisa in un incidente automobilistico ed era stata sepolta il giorno prima.

Claire rimase inorridita dalla notizia, sapendo quanto poco la sua amica si fosse preoccupata della sua religione. Era stata pronta a comparire davanti a Dio? Qual era stato lo stato della sua anima al momento della sua morte inaspettata?

La mattina seguente Claire assiste alla Messa, offre la sua Santa Comunione per la sua sfortunata amica e prega con fervore per la sua anima. Ma quella stessa notte, dieci minuti dopo la mezzanotte, le venne la seguente visione di Annette.

“Claire”, disse Annette, “non pregare per me. Sono dannata. Sono venuta a dirtelo e a parlartene a lungo, ma non credere che lo faccia per amicizia. Noi che siamo qui in questo luogo, non amiamo più nessuno. Lo faccio perché sono costretta a farlo. Agisco ora come ‘una parte di quel potere che sempre vuole il male, ma fa il bene’”.

“Ad essere sincera, vorrei che anche tu fossi gettata in questo luogo dove passerò l’eternità. Non stupirti che io dica questo. Qui la pensiamo tutti così. La nostra volontà è irrevocabilmente diretta verso il male - almeno quello che voi chiamate ‘male’. Anche se ci capita di fare qualcosa di buono, come sto facendo io ora facendoti sapere cosa succede all’Inferno, non lo facciamo mai con una buona intenzione”.

Annette continuò: “Ti ricordi quando ci siamo incontrati quattro anni fa nel sud della Germania? Avevi 23 anni ed eri già lì da sei mesi quando sono arrivata. Essendo io una nuova arrivata, a volte mi tiravi fuori dai guai e mi mettevi in contatto con persone buone, qualunque cosa significhi ‘buono’”.

“Io ti elogiavo per il tuo ‘amore per il prossimo’. Che ridicolo! Le tue buone intenzioni erano solo una questione di forma; di fatto cominciavo già a sospettarlo. Qui non conosciamo la bontà in nessuno”.

“Tu sai già qualcosa della mia prima vita, quindi ora ti racconterò il resto. Se i miei genitori avessero fatto a modo loro, non sarei mai dovuta nascere. Sentivano che la mia nascita era in qualche modo disdicevole. Le mie sorelle avevano già 14 e 15 anni quando sono comparsa sulla scena. Oh, se solo non fossi mai nata! Perché non posso smettere di esistere ora e fuggire da questi tormenti? Nessun piacere può essere paragonato a quello di poter ridurre il mio essere in polvere, come uno strato di cenere che il vento spazza via! Ma devo continuare ad esistere. Devo esistere così, come mi sono fatta, un’esistenza che ho distrutto!”

“Mio padre e mia madre erano ancora giovani quando hanno lasciato la campagna per andare a vivere in città, ma entrambi avevano già smesso di andare in chiesa, e meno male! Fecero amicizia con altri che non frequentavano la chiesa. Si incontrarono per la prima volta in una sala da ballo, e alla fine di sei mesi ‘dovevano sposarsi’”.

“Dalla cerimonia del matrimonio hanno appreso solo la religione sufficiente per portare mia madre alla Messa domenicale forse due volte l’anno. Lei non mi ha mai veramente insegnato a pregare. Le uniche cose che le interessavano erano i compiti materiali quotidiani che si dovevano fare, anche se non dovevamo preoccuparci dei soldi”.

“Queste parole – ‘pregare’, ‘Messa’, ‘istruzione religiosa’, ‘Chiesa’ - trovo indicibilmente rivoltante pronunciarle. Detesto tutto”.




Le anime nell’Inferno odiano tutto e tutti


“Il fatto è che tutto è fonte di dolore per noi. Tutto ciò che abbiamo imparato prima della nostra morte, ogni ricordo di cose che abbiamo visto o conosciuto è come una fiamma crudele. E in ognuno di questi ricordi vediamo le grazie che ci sono state offerte, le grazie che abbiamo rifiutate”.

Oh, che agonia! Non mangiamo, non dormiamo, non possiamo camminare eretti. Siamo spiritualmente in catene, e guardiamo con orrore, con ‘pianto e stridore di denti’, le rovine delle nostre vite. Tutto ciò che ci rimane è odio e tormento. Capisci? Qui beviamo l’odio come l’acqua, anche tra di noi”.

“Soprattutto odiamo Dio, e ti dirò perché. Gli eletti, in Cielo, non possono fare a meno di amarLo, perché Lo vedono svelato in tutta la Sua abbagliante bellezza. Questo dà loro una felicità indescrivibile. Noi lo sappiamo e il saperlo ci fa andare su tutte le furie”.

“Qui sulla terra, coloro che conoscono Dio attraverso la Creazione e le Rivelazioni possono amarLo, ma non sono obbligati ad amarLo. Il credente – e il dirlo mi fa digrignare i denti - il credente che nella sua meditazione contempla Cristo con le braccia aperte sulla Croce finirà per amarLo. Ma l’uomo a cui Dio arriva come un uragano, un Castigatore, un giusto Vendicatore; l’uomo che Dio ha rigettato come ha fatto con noi, quell’uomo può solo odiarLo eternamente con tutta l’audacia della sua cattiva volontà. Sì, ODIARLO, con tutta la forza di una decisione liberamente presa di essere tagliato fuori da Lui. Abbiamo preso questa decisione con un ultimo respiro. Anche ora non vorremmo cambiarla, né lo vorremo mai”.

“Capisci ora perché l’Inferno è eterno? È perché la nostra ostinazione continuerà per sempre”.

“Perché sono costretta, devo aggiungere che Dio è misericordioso anche con noi. Dico che sono ‘costretta’ perché, sebbene io abbia il controllo di ciò che ti dico, non mi è ancora permesso di mentire, come vorrei. Ti sto dicendo molte cose contro la mia volontà, e devo trattenere il diluvio di abusi che vorrei spargere”.

“Dio è stato misericordioso nel non darci il tempo di fare tutto il male che la nostra cattiva volontà ci avrebbe fatto fare. Se l’avessimo fatto, ciò si sarebbe aggiunto alle nostre colpe e quindi alla nostra punizione. Infatti, Dio o ci ha fatto morire giovani, come con me, o ha fatto intervenire qualche altra circostanza attenuante. Anche ora si mostra misericordioso verso di noi non facendoci andare più vicino a Lui, in questo luogo lontano dell’Inferno. Questo diminuisce il nostro tormento. Ogni passo più vicino a Dio mi causerebbe un dolore maggiore di quello che proveresti camminando vicino a un braciere rovente”.

“Una volta sei rimasta scioccata quando eravamo a passeggio e ti ho detto che qualche giorno prima della mia prima comunione mio padre mi aveva detto: ‘Mia cara Annette, comprati un bel vestito. Tutto il resto è solo una farsa’. Siccome tu eri scioccata, io quasi mi vergognavo. Ora l’intera faccenda sembra ridicola”.




L’Inferno diventa furioso quando i ragazzi fanno la loro Prima Comunione in tenera età


“L’unica cosa sensata di tutta la faccenda era che i bambini non erano ammessi alla Comunione prima dei due anni. Bene, a quell’età ero già pazza per i piaceri mondani, quindi non mi preoccupavo affatto di non prendere sul serio la religione e non davo molta importanza alla mia Prima Comunione. Ci fa infuriare vedere che al giorno d’oggi molti bambini di sette anni vanno alla Comunione, e facciamo di tutto per persuadere la gente che a quell’età la loro facoltà di ragione non è ancora sufficientemente sviluppata. Devono avere il tempo di commettere qualche peccato mortale. Allora quel disco bianco non farebbe così tanti danni come se la loro anima vivesse ancora di fede, speranza e carità - BAH! che pensiero - che hanno ricevuto al Battesimo. Se ti ricordi, la pensavo già in questo modo quando ero sulla terra”.

“Ho già menzionato mio padre. Litigava spesso con mia madre. Non te ne ho parlato molto perché mi vergognavo. Che ridicolo, vergognarsi di qualcosa di malvagio! E’ lo stesso per noi in questo posto”.

“I miei genitori non dormivano più nemmeno nella stessa stanza. Io stavo con mia madre, e mio padre aveva la stanza accanto per poter rientrare fino a tardi come voleva. Beveva molto e sperperava tutti i nostri soldi in alcol. Le mie sorelle andarono entrambe a lavorare perché dicevano che avevano bisogno di soldi, e anche mia madre prese un lavoro per portare qualcosa”.

“Durante l’ultimo anno della sua vita, mio padre picchiava spesso mia madre quando lei non gli permetteva di avere del denaro. D’altra parte, era sempre gentile con me. Un giorno te ne ho parlato e tu sei rimasta scioccata dalla mia capricciosità (c’era qualcosa di me che non ti scioccava?). Comunque, un giorno mio padre mi comprò un paio di scarpe, e io glieli feci riportare almeno due volte perché lo stile e i tacchi non erano abbastanza moderni per me”.

“La notte in cui mio padre ha avuto l’ictus che l’ha ucciso, mi è successo qualcosa che non osavo dirti per paura che lo prendessi nel modo sbagliato. Ma ora devi saperlo. È importante perché è stato allora che sono stata attaccata per la prima volta dallo spirito che mi tormenta ora”.

“Stavo dormendo in camera da letto con mia madre. Dal suo respiro profondo capivo che stava dormendo profondamente. Improvvisamente ho sentito qualcuno chiamare il mio nome. Una voce che non conoscevo diceva: ‘Cosa succederà se tuo padre muore?’”

“Da quando aveva trattato mia madre così male, avevo smesso di amare mio padre – in realtà da quel momento non ho più amato nessuno. Ero solo affezionata a poche persone che si preoccupavano di me. L’amore puro, un amore che non si aspetta alcuna ricompensa, esiste solo nelle anime che sono in stato di grazia, e la mia certamente non lo era”.

“Non sapevo chi mi stava facendo questa strana domanda, così ho detto solo: ‘Ma lui non morirà!’”

“C'è stato silenzio per un po’, poi ho sentito di nuovo la stessa domanda. Di nuovo ho risposto di scatto: ‘Lui non morirà!’”

“Ci fu silenzio. Poi una terza volta la voce mi chiese: ‘Cosa succederà se tuo padre muore?’ Cominciai a pensare a come mio padre tornava spesso a casa ubriaco, urlando contro mia madre e picchiandola. Ricordo come ci aveva umiliato di fronte ai nostri amici e ai vicini. Mi arrabbiai e sbottai: ‘Sarà solo la sua sfortuna!’ Dopo di che ci fu silenzio”.

“La mattina, quando mia madre volle entrare per riordinare la stanza di mio padre, trovò la porta chiusa a chiave. Verso mezzogiorno forzarono la porta e trovarono il corpo di mio padre semisvestito sul letto. Doveva aver avuto una specie di incidente mentre andava a prendere la birra in cantina, ed era in cattiva salute da molto tempo”.

“Tu e Martha mi avete convinta a far parte dell’associazione dei giovani. Non ho mai nascosto il fatto che consideravo i discorsi degli organizzatori come cose piuttosto campanilistiche, ma i giochi mi piacevano. Come sai, sono diventata subito uno dei capi, il che era tipico di me. Mi piacevano anche le uscite. Andavo anche a confessarmi e a fare la Comunione ogni tanto, anche se non avevo niente da confessare. Non ritenevo che i pensieri e le parole avessero importanza, e all’epoca non ero sufficientemente corrotta per compiere azioni veramente immorali”.




Nell’Inferno il nome della Santissima Vergine Maria, che schiaccia la testa del diavolo, non può essere pronunciato

“Una volta mi hai avvertito: ‘Annette, se non preghi di più, sei diretta all'inferno’. Beh, avevi ragione quando hai detto che non pregavo molto, e quando lo facevo era in modo casuale. Avevi fin troppo ragione. Tutti questi che ora bruciano all’Inferno erano persone che non hanno pregato, o non hanno pregato abbastanza. La preghiera è il primo passo verso Dio, ed è sempre il passo decisivo, specialmente la preghiera a colei che era la Madre di Cristo, e il cui Nome non pronunciamo mai”.

“Innumerevoli anime sono strappate dalle grinfie del diavolo dallo spirito di preghiera, anime che altrimenti sarebbero destinate a cadere nelle sue mani a causa del peccato”.

“Raccontarti tutto questo mi fa bruciare di rabbia; vado avanti solo perché sono costretta”.

“Non c’è niente di più facile in questo mondo per un uomo che pregare, ed è proprio dalla preghiera che dipende la salvezza di tutti. Questo è il modo in cui Dio ha disposto le cose. A poco a poco Egli dà a tutti coloro che perseverano nella preghiera tanta luce e forza che anche il peccatore più incallito può rialzarsi una volta per tutte, anche se è affondato nel peccato fino al collo!”

“Negli ultimi anni della mia vita non ho più pregato come avrei dovuto, e così mi sono privata della grazia senza la quale nessuno può essere salvato. Dove siamo ora, non riceviamo più alcuna grazia, e anche se ci venisse offerta, la disprezzeremmo. Tutti gli alti e bassi della vita terrena si fermano quando si arriva qui. Tu sulla terra puoi passare da uno stato di peccato a uno stato di grazia, e poi ricadere di nuovo nel peccato, spesso per debolezza, ma a volte per malizia. Ma una volta che si muore tutto questo finisce perché è l’instabilità della vita terrena che lo rende possibile. Dal momento della morte il nostro stato è definitivo e immutabile”.

“Già sulla terra, con il passare degli anni, questi cambiamenti nello stato della propria anima diventano sempre più rari. È vero che fino al momento della morte si può sempre tornare a Dio o allontanarsi da Lui. Ma succede che le abitudini che un uomo ha seguito durante la sua vita, troppo spesso influenzano il suo comportamento al momento della morte. L’abitudine diventa una seconda natura per lui e va alla tomba seguendola ancora”.

"“Questo è quello che è successo a me. Per anni avevo vissuto lontano da Dio, e per questo, quando ho sentito l’ultima chiamata della grazia, mi sono allontanato da Lui. Ciò che mi è stato fatale non è stato che ho peccato molto, ma che quando ho peccato, non ho avuto la volontà di riprendermi”.

“Più volte mi hai detto di andare ad ascoltare sermoni o di leggere libri spirituali, e io di solito dicevo che non ne avevo il tempo. Eppure, quello che dicevi aumentava l’incertezza che sentivo dentro come nient’altro”.

“Devo ammettere che quando ho lasciato l’associazione dei giovani, avevo già imparato così tanto che avrei potuto benissimo cambiare i miei modi. Ero a disagio e scontenta del mio modo di vivere. Ma sempre qualcosa si frapponeva tra me e la conversione”.

“Non hai mai sospettato cosa stava succedendo. Hai pensato che sarebbe stato così facile per me tornare a Dio”.

“Un giorno mi hai detto: ‘Fai una buona confessione, Annette, e poi tutto andrà bene’. Sentivo che avevi ragione, ma il mondo, la carne e il diavolo avevano già una presa troppo salda su di me”.

“A quel tempo non avrei mai creduto che il Diavolo fosse all’opera, ma ora posso assicurarti che egli ha un’enorme influenza sulle persone che si trovano nello stato in cui ero io allora. Solo molte preghiere, mie e di altri, insieme a sacrifici e sofferenze, avrebbero potuto strapparmi dalle sue grinfie, e anche allora sarebbe stato un processo lento”.

“Ci possono essere pochi posseduti apertamente, ma molti lo sono interiormente. Il Diavolo non può togliere il libero arbitrio a coloro che si mettono in suo potere, ma come punizione per quella che si potrebbe chiamare la loro calcolata diserzione, Dio permette al Maligno di stabilirsi dentro di loro”.




I reprobi odiano i diavoli che li tormentano, ma li amano anche perché trascinano più anime all’Inferno


“Io odio perfino il Diavolo, anche se allo stesso tempo mi piace perché vuole distruggervi. Sì, lo odio, lui e i suoi seguaci, quegli spiriti che sono caduti con lui all’inizio del tempo. Ce ne sono milioni che si aggirano sulla terra come sciami di moscerini, e voi non li notate nemmeno. Non siamo noi, le anime dannate, a tentarvi. Questo compito spetta solo agli angeli caduti”.

“La verità è che ogni volta che portano qui un’anima aumenta il loro tormento, ma che limite c’è all’odio?”

“Io vagavo lontano da Dio, eppure Lui mi seguiva. Ho aperto la strada alla grazia con atti naturali di carità che ho compiuto abbastanza spesso, semplicemente perché ero naturalmente incline a farlo”.

“C’erano momenti in cui Dio mi attirava verso una chiesa, e poi sentivo una specie di nostalgia di casa. Quando mia madre era malata e mi prendevo cura di lei e allo stesso tempo facevo il mio lavoro in ufficio, stavo davvero facendo una specie di auto-sacrificio. Quelli erano i momenti in cui le chiamate di Dio erano particolarmente forti”.

“Una volta, quando mi hai portato nella cappella di un ospedale durante la pausa pranzo, è successo qualcosa che mi ha portato sull’orlo della conversione - ho pianto! Ma immediatamente i piaceri del mondo sono tornati nella mia mente e hanno messo in ombra la grazia di Dio. Il buon seme fu soffocato dalle spine”.

“Perché non mi hai ricordato la parabola di Dives e Lazzaro, dove Cristo manda l’uno in Paradiso subito dopo la sua morte, e l’altro all’Inferno? Ad essere sincera, non avresti ottenuto nulla con questo, così come con qualsiasi altra delle tue storie di vecchie pie zitelle”.

“Un po’ alla volta mi sono inventato il mio dio - un dio che era adeguatamente vestito per essere chiamato dio ed era sufficientemente lontano perché io non avessi alcun rapporto con lui. Era una specie di dio vago, a cui ricorrere quando ne avevo bisogno. Una specie di dio panteista, se vuoi, il tipo di dio astratto che poteva essere utile per la poesia, ma che non aveva niente a che fare con il mio mondo reale. Questo dio non aveva un paradiso per premiarmi e un inferno per punirmi. Il mio modo di venerarlo era di lasciarlo in pace”.

“È facile credere a quello che ti fa comodo. Per anni sono andata molto d’accordo con la mia religione e quindi ero felice”.

“Solo una cosa avrebbe potuto frantumare la mia testardaggine - un dolore duraturo e profondo. Ma non è successo. Ora capisci il significato del detto: ‘Dio punisce coloro che ama’?”.

“Una Domenica di luglio, il gruppo dei giovani ha organizzato una gita da qualche parte. Mi sarebbe piaciuto molto andarci, ma quei discorsi da vecchi, quei modi di fare da vecchie zitelle, mi hanno fatto passare la voglia. Inoltre, da qualche tempo tenevo sull’altare del mio cuore un’immagine molto diversa da quella della Madonna! Era quel bel Max N, del negozio accanto. Avevamo già fatto qualche battuta insieme”.

“Beh, si dà il caso che proprio quella Domenica mi aveva invitato a uscire con lui. La ragazza con cui era uscito era malata in ospedale. Aveva capito che avevo messo gli occhi su di lui, anche se allora non avevo pensato di sposarlo. Era ovviamente benestante, ma era troppo gentile con tutte le ragazze, e fino ad allora avevo voluto solo un uomo che non pensasse a nessun altro che a me. Non volevo essere solo sua moglie, volevo essere l’unica donna della sua vita. Sono sempre stata attratta dagli uomini ben educati, e quando eravamo fuori insieme Max si sforzava di essere gentile - anche se puoi immaginare che non parlavamo delle cose pie che piacciono a te e ai tuoi amici!”

“Il giorno dopo, in ufficio, mi stavi rimproverando perché non ero andata con gli altri alla gita, e ti ho detto cosa avevo fatto quella Domenica. La prima cosa che mi hai chiesto è stata: ‘Sei andata a messa?’ Idiota! Come avrei potuto andare a Messa, visto che avevamo deciso di partire alle 6 del mattino? E senza dubbio ti ricordi come ho perso la pazienza e ti ho detto: ‘Dio non fa storie per queste piccole cose come fate tu e i tuoi preti!’”

“Ma ora devo ammettere che, nonostante la Sua infinita bontà, Dio pesa le cose molto più esattamente di tutti i vostri preti messi insieme”.

“Dopo quella prima uscita con Max, sono tornata all’associazione dei giovani solo un’altra volta. Era per le feste di Natale. C’era ancora qualcosa che mi attirava in cerimonie di quel tipo, ma in fondo non ero più uno di voi”.




Il diavolo cattura molte anime con le danze


“Film, balli, uscite - fu una cosa dopo l’altra per tutto il tempo. Io e Max a volte avevamo dei litigi (disaccordi), ma riuscivo sempre a fargli fare pace”.

“Ho avuto molti problemi con l’altra sua ragazza, che gli è andata dietro come una pazza non appena è uscita dall’ospedale. Questo è stato un po’ di fortuna per me, perché la mia ‘nobile calma’, che era proprio l’opposto del suo comportamento, ha fatto una grande impressione su Max, e lui ha finito per scegliere me”.

“Avevo imparato ad usare le parole giuste per metterlo contro di lei. In superficie sembravo dire cose carine, ma dentro sputavo veleno. Sentimenti del genere e quel tipo di comportamento sono un’eccellente preparazione per l’Inferno. Sono diabolici nel senso più stretto della parola”.

“Perché ti dico questo? È per spiegare come mi sono staccata, una volta per tutte, da Dio. Oh, non ero ancora in quella fase in cui io e Max saremmo diventati molto ‘intimi’ nella nostra relazione. Sapevo che sarei scesa nella sua stima se mi fossi lasciata andare troppo presto, e questa consapevolezza mi fece trattenere, ma in fondo ero pronta a fare qualsiasi cosa se avessi pensato che avrebbe favorito i miei obiettivi, perché ero pronta ad avere Max a qualsiasi costo. Avrei dato assolutamente qualsiasi cosa per averlo”.

