TREMATE “CATTIVI PASTORI” !

Meditazioni sul capitolo XXXIV di Ezechiele

di Francesco Lamendola


Pubblicato sul sito Accademia Nuova Italia






Il momento storico che stiamo vivendo ci spinge a riprendere in mano la Bibbia, a leggerla, a interrogarla, poiché non pochi riferimenti che vi si trovano paiono adattarsi con stupefacente precisione a quello che accade ai nostri giorni, sia sul piano della società civile, sia sul piano spirituale e religioso.
Limitandoci a questo secondo aspetto, si sta creando una situazione nuova, almeno per i Paesi di antica tradizione cattolica come l’Italia: la progressiva scomparsa del clero, non solo e non tanto sul piano materiale, ma soprattutto su quello spirituale e morale.
Non ci sono quasi più pastori per pascolare il gregge: i fedeli devono affrontare da soli un momento così difficile, con il cuore pesante per la perdita del posto di lavoro, per la preoccupazione sul futuro, perché l’armonia in famiglia se n’è andata da quando le forze del male hanno lanciato la loro campagna terroristica, usando un virus dalla mortalità modesta (dello 0,5%) per imporre un totalitarismo da Grande Fratello e controllare l’intera popolazione, trattandola come un popolo vinto e costretto ad arrendersi, al quale si possono imporre restrizioni d’ogni tipo, spaventare con minacce e sottoporre a provvedimenti punitivi.
E i pastori, invece di offrire un conforto spirituale; invece di innalzare l’anima dolente dei fedeli con la contemplazione delle verità eterne; invece di parlare ad essi di Dio, dell’amore di Gesù Cristo, del valore incomparabile della grazia e dello splendore della vita soprannaturale, si uniscono al coro dei bugiardi e dei traditori il cui unico scopo è confondere sempre di più, angosciare, terrorizzare la gente e spingerla nel buco nero della disperazione, ripetendo i mantra ossessivi del distanziamento, della mascherina, della “doverosa” inoculazione, e ricattando quelli che non ci stanno, quelli che non vogliono cedere al ricatto, facendoli sentire niente di meno che dei cattivi cristiani, degli egoisti, delle persone incoscienti e irresponsabili che pensano solo a se stesse.




Il momento storico che stiamo vivendo ci spinge a riprendere in mano la Bibbia, a leggerla, a interrogarla, poiché non pochi riferimenti che vi si trovano paiono adattarsi con stupefacente precisione a quello che accade ai nostri giorni, sia sul piano della società civile, sia sul piano spirituale e religioso!


Sovente poi, come se tutto questo non bastasse, i cattivi pastori aggiungono altri motivi di preoccupazione e di amarezza, agitando davanti ai fedeli lo spauracchio della crisi energetica, colpevolizzando l’umanità per i danni all’ambiente e il supposto mutamento climatico, e da ultimo inveendo contro il capo della Russia e descrivendo con espressioni patetiche le sofferenze del popolo ucraino, esposto alla violenza di un’invasione ingiustificata, e ovviamente tacendo del tutto sul fatto che la Russia è stata provocata per anni, è stata circondata, è stata trattata come un nemico pubblico molto prima che le relazioni con l’Ucraina si guastassero, e si guastassero esclusivamente per i perfidi maneggi del Deep State americano, fermamente intenzionato a usare il popolo ucraino come carne da macello in uno scenario geopolitico il cui obiettivo finale è l’accerchiamento e la neutralizzazione della Russia, ora, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, senza nemmeno più la giustificazione della lotta contro l’ideologia comunista, come è stato negli anni della Guerra Fredda.
Poi versano lacrime di coccodrillo sui bambini che soffrono a causa della guerra, questi pastori ipocriti e perversi, i quali non hanno mai speso una parola, in nome del politicamente corretto, per deprecare la continua strage degli innocenti che si verifica negli ospedali, da più di quarant’anni, grazie alla legge sull’aborto, pardon, volevamo dire sull’interruzione volontaria della gravidanza (perché detta così suona molto meglio, ha un sapore meno truculento e suscita meno disagio sia in chi parla che in chi ascolta).
E così, anche quando parlano della guerra, i cattivi pastori non dischiudono orizzonti di consapevolezza; soprattutto non parlano mai del peccato e di come le guerre scoppiano perché il cuore dell’uomo è pieno di superbia e di egoismo. Non fanno il loro dovere di pastori, non stimolano una riflessione morale, non richiamano le anime alla necessità della conversione, né le accompagnano a riflettere sull’assurdità di macchiarsi di colpe nel breve arco della vita umana, quando poi c’è l’intera eternità da affrontare, o eternamente beati o eternamente dannati.

Prendiamo ad esempio il Libro di Ezechiele, cap. XXIV, 1-31:

1 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2«Figlio dell’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? 3Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge.




La scomparsa progressiva del clero? Sarà Dio a prendersi cura dei cristiani, senza più bisogno dell’opera inutile e deleteria dei falsi pastori. Lui stesso darà riposo alle pecore, dopo averle condotte sui pascoli migliori, là dove esse troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno!


Questa è l’accusa che Dio rivolge ai pastori: non hanno pascolato il gregge; non si sono presi affatto cura delle pecore, com’era loro dovere. A se stessi non hanno fatto mancare nulla, ma alle pecore non hanno pensato, né provveduto. Hanno goduto i vantaggi del ruolo di pastori, ma non si sono sobbarcati alcuna fatica, né si sono dati la minima preoccupazione. Si sono comportati come se il curarsi del gregge non fosse affar loro, tradendo la loro missione, che è quella indicata da Gesù Cristo a Simon Pietro, ripetendogli per ben tre volte: pasci la miepecorelle (cfr Gv 21, 15-17).
Questo infatti è il compito del pastore: pascere le pecorelle; cioè, fuor di metafora, conservare e confermare i credenti nella fede. Ma se il pastore non pasce le pecorelle, che razza di pastore sarà mai?
Ora, la Chiesa cattolica è il nuovo Israele; e i pastori dei quali parlano i Profeti dell’Antico Testamento, e dei quali parla poi Gesù stesso, sono la prefigurazione dei sacerdoti e dei vescovi, il cui compito è confermare le anime nella fede cristiana, alla luce della vera dottrina. Ma se i vescovi e i sacerdoti non fanno questo; se, al contrario, anziché confermare nella fede, seminano errori e diffondono la confusione, provocando uno smarrimento e una dispersione delle anime, come dovrà giudicare il loro operato il Padrone del gregge?

4Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. 5Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. 6Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura.




Alla fine il Signore darà pieno compimento alle Sue promesse: dopo aver tolto il gregge dalle mani dei cattivi pastori, susciterà un vero pastore che, sotto la Sua diretta ispirazione, lo ricondurrà sui pascoli ubertosi, dopo averlo raccolto da tutti i luoghi nei quali si era disperso. Sarà il trionfo finale del bene e della luce!


Qui l’atto di accusa si fa quanto mai preciso ed esplicito: anziché pascere le pecore, anziché prendersi cura di quelle malate o ferite e andare in cerca di quelle che si sono smarrite, come fa il buon pastore (cfr. Gv 10, 1-16), i cattivi pastori d’Israele le hanno fatte sbandare essi stessi, guidandole con crudeltà e violenza; a causa del loro agire le pecore si sono disperse in ogni direzione, nei luoghi più solitari, pericolosi ed impervi, dove cadono facilmente in preda alle bestie selvatiche.

7 Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: 8Com’è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d’ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge -, 9udite quindi, pastori, la parola del Signore: 10Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. 


Il Signore Iddio pronuncia la sentenza: poiché i cattivi pastori non hanno fatto il loro dovere di pascere amorevolmente le pecorelle; poiché hanno curato il proprio benessere, ma non hanno mosso neppure un dito per venire incontro alle necessità delle pecorelle che erano state affidate alle loro cure; poiché hanno lasciato che si disperdessero e cadessero sotto le zanne delle bestie feroci, incuranti e indifferenti al loro destino, così il Signore si erge contro i cattivi pastori e comanda loro di render conto del gregge; di quel che hanno fatto e di ciò che non hanno fatto. E, per prima cosa, revoca loro il mandato: li solleva dalle loro  responsabilità e riprende personalmente la direzione e la cura del gregge, avendo constatato che i pastori non meritavano la Sua fiducia, poiché non solo non hanno agito da pastori, ma hanno spinto la loro infedeltà e la loro scelleratezza fino a divorare le pecore che avrebbero dovuto proteggere.

11Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. 12Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. 13Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. 14Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. 15Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio.




Cattivi pastori, tremate. Voi che avete trasformato le chiese in luoghi di abominio: avete  introdotto gli idoli, avete allestito spettacoli perversi!

