TESSERE PER UN MOSAICO
DEL DOPO BENEDETTO XVI

Albero caduto, tutti i far legna
ovvero
La sharia in Spagna



Dalla (ex) cattolicissima Spagna arriva una notizia che segna uno spartiacque tra l’ex Europa già cristiana e la nuova Europa laica, tanto cara a una certa parte della gerarchia vaticana moderna.

Il governo spagnolo ha concluso un accordo col governo marocchino per l’adozione in Spagna di giovani orfani marocchini.
L’accordo prevede che ai ragazzi adottati, la famiglia adottante garantisca un’educazione religiosa islamica, in Spagna ovviamente, e questa condizione è sottoposta al controllo dell’autorità religiosa marocchina, che ha facoltà di annullare l’adozione in caso di inadempienza.

In tal modo, di fatto, la ex cattolicissima Spagna, che ha già adottato l’adozione per le coppie gay e l’abolizione della genitorialità, fa sua la sharia, introducendo nella legislazione nazionale i primi elementi della legge islamica, per di più sotto il controllo dell'Islam.
Questo varco aperto dalla Spagna permetterà che si riversi in Europa, prima un fiumiciattolo di altri ecumenici accordi e poi un torrente di norme, usi e comportamenti che trasformeranno le nostre nazioni in caravanserragli ove, in nome della laicità, sarà possibile tutto.

Altro che radici cristiane, qui l’albero è completamente caduto e, come dice il vecchio proverbio, tutti corrono a far legna, così che l’albero scomparirà del tutto. Quello che rimarrà sarà una landa desolata infestata di ogni sorta di bestie selvagge: il nuovo mondo, vestibolo del regno dell’Anticristo.

Perché inseriamo questa notizia tra le “Tessere per un mosaico del dopo Benedetto XVI”?

Perché il prossimo Conclave dovrebbe tenere presente questi aspetti della nuova in-civiltà anticattolica che vanno affermandosi sempre più nei nostri paesi.

Diversamente si corre il rischio che, in nome del moderno ecumenismo e sulla base dei cattivi insegnamenti conciliari, si possa accettare l’idea che, trattandosi dello “stesso dio”, i nostri figli e nipoti possano essere indifferentemente “battezzati” o musulmanizzati.

Insomma, tanto per non voler ingerire nei lavori del Conclave, è giunto il tempo che la Chiesa si doti di un papa che faccia il Papa e che guidi la Chiesa alla resistenza contro questo mondo anticristico, per la salvezza delle anime e a maggior gloria di Dio.
E per far questo è necessario che i cardinali elettori si pieghino all’ispirazione dello Spirito Santo e non la rigettino, come fecero i Padri conciliari e come hanno fatto i papi conciliari in questi ultimi cinquant’anni.






febbraio 2013

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