Il Giornalista Usurpatore,
il Grande Usurpatore
e
il Compare in Vaticano…


di Benedetta De Vito



Pubblicato sul sito di Marco Tosatti

L'immagine è nostra






Riavvolgiamo il nastro di questo anno, il terzo della “persecuzione via tv” in forma di paura ed eccoci a gennaio scorso. Pazienza, arrivo subito al punto. Immaginatemi, se vi va, sola soletta in casa nell’alba in mascherina di una domenica mattina. Dopo il caffè, il giro delle mail e le piccole cose quotidiane, accendo per un minuto appena la televisione. Il canale è sky tg 24 news e a parlare è un giornalista (non ricordo il suo nome) da Kiev. Sì, sì, sì proprio da Kiev. In un parco della capitale ucraina, allora lontana dall’Italia come un viaggio di andata e ritorno per la luna, il tipo (vorrei chiamarlo davvero giornalista, ma lo chiamerò usurpatore della professione) interroga i passanti e chiede loro che cosa amano dell’Europa. Tutti rispondono che a loro piace il portafoglio gonfio di quattrini, ma non i “valori” occidentali, ossia omosessualismo, aborto, fine vita e tutti gli altri peccati mortali in trenino arcobaleno, al sapor di Satana, spacciati qui da noi come sacrosanti diritti. Sì, un bel passaporto per finire nella Geenna!
Ma torniamo al nostro usurpatore il quale, a conclusione del suo brillante servizio, concluse: “Dagli Ucraini molte idee e confuse”. Giù d’un gradino e oplà.

Scrissi di getto una mail di protesta all’emittente perché l’idea che gli Ucraini avevano dell’Occidente era limpida, cristallina: sì ai soldi, no all’arcobaleno di Satana. Punto e basta.

Mi piacerebbe aggiungere qui la mia letterina, ma ho fatto le pulizie di primavera nel mio Libero e non la trovo più. Vabbe’, pazienza e avanti. Intanto, spenta la televisione, mumble mumble, mi chiesi il perché di quel servizio, che – ora lo so – ci preparava, come un ponticello, a passar dalla psicopandemia alla guerra. Come è avvenuto infatti.
Quel piccolo usurpatore della professione altro non era che un’avanguardia degli usurpatori che già, abitando il nostro Paese, si preparavano a finirlo.
La psicopandemia era soltanto l’inizio. L’obiettivo, per nulla nascosto ai miei occhi, era fin da subito ridurci alla povertà per poi sottometterci e schiavizzarci. Ma poveri illusi, il Signore, se ci convertiremo, non lo permetterà. Noi, pur peccatori, siamo le sue amate creature e il Diavolo, che voi servite, è sempre traditore. E vi tradirà. Come ha già fatto e lo sapete bene. Guardatevi le spalle, usurpatori…

Torniamo adesso al giornalista usurpatore, uno come tanti in questo nostro Paese che di usurpatori  ne conta a mazzi. A Palazzo Chigi, in Vaticano, alla Rai, nelle Regioni, in Parlamento tutti piccoli, grandi e grandissimi usurpatori (magari anche eletti, per carità) che mostrano una maschera in mascherina e nascondono la verità.
Usurpatore, infatti, è chi veste panni che non sono suoi, chi nasconde il suo musaccio di lupo, i denti sporchi di sangue, il ghigno, dietro un candido mantello di agnello. E, mostrandosi buono, è in realtà uno spietato traditore, pronto a tutto pur di raggiungere i suoi biechi scopi, talmente inaccettabili per la gran parte degli Italiani, che neppure riescono a immaginarli e quindi, ipnotizzati, finiscono nelle spire del serpente antico.
L’obiettivo è decimare la popolazione e ridurre il resto alla schiavitù. Ma l’usurpatore, per raggiungere il suo bieco scopo, non deve mostrarlo, altrimenti nessuno ci cascherebbe. Il diavolo offre ad Eva il frutto buono e bello non l’altra faccia (nascosta) che è già marcia e con il verme, nelle nefaste conseguenze che verranno. E così, nella psicopandemia, gli usurpatori han spacciato un siero velenoso per la panacea di tutti i mali, riuscendo nel capolavoro di convincere gli Italiani, quasi tutti, a farsi inoculare, come vitelli al macello.

Perché il siero fa male, malissimo. E le cifre nascoste e quasi tabù che mostrano un aumento vertiginoso di malori improvvisi, che io ho più e più volte denunciato a un collega del Corriere delle tenebre (che, civilmente, mi manda a dormire) ne sono la dimostrazione.
Insomma bingo per gli usurpatori che, con mascherine, lockdown, coprifuoco, distanziamenti e tutto l’abc del dizionario covid avevano già iniziato a erodere l’economia, illudendo gli Italiani con improbabili “ripartenze” che non ripartono mai. Figuriamoci poi in un Paese dove vige un orrendo apartheid! Ed ecco perché dico che gli Italiani, tutti gli Italiani, in massa, dovrebbero rifiutarsi di usare il grimpas e allora sì che gli usurpatori tremerebbero!
Il diavolo (dia-ballo in greco, divide, gli usurpatori dividono: vax contro no vax, pro e contro la Russia e domani, che ne so, tutti contro chi ha gli occhi verdi…). I politici, ora, sono tutti contro Putin, ma due anni fa esatti quando lo stesso Putin mandò in Italia (cito da La Stampa) del 22 marzo 2020 “virologi, medici e attrezzature sanitarie”, tutti ad applaudirlo. Compreso il ministrino Di Maio. Ahahah.

Ed era solo l’inizio, ora con la guerra siamo al precipizio e poi al baratro. Presto. Il “grande” usurpatore, quello che non vuole rivelare il suo voto all’esame di maturità (ma che, niente niente, è stato bocciato, visto che i gesuiti del Massimo tengono un segreto strettissimo sull’argomento?), verso la fine della psicopandemia, aveva un muso lungo così e notti insonni dietro le occhiaie gonfie (non aveva fatto abbastanza bene il suo compito, no?) ora sorride il suo gelido ghigno, pavoneggiandosi da paladino della libertà, spingendoci alla guerra in difesa di un Paese, l’Ucraina, che fino all’altro ieri neppure sapevamo che esistesse e spacciando una banda di usurpatori (perché anche in Ucraina sono ben saldi al governo) per campioni della democrazia.
E per far che cosa? Ma naturalmente per costruire anche in Ucraina le rotaie del trenino arcobaleno al sapor di Satana, che parte da Oltreoceano e percorre tutta la povera, straziata Europa. L’usurpatore in forma di drago, pifferaio di Hamelin, conduce, battendo il tamburo della democrazia (ahahah) gli ipnotizzati Italiani che sventolano la bandiera gialla e azzurra, in fondo al pozzo. E poi scomparirà. Bingo per gli usurpatori.

E poi c’è il compare in Vaticano, quello che ha difeso il siero mortifero, chiamandolo addirittura un “gesto d’amore”, quello che ha cacciato a pedate un buon Vescovo, reo di aver detto la verità, che il vaccino è testato sui bambini abortiti, torturati e uccisi (e quindi i cattolici hanno il diritto e il dovere dell’obiezione di coscienza), quello che ora tace sulla guerra ucraina perché sa di non poter dire quello che pensa.
Cioè anche lui, come il compare di palazzo Chigi, sventolerebbe la bandiera ucraina, cantando Oh bella ciao in ucraino. Ma non può. Non vuole smascherarsi. Anche se gli prude il mantello dell’agnello che gli tocca indossare. E, rosicando, tace. Mentre parla e dice la verità il Patriarca Kirill. Come ho già scritto.

Chiudo gli occhi, ho finito. Vedo il manto azzurro della Madonna che sventola, agitato dal venticello dello Spirito Santo, disteso sulla Russia (non sulla chiesa ortodossa). Salendo la Scala Santa in compagnia della cara Gosia, prego che la Chiesa Romana, unica vera chiesa cattolica, cioè universale, torni a fare la sua funzione di kathekon e a difendere “usque ad sanguinis effusionem” la santa legge del Signore, scritta nei cuori di tutti gli uomini, tradita dagli usurpatori.
Questi, superbi, impenitenti, dal cuore di pietra, sventolando la loro bandiera arcobaleno (che nasconde un orrido teschio) invitano gli uomini tutti a seguire il piacer loro, a peccare a volontà, a odiare la Croce. La strada larga che conduce all’inferno.
Solo  la Croce, la Santa Croce, salva e redime ed è Via, Vita e Verità. Ma cari i miei usurpatori, Domineiddio, da lassù vi vede, sa, vi giudicherà. E concludo con le parole sante di Fra Cristoforo nei Promessi Sposi: “Verrà un giorno…”.


marzo 2022
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI