I sintomi di un coronavirus ideologico


di Don Alain Lorans, FSSPX








Mons. Marcelo Sanchez Sorondo e Jeffrey Sachs


Il 25 ottobre 2021, l’economista americano Jeffrey Sachs è stato nominato da Papa Francesco: membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
Questo accanito militante della riduzione della popolazione mondiale tramite l’aborto tra altre cose, diventa così il collaboratore ordinario di una istituzione romana ritenuta impegnata nello sviluppo della dottrina sociale della Chiesa.

Jeffrey Sachs è un propagandista dello “sviluppo durevole”, teoria secondo la quale la pressione demografica sarebbe un fattore di degradazione per l’ambiente e un peso per lo sviluppo.

Secondo lui, è la sovrappopolazione che inquina e impedisce lo sviluppo. Da qui la sua ammirazione per la politica cinese del «figlio unico», che ha causato la scomparsa di 400 milioni di esseri umani in 40 anni.

Ma, come nota Riccardo Cascioli nella Nuova Bussola Quotidiana del 27 ottobre 2021, non è questa nomina ad essere sorprendente, ma la giustificazione che ne ha dato il Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali: Mons. Marcelo Sanchez Sorondo.

Il fatto che Jeffrey Sachs sia stato nominato in un’istituzione dove era già di casa non fa che formalizzare la sua stretta collaborazione con il Papa, sia nella stesura dell’enciclica Laudato si' (24 maggio 2015), sia nell’organizzazione del congresso L’economia di Francesco, tenutosi ad Assisi il 19-21 novembre 2020.

Lo scandalo sta nel fatto che il Cancelliere, interrogato a più riprese dai giornalisti sulla presenza di questo ideologo neomalthusiano in Vaticano, abbia dato sempre la stessa risposta.

Infatti, secondo Mons. Sorondo, Jeffrey Sachs è cambiato e l’obiettivo del Vaticano è quello di far ascoltare all’ONU e ai suoi rappresentanti più influenti le priorità stabilite dalla Santa Sede, il che - secondo questo ingenuo o subdolo prelato - sta avvenendo...

Giustamente indignato, Riccardo Cascioli osserva:
«Vorrebbero convincerci che è l’ONU che ha cambiato le sue priorità nelle sue decisioni per adattarsi a ciò che vorrebbe la Chiesa - e soprattutto Papa Francesco. Al contrario, è proprio la Chiesa che si è allineata sulle posizioni delle agenzie dell’ONU e dei gruppi di pressione ecologisti.

«In pratica non è il mondo ad essere stato contaminato dal pensiero della Chiesa, è invece la Chiesa ad essere in balia dei poteri di questo mondo. L’esempio più evidente è l’integrazione del concetto di sviluppo sostenibile nel magistero della Chiesa, avvenuto ufficialmente con l’enciclica “Laudato Si’”, ma che è ormai diventato un ritornello continuo»

L’aggiornamento conciliare è così ben riuscito che i suoi artefici non si rendono nemmeno più conto di essere servilmente allineati con lo spirito del mondo. Credono - o vogliono far credere - che sia il mondo a convertirsi alla dottrina cattolica.

Questi uomini di Chiesa che dovrebbero essere il «sale della terra» sono diventati così dottrinalmente stantii da pensare - ingenuamente o subdolamente - che la loro insipienza sia una «presenza» e una «testimonianza» nel mondo di oggi. Non percepiscono che questa presenza e testimonianza sono incolore, inodore e insapore.

Tra i sintomi del coronavirus vi sono la perdita dell’odorato e del gusto. Mons. Sorondo e i suoi confratelli dovrebbero sottoporsi ad un test.





novembre 2021

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