Bergoglio predica la pace
e pratica la faziosità



di Belvecchio






Durante l’udienza generale del 6 aprile 2022, dopo aver parlato del suo viaggio a Malta, Papa Bergoglio ha lanciato un appello, ed ha mostrato, con un gesto teatrale, una bandiera con i colori dell’Ucraina:

Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha: crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al Cielo e implora: si metta fine a questa guerra! Si facciano tacere le armi! Si smetta di seminare morte e distruzione! Preghiamo insieme per questo…

E ieri, proprio da Bucha, mi hanno portato questa bandiera. Questa bandiera viene dalla guerra, proprio da quella città martoriata, Bucha. E anche, ci sono qui alcuni bambini ucraini che ci accompagnano. Salutiamoli e preghiamo insieme con loro.

Questi bambini sono dovuti fuggire e arrivare a una terra straniera: questo è uno dei frutti della guerra. Non dimentichiamoli, e non dimentichiamo il popolo ucraino. È duro essere sradicati dalla propria terra per una guerra.

Bergoglio parla di “crudeltà sempre più orrende” e si deve presumere che fosse bene informato su tali “crudeltà” … sfortuna vuole che la sera del 4 aprile, due giorni prima dell’udienza, il programma di Rete 4,  Quarta Repubblica, aveva trasmesso un servizio in cui il giornalista Toni Capuozzo, noto inviato di guerra, aveva sollevato ampie riserve sui fatti accaduti a Bucha come riportati dai principali media.
Il giorno 5 aprile tutti i media hanno parlato di questo programma e delle dichiarazioni di Toni Capuozzo, esprimendo sorpresa e rimproveri; eppure le dichiarazioni di Toni Capuozzo erano bene articolate e corredate da precisi riferimenti e da opportuni filmati.

In calce riportiamo le dichiarazioni di Toni Capuozzo.

La domanda che sorge inevitabilmente è se Bergoglio abbia inteso sollecitare veramente la fine delle “crudeltà” e la pace o invece abbia voluto schierarsi, indebitamente e inopportunamente, a fianco dell’Ucraina e dei racconti di guerra dell’Occidente … e contro la Russia.

Se Bergoglio fosse un capo di Stato della Nato le sue dichiarazioni, di parte, potrebbero essere comprensibili; ma Bergoglio è il Papa, a cui non compete la faziosità, e come tale il suo dovere è informarsi oggettivamente prima di esibirsi in sceneggiate in Vaticano durante un’udienza generale.

Il gesto eclatante della bandiera con i colori dell’Ucraina, presentata come proveniente nientemeno che da Bucha, lascia pensare che Bergoglio abbia preparato tutto per servire gli interessi dell’Occidente moderno e delle sue mire antirusse, le quali non rifuggono neanche dal rischio di una guerra nucleare pur di costringere la Russia a ridimensionarsi fino a ridursi ad una piccola e insignificante “espressione geografica”.



Le dichiarazioni di Toni Capuozzo


 
Le dichiarazioni sono riprese dal sito di Nicola Porro, conduttore del programma Quarta Repubblica che ha ospitato Toni Capuozzo.
https://www.nicolaporro.it/bucha-capuzzo-mostra-il-video-della-polizia-ucraina-dove-sono-i-morti/


Nella puntata di ieri sera – 4 aprile -  di “Quarta Repubblica“, programma condotto da Nicola Porro su Rete 4, il famoso giornalista Toni Capuozzo si è espresso sui fatti di Bucha. Le sue parole hanno sorpreso il pubblico. Nessuno, infatti, si sarebbe aspettato di sentire dichiarazioni del genere. Capuozzo, però, ha voluto esprimere, senza peli sulla lingua, quello che è il suo pensiero. In questo articolo vi riportiamo le parole del giornalista.

La prima domanda che mi sono fatto è: pensi che sia impossibile che i Russi, ritirandosi, abbiano fatto, per vendetta e odio, una strage di civili? Non lo ritengo impossibile, ho visto troppe volte che la guerra porta a dare il peggio di sé.
La seconda domanda è stata: pensi che sia impossibile che gli Ucraini, aggrediti, bisognosi di aiuto, ansiosi di coinvolgere la comunità internazionale, abbiano “costruito” la scena?
Ho una lunga esperienza, dal Kossovo al Libano, da Betlemme a Belgrado, di situazioni forzate, modificate, usate: in guerra ogni mezzo è buono.
In più, in questo caso, ci sono i precedenti della ragazza di Mariupol (diceva la verità allora, o la dice adesso?), il mistero del teatro di Mariupol, i numeri che vengono forniti dalle Nazioni Unite e dagli Ucraini su vittime civili e perdite militari russe (sarebbero morti 400 militari russi per ogni civile ucciso….).

Il mestiere del giornalista è farsi domande, anche quelle scomode. E allora mi ha sorpreso una sequenza di date:

– il 30 marzo le truppe di Putin abbandonano Bucha.

– il 31 marzo il sindaco, davanti al municipio, rilascia una dichiarazione orgogliosa, sul giorno storico della liberazione. Non parla di vittime per le strade.

Il sindaco di Bucha, che Tgcom24 riporta, senza dubbio alcuno, denuncia un “safari” russo a caccia di civili. Il 31 marzo (il 30 i russi se ne sono andati) celebrava la Liberazione, ma non parlava di morti sulle strade, né di safari.


https://video-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t42.1790-2/277637857_453272596595416_8725178547257064693_n.mp4?_
nc_cat=100&ccb=1-5&_nc_sid=985c63&efg=
eyJybHIiOjMwMiwicmxhIjo1MTIsInZlbmNvZGVfdGFnIjoic3ZlX3NkIn0%3D&_nc_ohc=ow5bxRej8ZMAX-
UC63a&rl=302&vabr=168&_nc_ht=video-mxp1-1.xx&edm=AGo2L-IEAAAA&oh=00_
AT-ddVYfBmja2MPk07VltjkgbhjLxzYiVf-LrXBcdpFLkA&oe=62501F0D


– il 31 marzo Maxar Technologies pubblica le foto satellitari che rivelano l’esistenza di fosse comuni attorno alla chiesa. È una scoperta che poteva essere fatta a terra: è la fossa che pietosamente gli abitanti del posto hanno iniziato a scavare il 10 marzo per seppellirvi i propri morti nella battaglia – siamo poco lontani dall’aeroporto di Hostomelv - in cui nessuno avrebbe fatto distinzioni tra civili e militari.

– il 1 aprile va in onda a Ukraine TV24 l’intervista al sindaco. Non è accompagnata da alcun commento su morti per strada.

– il 1 aprile un neonazista che si fa chiamare Botsman posta su Telegram immagini di Bucha. Dice solo di aver trovato un parlamentare, in città, non parla di morti. Ma lo si sente rispondere a una domanda: “Che facciamo con chi non ha il bracciale blu?” “Sparate”, risponde.

– il 2 aprile la Polizia ucraina gira un lungo filmato sul pattugliamento delle strade di Bucha (che non è enorme: 28mila abitanti). Si vede un solo morto, un militare russo, ai bordi della strada. Nel filmato, lungo 8 minuti ci sono abitanti che escono dalle case, e passanti che si fermano a parlare con la polizia. Lieti di essere stati liberati, ma nessuno parla di morti per strada. La cosa peggiore è quando uno racconta di donne costrette a scendere in una cantina, e uomini prelevati per essere interrogati.

Questo è il lungo video della polizia ucraina (ripeto, ucraina) girato il 2 aprile a Bucha. Due giorni dopo che i russi sono andati via. Non si vedono morti. Civili vivi e contenti di essere liberati, ma neanche un morto per le strade. Allora i morti che appaiono dal 3 aprile da dove vengono?

https://video-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t42.1790-2/10000000_1024032378533261_
6252423975037766685_n.mp4?_nc_cat=105&ccb=1-5&_nc_s
id=985c63&efg=eyJybHIiOjQ4NiwicmxhIjoyMzczLCJ2ZW5jb2
RlX3RhZyI6InN2ZV9zZCJ9&_nc_ohc=0bq9TlzIwI8AX_V_kRw&rl=486&vabr=
270&_nc_ht=video-mxp1-1.xx&edm=AGo2L-IEAAAA&oh=00_AT9bI72F-3rPRv-f
VltGqcCPncxZZ3h7h4LH-jf5hgVaDw&oe=62501DD8



– il 3 aprile il neonazi su Telegram incomincia a postare le foto dei morti. A tre giorni pieni dalla Liberazione.

– il 4 aprile, ieri, il “New York Times” pubblica una foto satellitare che riprende i morti per strada, spiegando che è stata scattata il 19 marzo (quindi i corpi sarebbero per strada da quasi due settimane, sembrano le armi chimiche di Saddam).

Va da sé che onestà e indipendenza (che poi uno scambi l’indipendenza come dipendenza da Mosca mi fa solo ridere amaramente) impongono domande.
Com’è che gli abitanti di Bucha che, sotto la dura occupazione russa, seppellivano i propri morti, questi invece, pur liberi, li lasciano sulle strade?
Com’è che attorno ai morti non c’è quasi mai del sangue? Se una vittima viene sparata alla tempia, è una pozza, finché il cuore batte. Se gli spari che è già morto, niente sangue.
Com’è che in una cittadina piccola e in guerra, dove nessuno presumibilmente si allontana da casa, nessuno ha un gesto di pietà, per tre giorni, neanche uno straccio a coprire l’oscenità della morte? Erano morti nostri o altrui?

Se uno vuole credere, se cioè è questione di fede, anche l’osservazione che i morti, per bassa che sia la temperatura non si conservano così, è inutile. Morti pronti per il camera car che è una gimkana tra i corpi. Una volta tirai un sasso a un randagio, io che amo gli animali, perché si stava cibando del corpo di un terrorista, e non era in una città affamata.

 


aprile 2022
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI
AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO