Un nuovo Arcivescovo molto poco cattolico


di Redazione



Il 12 febbraio 2022, Mons. Jean-Paul Vesco è diventato il nuovo Arcivescovo di Algeri.
Il 6 febbraio 2022 ha concesso un’intervista al sito svizzero-francese Cath.Ch.

Riportiamo alcuni passi di questa intervista che ci sono sembrati problematici, soprattutto per un Arcivescovo cattolico che dovrebbe sentire il dovere di seguire il comando di Nostro Signore:

E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».  (Matteo 28, 18-20)

Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. (Marco 16, 15-16)




Mons. Jean-Paul Vesco nel 2018, allora Vescovo di Orano, in occasione della veglia
per la beatificazione dei Martiri d'Algeria



I neretti delle risposte sono nostri.

Alla domanda: Qual è il senso che intende dare alla sua nuova funzione?

Mons. Vesco risponde:
il Papa ha detto: «Molto spesso, dobbiamo assumere dei rischi per fare il passo della fratellanza. Ci sono dei critici, dicono che il Papa è incosciente, che sta facendo passi contro la dottrina cattolica...».
Queste parole di Papa Francesco esprimono molto esattamente ciò che vivo e sento: noi siamo innanzi tutto fratelli umani. Egli ha osato assumere il rischio di affermare una fraternità umana, al di là delle appartenenze religiose; in questo modo, mostra che l’evangelizzazione avviene nella fraternità e non nella conversione. Questo è rivoluzionario! In un certo senso, egli afferma che il battesimo non è la condizione della salvezza.


Alla domanda: può spiegarci la distinzione tra Chiesa confessante e Chiesa che fa proseliti?

Mons. Vesco risponde:
La fraternità è un valore umano, viscerale. In terra musulmana il termine “fratello” ha un’accezione precisa: indica l’appartenenza ad una stessa comunità culturale e religiosa. E’ un termine che ha una dimensione molto comunitaria. Quelli tra noi che hanno fatto la scelta dell’Algeria da decenni sanno bene che la forza e la difficoltà della loro testimonianza in questo paese sta nel fatto di esserci e di non esserci allo stesso tempo.
[…]
La sfida per noi è di essere allo stesso tempo fratello del nostro fratello e fratello di tutti gli uomini. L’intera sfida della fraternità mi sembra essere quella di andare oltre i limiti di cui la fraternità ha anche bisogno. E’ il passaggio necessario da una fratellanza ricevuta a una fratellanza scelta. Questo vale anche per il cristiano: un buon cristiano che non è mai uscito dalla sua comunità non è pienamente cristiano.


Alla domanda: quali sono le vostre relazioni con la Chiesa protestane in Algeria?

Mons. Vesco risponde:
Le relazioni sono buone. Le Chiesa evangeliche sono più in linea con un modello di pensiero che si trova nella religione musulmana. Dove noi affermiamo l’esistenza di una fraternità universale, le chiese evangeliche sottolineano l’entrata in una comunità attraverso il battesimo. […] Noi siamo in un certo senso più «acculturati». Ma tutte le storie di incontro con Cristo sono travolgenti. Le Chiese protestanti non sono nostre concorrenti. Hanno anche la loro parte di verità che forse ci sfugge.


Alla domanda: come curate, aiutate, assistete i vostri vicini musulmani?

Mons. Vesco risponde:
Noi incontriamo ogni giorno delle persone che ci chiedono di conoscere la nostra religione e di sapere perché essa non è un vero cammino verso Dio. E’ difficile sentire questi discorsi con il Corano come argomento inconfutabile. A nostra volta, facciamo attenzione a noi stessi ogni volta che siamo tentati di guardare l’Islam in modo negativo. Dobbiamo liberarci dell’idea che dobbiamo evangelizzare, che dobbiamo portare gli altri alla nostra verità, e allo stesso tempo accettare che nell'Islam ci possa essere una parte di verità che ci sfugge.




NOTIZIA

(di Laurence D’Hondt, conduttore dell'intervista)





Nato il 10 marzo 1962 a Lione, Mons. Jean-Paul Vesco ha esercitato inizialmente la professione di avvocato a Parigi dal 1989 al 1995. In seguito è entrato nei Domenicani. Dopo il conseguimento di una licenza in teologia nella Facoltà Teologica di Lione, è stato ordinato prete il 24 giugno 2001.
In seguito, sei anni dopo l’assassinio di Mons. Pierre Claviere, si stabilisce in Algeria a Tlemcen (diocesi di Orano) allo scopo di rifondare una presenza domenicana.
Nel 2005 è nominato vicario generale della diocesi.
Nel dicembre 2010, eletto Priore Provinciale dei Domenicani di Francia, ritorna a Parigi.
Il 1 dicembre 2012, Benedetto XVI lo nomine vescovo di Orano.
Il 27 dicembre 2021, Papa Francesco lo nomina Arcivescovo di Algeri.


Secondo la ONG Portes Ouvertes, che ogni anno compila l’indice mondiale delle Chiese perseguitate, l’Algeria, che conta il 98,2% di musulmani, è uno dei paesi del mondo arabo-musulmano che annovera il maggior numero di conversioni. Una particolarità che affonda le sue radici in Cabilia, la vasta regione dell’Algeria di lingua e cultura berbere.
Questo «risveglio» cristiano in Cabilia risale agli inizi degli anni 1980. Le conversioni hanno cominciato a moltiplicarsi in occasione di un episodio di guarigione spettacolare. Oggi, la comunità è organizzata sotto l’egida dell’Associazione delle Chiese Protestanti di Algeria (EPA).
Ma dopo un periodo di libertà, il cappio ha cominciato a stringersi su questi convertiti, che provengono tutti da famiglie musulmane. In questo senso, l’ordinanza del 28 febbraio 2006 ha rappresentato una svolta: regolando la fede dei non musulmani, ha condannato qualsiasi proselitismo che potesse minare la fede musulmana. L’ordinanza impedisce ora la distribuzione di qualsiasi materiale appartenente alla fede cristiana, come il Vangelo o anche la Bibbia. Delle 46 chiese membri dell’EPA, 16 sono state chiuse oggi dal governo, compresa la grande chiesa Full Gospel Church di Tizi Ouzou, dall’ottobre 2019.





marzo 2022
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