Le 15 promesse per chi è devoto al Santo Rosario
rivelate al beato Alano della Rupe


Articolo di Matteo D'Amico





Cari amici,

i tempi calamitosi nei quali la Divina Provvidenza ha disposto che noi vivessimo vedono una crescente oscurità scendere sul mondo intero: una fitta caligine di menzogne sembra stendersi su ogni cosa; le stesse autorità, pressoché in ogni paese, sembrano al servizio di un’unica potenza senza volto, tanto iniqua, quanto sfuggente e perversa, nemica di ogni bene, colma di odio per Dio, per l’uomo, per la vita, per l’opera stessa della creazione.

Potenze d’inganno senza precedenti hanno steso i loro tentacoli ovunque, penetrando con ogni artificio nella mente, nel cuore, nell’anima stessa - si potrebbe dire - della larga maggioranza delle persone.

La stessa più alta gerarchia della Chiesa Cattolica che dovrebbe risplendere come unica, luminosa Cattedra di Verità, appare complice dei poteri che si stanno scatenando contro l’uomo, in particolare sfruttando la leva della cosiddetta “pandemia”. 
E’ ormai evidente l’instaurazione lenta e graduale, quanto ferrea e inesorabile, di un regime totalitario biopolitico esteso pressoché a tutto il mondo, che, dietro la maschera dell’emergenza sanitaria, serra i popoli con vincoli sempre più stretti, mirando a un controllo assoluto e capillare di ogni singola persona, ovvero di ogni suo atto, movimento, pensiero.

Ebbene, in una situazione così grave, a viste umane senza molte speranze, come cristiani non solo non dobbiamo scoraggiarci, ma dobbiamo anzi reagire su due piani.
Sul piano naturale, ovvero politico e sociale, dobbiamo sabotare in ogni modo il sistema di controllo che sta venendo implementato spiegando alle persone perché è profondamente ingiusto, irrazionale, controproducente ciò che i governi stanno facendo; aiutando tutti, con ogni mezzo, a capire il quadro generale che dà senso agli avvenimenti che si succedono sempre più vorticosamente.

Sul piano soprannaturale, dobbiamo anelare alla santità con rinnovato slancio e rifugiarci in una sempre più intensa vita di preghiera, ma, innanzitutto,  crescere nella devozione al Santo Rosario. Questa preghiera infatti, così semplice e così santa, rappresenta ciò che in un edificio sono le fondamenta; quanto più gli scavi di fondazione sono profondi, tanto più solido è l’edificio che viene costruito; allo stesso modo, quanto più il cristiano si lega al Santo Rosario, quanto più ricca e feconda sarà la sua vita spirituale.

Ciò vale in particolare, quasi non c’è bisogno di dirlo, per chi non ha la fortuna di poter assistere tutti i giorni al Santo Sacrificio della Messa.

Affinché dunque possa crescere in tutti il desiderio di essere sempre più devoti al Rosario, è molto utile conoscere le promesse che Maria Vergine fece al frate e sacerdote Alano della Rupe (il cui nome originale in francese suona Alain de la Roche), un grande domenicano, nato nel 1428 e morto nel 1475, che la tradizione popolare considera “beato”, anche se non vi è un riconoscimento formale di questo titolo da parte della Chiesa.  Fra’ Alano era bretone come regione di nascita e, sulle orme del grande san Domenico (colui che il Cielo scelse per illuminare il mondo con la preghiera del Rosario), dedicò tutta la sua breve vita e la sua infaticabile azione a promuovere la pratica della Corona del Rosario.

Il beato Alano, dopo san Domenico, è forse il più grande apostolo del Santo Rosario che la storia ricordi: dedicava al “Salterio della Vergine”, questa la definizione che preferiva, tutta la sua attività, le sue prediche, i suoi scritti, i suoi sforzi apostolici.

Molto famosa fu la sua opera “Apologia del Salterio della Vergine”. Scrisse anche un ”Compendium Psalterii B.mae Trinitatis et s. Mariae” (Compendio del salterio della Beatissima Trinità e di santa Maria).

Grande protagonista del “movimento rosariano” quattrocentesco, è al Beato Alano che in effetti si deve la forma attuale del Santo Rosario, consistente in 150 Ave Maria intercalate ogni dieci da un Pater Noster (e, col tempo, da altre brevi invocazioni e preghiere); inoltre stabilizza i quindici misteri della vita di Gesù e di Maria Vergine che si devono meditare mentre si recita il Rosario.
Egli tendeva a rifiutare l’espressione “rosario”, che considerava profana, e sosteneva che il termine “salterio” era stato rivelato a san Domenico misticamente dalla stessa Vergine.
Bisogna però ricordare che Alano della Rupe fu anche in contatto con i certosini che avevano dato grande impulso alla preghiera del Rosario, soprattutto con Domenico di Prussia, il quale, a inizio XV secolo, aveva perfezionato il Rosario accompagnando le 50 Ave Maria con cinquanta brevi meditazioni della vita di Gesù.  Nella tradizione certosina il Rosario si declinava in tal modo come preghiera fortemente orientata alla contemplazione e apertura alla meditazione spirituale.

L’importanza dell’opera di Alano della Rupe sta soprattutto nell’aver portato le Ave Maria a 150 e nell’impulso dato alla diffusione di Confraternite dedicate al Santo Rosario.

Le opere del beato Alano sono ricche di rivelazioni mistiche e particolarmente interessanti e consolanti sono le quindici promesse ai devoti del Santo Rosario che Maria Santissima gli avrebbe comunicato.
Segue il testo delle promesse, tratto dalle opere di Alano, che citiamo dalla rivista “Eco dell’eremo” del monastero camaldolese “Santuario Beata Vergine del Soccorso” di Minucciano (LU), anno 2021:

1.    Chi mi servirà costantemente recitando il mio Rosario, riceverà qualche grazia speciale.
2.    A tutti coloro che recitano il Salterio, prometto la mia specialissima protezione e grandi grazie.
3.    Il Rosario sarà un’armatura potentissima contro l’inferno, distruggerà i vizi, dissiperà il peccato, abbatterà l’eresia.
4.    Esso farà rifiorire le virtù e le opere sante, farà conseguire alle anime le più copiose misericordie di Dio, ritrarrà i cuori degli uomini dalle cose vane del mondo per sollevarli a quelle eterne del cielo.
5.    L’anima che si raccomanda a me per mezzo del Rosario non perirà.
6.    Chiunque reciterà devotamente il mio Salterio, considerandone i misteri, non resterà oppresso dalle disgrazie, non verrà castigato dalla giustizia di Dio, non perirà di morte improvvisa, ma si convertirà se peccatore, e si conserverà in grazia se giusto e sarà fatto degno della vita eterna.
7.    I veri devoti del Rosario non morranno senza Sacramenti.
8.    Voglio che quanti recitano il mio Rosario, in vita ed in morte abbiano il lume e la pienezza della grazia, ed in morte siano ammessi a partecipare ai meriti dei beati del Paradiso.
9.    Ogni giorno libero dal Purgatorio anime devote al mio Rosario.
10.    I veri devoti del mio Rosario godranno di una grande gloria in cielo.
11.    Tutto quello che chiederai col Rosario, l’otterrai.
12.    Coloro che propagano il mio Rosario, saranno da me soccorsi in ogni loro necessità.
13.    Io ho impetrato dal mio divin Figlio che gli iscritti alla Confraternita del Rosario possano avere a loro confratelli tutti i beati della corte celeste in vita e in morte.
14.    I recitanti il mio Rosario sono miei figliuoli, e fratelli di Gesù Cristo, mio Unigenito.
15.    La devozione al mio Rosario è un segno certo di predestinazione.

Leggendo queste promesse non si può dubitare dell’importanza della recita quotidiana più devota e fervente del Santo Rosario, preghiera che occorre riscoprire sempre di nuovo, chiedendo la grazia di incominciare a dirlo integralmente (il Salterio di Maria di 150 Ave Maria, divise nelle tre corone dei Misteri gaudiosi, Misteri dolorosi, Misteri gloriosi).  Non sempre si sarà in grado di dirlo col più profondo raccoglimento, ma questo non deve farci esitare o scoraggiarci: è meglio dirlo di corsa, che non dirlo; miglioreremo col tempo.

Più i tempi peggiorano - e davanti a noi sta dispiegandosi un futuro dai tratti sempre più sicuramente apocalittici - più occorre rifugiarsi fra le braccia della nostra cara Madre, la sempre Vergine Maria, ovvero più dobbiamo stringerci al Santo Rosario con piena fiducia e slancio sempre rinnovato.
Non vi è nulla che non possiamo umilmente chiedere alla Santa Vergine con il suo Rosario in mano. E iniziamo con il chiederle di ottenerci la grazia di rimanere fedeli a Cristo nelle sciagure pubbliche e nelle persecuzioni che si annunciano come sempre più vicine.





dicembre 2021
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