Mercoledì delle Ceneri: inizio della penitenza
 

di Rachel L. Lozowski

Pubblicato su Tradition in Action





Come un ricco incenso, lo spirito della Quaresima ha permeato la Cristianità nel passato, lasciando una profonda impressione su tutti, laici e chierici, a causa dei cambiamenti che portava in ogni casa - dal palazzo del re al casolare del contadino.

Nel sud della Germania e dell’Austria, a mezzanotte del martedì  grasso le campane suonavano nelle città e nei paesi per segnalare l’inizio della Quaresima. Al mattino, le campane suonavano di nuovo con un tono mesto per annunciare la Messa del Mercoledì delle Ceneri e la distribuzione delle Ceneri (1).

Il Mercoledì delle Ceneri era preso molto seriamente dai cattolici; era un giorno per riconoscere pubblicamente il peccato, la mortalità e la necessità della penitenza. L’uomo medievale riceveva le Ceneri sulla testa dopo l’ufficio di Nona e la solenne benedizione delle Ceneri.




Vecchi, giovani, sani e malati ricevono le Ceneri in una chiesa nel sud della Germania


Dopo aver ricevuto le ceneri, la gente spesso camminava in processione verso un’altra chiesa per pregare lì prima di tornare alla propria chiesa parrocchiale per assistere alla Messa. Alcuni andavano a piedi nudi durante questa processione in spirito di penitenza. Nel XII secolo, ci sono testimonianze del Papa stesso che camminava a piedi nudi seguito dai suoi cardinali. (2)

Le ceneri benedette erano un sacramentale così caro che i fedeli spesso trovavano il modo di portarle ai malati e agli infermi. I sacerdoti polacchi visitavano le case dei malati e degli infermi per imporre le ceneri a chi era a casa.

In molti paesi del Nord Europa, i Mercoledì delle Ceneri dava inizio ai preparativi per la Settimana Santa. La gente raccoglieva dei rami di salice e li metteva in vasi d’acqua nelle loro case in modo che germogliassero in tempo per la Domenica delle Palme.

In questi paesi, questi rami venivano usati al posto delle palme per la processione della Domenica delle Palme. Servivano anche come un bel ricordo dell’avvicinarsi dei giorni gioiosi di Pasqua e un incoraggiamento per tutti a perseverare nelle loro penitenze quaresimali.

Processioni penitenziali




Una processione penitenziale a Tournai, 1349

Le processioni penitenziali erano un avvenimento comune nelle città e nei villaggi durante tutta la Quaresima. Nel Medioevo, durante i venerdì e i mercoledì, i sacerdoti guidavano una processione verso una chiesa stazionale cantando le Litanie dei Santi in tono doloroso. Quando arrivavano alla chiesa, i sacerdoti si prostravano e dicevano le Preghiere e i Suffragi. Dopo queste solenni suppliche, iniziava la Messa. (3) Nei monasteri, i monaci lavoravano a piedi nudi nel chiostro. (4)

Nei paesi latini, molte confraternite continuano a tenere processioni drammatiche durante la Quaresima. Le processioni quaresimali portoghesi sono particolarmente commoventi con la loro enfasi sul sollievo delle Anime Sante.

Nella città portoghese di Freixo de Espada à Cinta, a mezzanotte dei sette venerdì tra il Carnevale e la Domenica di Pasqua si svolge la cupa “Processione dei Sette Passi”.
All’ora prescelta, 12 rintocchi suonano dal campanile della chiesa segnalando che tutte le luci della città dovevano essere spente, lasciando tutto nella completa oscurità.

Tre uomini che indossavano abiti neri iniziavano la processione alla Chiesa Matrice. Due uomini guidavano la processione trascinando delle catene attaccate ai piedi; erano seguiti da un uomo chiamato la “Vecchia” che camminava lentamente e ingobbito portando un fiasco di vino e un bastone in una mano e una candela nell’altra.




Il fiasco di vino e la candela portate dalla “vecchia” nella processione dei Sette Passi


In segno di perdono, la “Vecchia” dava da bere del vino a coloro che confessavano il loro dolore per i loro peccati. Il vino era simbolo del Sangue di Cristo.



Una raffigurazione della “vecchia”, che in Italia rappresentava la Quaresima


La processione si fermava in cappelle prescelte dove uomini in abito nero appartenenti alla confraternita dell’“Ordine delle Anime” cantavano inni solenni in portoghese e latino chiedendo a Dio di perdonare le anime del Purgatorio. La processione terminava dove era iniziata, nella Chiesa Matrice (5).

Il popolo portoghese si ricordava anche del suo dovere di pregare per i morti durante la Quaresima: con un appello solenne fatto a tarda notte da gruppi di uomini e donne che camminavano per i villaggi e le città cantando il Dies Irae o i canti tradizionali che chiamano tutti ad alzarsi dal letto e a pregare.
Miranda do Douro, la canzone tradizionale per questa occasione, ha un testo emozionante:

Svegliatevi, peccatori, svegliatevi e non dormite più;
Ricordatevi delle anime dei vostri padri che bruciano nelle fiamme
che hanno lasciato i loro beni a voi che non li ricordate più. (6)


Elemosina e devozioni speciali


Le povere anime del Purgatorio non erano le uniche a beneficiare delle pratiche caritatevoli della Quaresima; anche i poveri che vivono su questa terra erano ricordati dai buoni cattolici. I re e i nobili di tutta la Cristianità si privavano delle loro solite delizie per fare più elemosine ai poveri.

Mentre i cattolici facevano diligentemente le loro elemosine, i loro pensieri si rivolgevano alle sofferenze di Nostro Signore e in questo periodo penitenziale cercavano modi per unirsi più intimamente a Lui. Ogni regione sviluppò cerimonie e devozioni uniche che esprimevano i sentimenti ardenti delle anime dei popoli.

La Via Crucis, la devozione più tradizionale, veniva eseguita con molta solennità nelle cattedrali e nelle chiese parrocchiali. Oltre alla Via Crucis settimanale, i sacerdoti parrocchiali o missionari spesso davano ritiri per i parrocchiani durante la Quaresima, pronunciando sermoni che invitavano alla penitenza e alla riforma della vita. Alla fine del ritiro, la gente andava a confessarsi e riceveva la Comunione.




Processione quaresimale guidata dal Papa San Gregorio Magno a Roma


A Roma, la chiesa stazionale in cui si diceva la Messa cambiava ogni giorno. Gli zelanti fedeli di Roma cospargevano la strada della stazione del giorno con sabbia e bosso, aspettando con ansia la solenne processione che conduceva il Papa e il suo seguito alla chiesa. I mendicanti si allineavano per le strade e sui gradini della chiesa per chiedere l’elemosina, confidando nella carità del popolo in questo Tempo Santo (7).

In Grecia, ogni sera di Quaresima un uomo conosciuto come il Toumbakaris camminava per le strade battendo un tamburo per chiamare tutti alla veglia quaresimale (una veglia notturna in chiesa a cui partecipavano molti fedeli). (8)

I polacchi cantavano inni quaresimali speciali durante tutta la Quaresima per mostrare la loro profonda compassione per il Nostro Salvatore. I più solenni erano cantati in una cerimonia conosciuta come Gorzkie Zale (lamentazioni quaresimali) che si teneva in chiesa la domenica o il venerdì sera. Questi inni commoventi, cari anche ai nostri giorni, riflettevano la naturale malinconia e poesia dell’anima polacca (9).




Un gallo che canta, da un manoscritto medievale


Nel Palazzo Britannico, fu apportato un affascinante cambiamento all’ufficio di guardiano che ricordava a tutti coloro che si trovavano nel recinto del Palazzo il tradimento e il pentimento di San Pietro. Un ufficiale fu scelto per essere il “Cantore del gallo del re” o “Cockerel”; il suo compito era quello di annunciare l’ora ogni notte imitando il canto di un gallo. Questa pratica fu tristemente interrotta durante il regno di Carlo I, un evento che è registrato qui.

La presenza del gallo che canta solo durante il periodo della Quaresima dava al canto allarmante un significato maggiore, poiché annunciava al peccatore impenitente la sua necessità di penitenza:

"Se la pratica fosse continuata per tutto l’anno, gli impenitenti sarebbero diventati tanto abituati e indifferenti al canto del gallo mimico quanto a quello del gallo vero, o al grido delle sentinelle. L’adattamento ai recinti della Corte sembra anche che fosse nata da una visione, come se l’istitutore (probabilmente il reale confessore) avesse considerato che i peccatori più grandi e più ostinati risiedessero all’interno del purlieus [dintorni] del Palazzo.” (10).

Queste usanze e cerimonie mostrano come, con uno spirito cattolico, gli uomini possono trasformare anche gli atti di penitenza e di dolore in belle realtà. La preghiera, l’elemosina e il digiuno che i cattolici compiono durante la Quaresima si manifestano esteriormente e anche cerimoniosamente nei loro costumi e nel loro modo di essere. Gli esempi del passato ci danno una guida da seguire e su cui costruire per fare della vita quotidiana un riflesso dello spirito liturgico della Chiesa.




Processione quaresimale a Roma








marzo 2022
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