Se i cattivi pastori non sanno o non vogliono pascere le pecore, allora il Signore farà a meno di loro; verrà Lui stesso a prendersi cura delle pecorelle e ne chiamerà anche altre, da altri greggi e da altri luoghi, e formerà un solo gregge con un solo Pastore.
Sarà Lui, allora, a ricondurle a casa. Fuori di metafora, sarà Dio a prendersi cura dei cristiani, senza più bisogno dell’opera inutile e deleteria dei falsi pastori. Lui stesso darà riposo alle pecore, dopo averle condotte sui pascoli migliori, là dove esse troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno.

16Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. 17A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. 18Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidire con i piedi quella che resta. 19Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidito. 20Perciò così dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. 21Poiché voi avete urtato con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna contro le più deboli fino a cacciarle e disperderle, 22io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora.




Tremate, cattivi pastori, che avete taciuto davanti ai peccati più vergognosi, quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio, o addirittura li avete scusati ed esaltati, come cose delle quali sia possibile vantarsi. Guai a voi: tremate e battete i denti, perché il Buon Pastore, il solo e vero Pastore, presto verrà a chiedervi conto di tutto il male che avete fatto alle anime!


Ora è il Giudice severo che parla: basta, il tempo dell’ingiustizia e del disordine è finito; ora viene Lui a rimettere le cose a posto, a esaminare, a scremare, a separare ciò che  buono da ciò che è non lo è.

Cattivi pastori, tremate. Voi che avete trasformato le chiese in luoghi di abominio: avete  introdotto gli idoli, avete allestito spettacoli perversi, avete teso tappeti e striscioni coi colori dell’arcobaleno; avete dato scandalo, benedicendo davanti a tutti il peccato contro natura; avete dato scandalo parlando di Maria Santissima come di una donna qualsiasi, e di Gesù Cristo come di un semplice uomo; avete perfino affermato che le Persone della Santissima Trinità litigano continuamente fra di loro, ma a porte chiuse. Avete negato la Comunione sulla lingua ai fedeli, li avete costretti a prenderla in mano, ritti in piedi, come si prende un cibo qualsiasi; avete cambiato le preghiere, perfino quella insegnataci da Gesù, e introdotto ogni sorta di disordine liturgico; avete perfino ballato oscenamente davanti all’altare, con la misera giustificazione di voler rendere lode al Signore per mezzo della vostra allegria.

Tremate, cattivi pastori, che avete taciuto davanti ai peccati più vergognosi, quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio, o addirittura li avete scusati ed esaltati, come cose delle quali sia possibile vantarsi. Guai a voi: tremate e battete i denti, perché il Buon Pastore, il solo e vero Pastore, presto verrà a chiedervi conto di tutto il male che avete fatto alle anime, di tutte le cose vere che avreste dovuto dire e non le avete dette, e di tutte le cose false che avreste dovuto tacere, e invece non  avete taciuto.

Resi pazzi dall’orgoglio e dalla superbia, credevate forse che non sarebbe mai venuto il momento di rendere conto al Signore? Credevate di poter fare come se foste voi i padroni del gregge? 

23Susciterò per loro un pastore che le pascerà, il mio servo Davide. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore. 24Io, il Signore, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. 25Stringerò con loro un’alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie nocive. Abiteranno tranquilli anche nel deserto e riposeranno nelle selve.

26Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione. 27Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. 28Non saranno più preda delle nazioni, né li divoreranno le bestie selvatiche, ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà

29Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle nazioni. 30Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, ed essi, la casa d’Israele, sono il mio popolo. Oracolo del Signore Dio.

31Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.




Tremate, cattivi pastori, che avete taciuto davanti ai peccati più vergognosi, quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio: credevate forse che non sarebbe mai venuto il momento di rendere conto al Signore? Credevate di poter fare come se foste voi i padroni del gregge?


Alla fine il Signore darà pieno compimento alle Sue promesse: dopo aver tolto il gregge dalle mani dei cattivi pastori, susciterà un vero pastore che, sotto la Sua diretta ispirazione, lo ricondurrà sui pascoli ubertosi, dopo averlo raccolto da tutti i luoghi nei quali si era disperso. Sarà il trionfo finale del bene e della luce.

Non ci sarà più posto per i cattivi pastori, e anche le bestie feroci scompariranno. Resterà solo l’armonia di un gregge rasserenato e pacificato, per il quale i tempi tristi dello smarrimento e dell’angoscia saranno solo un ricordo lontano, che non fa più male.



marzo 2022
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