“Nel frattempo stavamo imparando lentamente ad amarci. Entrambi avevamo qualità personali di valore, che stavamo imparando ad apprezzare l’uno nell’altro. Io ero intelligente, capace, di buona compagnia e, almeno negli ultimi mesi prima del matrimonio, ero la sua unica ragazza”.

"Il mio abbandono di Dio consisteva in questo: che ho fatto un idolo di una creatura umana. Una cosa del genere può accadere solo quando si ama qualcuno del sesso opposto con un amore che rimane legato a considerazioni terrene. E’ questo tipo di amore sbilanciato che ti trascina, ti ossessiona e infine ti avvelena. Il mio ‘culto’ di Max stava davvero diventando una specie di religione per me. Era il momento in cui, in ufficio, cominciai a dire tutto il male che potevo pensare sulle chiese e i preti e il Rosario e tutto quel genere di stupidaggini”.

“Hai cercato di difendere tutto, più o meno sottilmente. Evidentemente non avevi capito che, in fondo, non ero tanto preoccupata di insultare quelle cose, quanto di trovare qualcosa per tranquillizzare la mia coscienza e trovare qualche giustificazione per la mia diserzione da Dio”.

“Sì, tu non hai capito il fatto che mi ero ribellata a Dio. Pensavi che fossi ancora cattolica, e io volevo che la gente pensasse che lo fossi. Sono persino arrivata a pagare le decime - mi sono detta che un po’ di assicurazione non poteva farmi male”.

“A volte le tue reazioni colpivano nel segno, ma non hanno avuto alcun effetto duraturo su di me. Avevo deciso che ti sbagliavi. È stato questo rapporto teso che non ha fatto dispiacere a nessuno di noi due di dirci ‘addio’ quando sono partita per sposarmi“.

“Prima del matrimonio andai di nuovo alla Confessione e alla Comunione, come era richiesto. Mio marito la pensava come me su questo - perché dovevamo passare quelle formalità? Tuttavia, siamo andati avanti come tutti gli altri. Voi chiamereste una Comunione come quella ‘indegna’. Beh, dopo quella Comunione ‘indegna’ la mia coscienza si è liberata molto. In ogni caso, non ho più fatto la Comunione”.

“Nel complesso eravamo molto felici nella nostra vita matrimoniale. Eravamo d’accordo su tutto, compreso il fatto che non volevamo la responsabilità di avere figli. Dopo un po’ di tempo, mio marito avrebbe desiderato di averne solo uno, ma alla fine, sono riuscita a togliergli dalla testa anche questa idea. Ero molto più preoccupata per i vestiti, i mobili di lusso, incontrare gli amici, uscire, fare viaggi in macchina e altri piaceri. L’anno tra il mio matrimonio e la mia morte improvvisa fu per me un anno di puro piacere”.

“Ogni Domenica uscivamo in macchina, oppure andavamo a trovare i genitori di mio marito, che vivevano in modo superficiale come noi”.

“In fondo, naturalmente, non ero felice, anche se facevo una faccia sorridente per il mondo. Mi piaceva credere che la morte, che naturalmente pensavo fosse lontana molti anni, sarebbe stata la fine di tutto, ma per tutto quel tempo c’era qualcosa che mi rodeva dentro”.

“Una volta, quando ero bambina, ho sentito un prete dire in una predica che Dio ci ricompensa per ogni opera buona che facciamo e che quando non può ricompensarci nella vita futura, lo fa sulla terra. Questo è molto vero. Di punto in bianco ho ereditato del denaro da mia zia Lotte, e allo stesso tempo mio marito ha iniziato a guadagnare uno stipendio molto buono, così ho potuto arredare molto bene la mia nuova casa. A questo punto, la luce della religione era diventata per me qualcosa di molto lontano, una luce pallida, fioca e tremolante”.

“I caffè delle città e le locande in cui ci siamo fermati durante i nostri viaggi non ci hanno certo indirizzato verso Dio. Tutte le persone che andavano in quei luoghi vivevano come noi, traendo i loro piaceri dalle cose esterne, prima di tutto, invece di vivere una vita principalmente interiore. Se a volte visitavamo le chiese quando viaggiavamo in vacanza, lo facevamo solo per il loro interesse artistico. C’era un’atmosfera religiosa che emanava da quegli edifici, specialmente quelli medievali, ma potevo neutralizzarla facendo qualche critica che in quel momento mi sembrava pertinente”.

“Per esempio, potevo prendermela con qualche fratello laico per aver fatto un po’ di casino nel mostrarci il posto, o per essere vestito in modo sciatto, o pensavo a quanto fosse scandaloso che dei monaci che fingevano di essere santi vendessero liquori. O forse avrei commentato l’interminabile suono delle campane che chiamavano la gente alle funzioni, mentre tutto ciò che interessava alla Chiesa era fare soldi. Ecco come mi allontanavo dalla grazia di Dio ogni volta che essa bussava alla porta dell’anima”.

“Ho dato libero sfogo al mio cattivo carattere, soprattutto a proposito di certi dipinti medievali dell’Inferno, nei cimiteri e in altri luoghi, che mostrano il Diavolo che arrostisce le anime sui carboni ardenti mentre i suoi compagni trascinano altre vittime con le loro lunghe code. Oh Claire! La gente può sbagliare nella rappresentazione dell’Inferno, ma non esagera!”

“Ho sempre avuto le mie idee sulle fiamme dell’Inferno. Ti ricordi che una volta stavamo discutendo della questione e ti ho acceso un fiammifero sotto il naso e ho detto sarcasticamente: ‘Puzza di Inferno?’ Hai spento la fiamma velocemente. Beh, qui nessuno la spegne”.




Il fuoco dell’Inferno è reale e inestinguibile

“Ti assicuro che il fuoco di cui parla la Bibbia non è solo il tormento della coscienza. È un fuoco reale. Quando Egli ha detto: ‘Partite da me, maledetti, nel fuoco eterno’, lo intendeva letteralmente - SÌ, LETTERALMENTE!”

“Mi dirai: ‘Come possono gli spiriti essere colpiti dal fuoco materiale?’ Ma sulla terra, la vostra anima non soffre forse quando mettete le dita nel fuoco? L’anima non brucia veramente, ma che agonia in tutto il tuo essere”.

“Allo stesso modo, noi in questo luogo siamo spiritualmente legati al fuoco secondo la nostra natura e le nostre facoltà. L’anima è privata della sua naturale libertà d’azione. Non possiamo pensare quello che ci piacerebbe, né come ci piacerebbe”.

“Non scioccarti per quello che ti dico. Questo stato non significa nulla per voi, ma io qui vengo bruciata, senza essere consumata”.

“Il nostro più grande tormento è la conoscenza certa che non vedremo mai Dio. Come può questo tormentarci così tanto quando sulla terra ne eravamo così indifferenti? Finché un coltello è lasciato sul tavolo non ti preoccupa. Puoi vedere che è affilato, ma non ne hai paura. Ma lasci che ti tagli la carne e ti contorcerai dal dolore. È ora che sentiamo effettivamente la perdita di Dio, mentre prima ci pensavamo soltanto”.

“Non tutte le anime soffrono nella stessa misura. Quanto più maliziosamente e sistematicamente un uomo ha peccato, tanto più pesantemente peserà su di lui la perdita di Dio”.

“I cattolici che sono dannati soffrono più dei membri di altre religioni perché di solito sono state offerte loro più grazie e più illuminazione, ma le hanno rifiutate. L’uomo che ha avuto più conoscenza durante la sua vita soffre più gravemente di quello che ne ha avuta meno. Se uno ha peccato per malizia soffre più crudelmente che se fosse stato per debolezza. Ma nessuno soffre più di quanto abbia meritato. Oh, se questo non fosse vero! Allora avrei una ragione per odiare!

“Un giorno mi hai detto che era stato rivelato a qualche santo che nessuno va all’Inferno senza saperlo. Mi sono messa a ridere, ma dopo mi sono rassicurata dicendo in segreto: ‘In questo caso, se c’è bisogno, posso sempre fare un’inversione di marcia’. Questo è vero. Prima della mia fine improvvisa non conoscevo l’Inferno per quello che è. Nessun essere umano lo conosce. Ma ero pienamente consapevole della sua esistenza. Mi sono detta: ‘Se muori andrai nella vita dell’aldilà dritta come una freccia puntata verso Dio, e dovrai subirne le conseguenze’”.

“Ma come ti ho già detto, nonostante un tale pensiero non ho cambiato la mia condotta. La forza dell’abitudine mi ha spinto e ho lasciato che prendesse il controllo di me. Perché più si invecchia, più forte diventa la forza dell’abitudine”.

“Questo è il modo in cui è avvenuta la mia morte. Una settimana fa - una settimana, cioè, come voi calcolate il tempo -, perché dal punto di vista del dolore che ho sofferto potrei dire che sto bruciando all’Inferno già da dieci anni. Una settimana fa, Domenica scorsa, io e mio marito siamo usciti per quello che sarà il nostro ultimo giro in macchina”.

“Era una bella mattina e mi sentivo in cima al mondo. Un certo senso di felicità si impadronì di me e rimase con me tutto il giorno. Tornando a casa, mio marito venne accecato dalle luci di un’auto che veniva nella direzione opposta, e la nostra auto è andata fuori controllo”.

“Automaticamente gridai: ‘Gesù’, ma era solo un’esclamazione, non una preghiera”.

“Sentii un dolore lancinante in ogni fibra del mio essere, anche se non era niente in confronto a quello che sto soffrendo ora. Poi ho perso conoscenza”.

“Come era strano che proprio quella mattina un pensiero persistente mi avesse assillato senza una ragione apparente. Una voce dentro di me continuava a dire: ‘Potresti andare a Messa ancora una volta’. Era come se qualcuno mi stesse implorando. Ma io soffocai l’idea con un deciso ‘NO’”.

“Dissi a me stessa: ‘Bisogna finirla con queste sciocchezze una volta per tutte’. Ora devo subire le conseguenze della mia risoluzione”.

“Tu sai già cosa è successo dopo la mia morte, cosa è successo a mio marito e a mia madre, e al mio corpo, e i dettagli del funerale. So tutto con la conoscenza naturale che ci è concessa qui. Infatti sappiamo tutto quello che succede sulla terra, ma solo in modo confuso e poco chiaro. È in questo modo che vedo il luogo in cui ti trovi ora”.

“Al momento della mia morte mi trovai in un mondo nebbioso, ma poi improvvisamente emersi in una luce accecante e travolgente. Ero ancora nel luogo dove giaceva il mio corpo. Era come essere in un teatro. Le luci si spengono all’improvviso, il sipario si alza con un rumore terrificante e ti trovi di fronte ad una scena inaspettata. Per me quella scena era illuminata da una luce orribile”.

"Quello che vedevo era la scena di tutta la mia vita! La mia anima mi veniva mostrata come se la vedessi in uno specchio, con tutte le grazie che avevo rifiutato dalla mia giovinezza fino al mio ‘NO’ finale alla chiamata di Dio. Mi vedevo come un assassino sotto processo che si confronta in tribunale con il corpo morto della sua vittima”.




Non potevo più sopportare di sentire su di me gli occhi del Dio che avevo definitivamente respinto...”.


“Mi pentirei? MAI!”

“Mi sono vergognata? NEANCHE QUELLO!”

“Certo, non potevo più sopportare di sentire su di me gli occhi del Dio che avevo definitivamente respinto. Non mi restava che fuggire dalla Sua presenza. Proprio come Caino fuggì dal corpo di Abele, l’unica cosa che la mia anima poteva fare era fuggire da quella visione di orrori”.

E questo fu il mio giudizio particolare. Il Giudice invisibile pronunciò la sentenza: ‘Parti da me’

“E allora la mia anima, soffocata dallo zolfo, si lanciò come un’ombra nel tormento eterno”.


Conclusione di Claire

Quando la mattina seguente suonò l’Angelus, ancora profondamente commossa da quella terribile notte, mi alzai e mi affrettai a scendere nella cappella. Il mio cuore batteva all’impazzata. Le persone dell’ospizio che erano inginocchiate intorno a me mi guardarono con stupore. Immagino che pensassero che forse ero scesa troppo in fretta ed ero sconvolta. Ma una buona signora di Budapest mi aveva osservato più attentamente, e dopo la Messa mi disse con un sorriso: “Fräulein, il Signore vuole che Lo serviamo con calma, non con agitazione”.

Ma presto si rese conto che c’era qualcos’altro all’origine del mio problema, e continuò a parlarmi. E mentre continuava con i suoi gentili consigli, pensavo tra me e me: “Solo Dio mi basta! Sì, solo Lui deve essere la mia parte in questa vita e nella prossima”. Un giorno spero di possederLo in Cielo, qualunque sacrificio mi possa costare sulla terra. Ma ti prego, ti prego, non lasciarmi andare all’Inferno!”.



ottobre 2021

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