CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA

25 marzo 2022

di Luciano Pranzetti



Papa Francesco a Fatima - 2017


Apprendiamo dall’informazione tv che Papa Francesco, il giorno 25 marzo c. a., festa dell’Annunciazione, nella Basilica di San Pietro in Roma, procederà a dare attuazione al comando che, a Fatima il 1917, la B. V. Maria trasmise ai tre pastorelli riguardante la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, promettendone la conversione e con essa la pace.
Nessun Pontefice obbedì all’ordine divino, nemmeno Papa GPII che il 1984 celebrò quella che, a torto fu definita una canonica consacrazione. Perché a torto? Perché, come nella precedente del 1982 fu consacrato “il mondo”.
Ora, a sorpresa ci arriva la notizia che questa sarà la volta buona. Ma c’è qualcosa che non va, in questo solenne annuncio, ed è l’inclusione della nazione Ucraina che affianca la Russia con che la vittima viene equiparata al suo sicario.
Non sappiamo la motivazione di questo allargamento consacratorio ma possiamo pensare a una diluizione della specificità della Russia che, in tal caso spartirebbe con l’Ucraina la correità degli errori e degli orrori. Una gherminella diplomatica che sfruttando la contingenza della guerra, e con l’intenzione di raccomandare alla Vergine la martoriata Ukraina, la mette sullo stesso piano dell’aggressore facendo così intendere che, suvvia! non è solo la Russia la peccatrice da redimere.
Un patetico soffietto, tanto per tranquillizzare Putin.
  
Ma, se la B. V. Maria ha nominato la sola Russia, una ragione c’è, perché, dunque annacquare il suo messaggio con appendici che sanno tanto di pavidità? Ora si leveranno inni di lode al Pontefice per un presunto atto di coraggio che viene dopo 105 anni di ritardo.  

Ma noi non ci accodiamo al trionfalismo, noi riteniamo, con piena convinzione, la intrinseca ed oggettiva invalidazione di questa ulteriore prova che dimostra, in fondo, come il CVII abbia debilitato, con la cultura ecumenistica e dialogista, la forza della Gerarchìa Cattolica, quella forza che viene dalla Tradizione e che rese impavido, davanti alla violenza, il viso della Chiesa e dei suoi Papi: Poitiers (732), Lepanto (1571), Vienna (1683).  








marzo 2022
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI