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Roma tace Articolo della Fraternità San Pio X
![]() Dall’inizio della Quaresima circola un memorandum anonimo tra i cardinali, in vista dell’elezione del prossimo Papa … in esso è scritto: «Una volta si diceva: Roma locuta, causa finita est – Roma ha parlato, la causa è finita. Oggi si dice: Roma loquitur, confusio augetur – Roma parla, la confusione aumenta». In realtà, bisognerebbe dire: «Roma tace, la confusione è generale». Così, il Cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale del prossimo sinodo sulla sinodalità, ha dichiarato il 2 febbraio all’agenzia tedesca Katholische Nachrichten-Agentur che l’attuale insegnamento della Chiesa sull’omosessualità è “errato” e che il “fondamento sociologico-scientifico” di questo insegnamento che condannava l’omosessualità non era corretto. E Roma tace. Dal canto suo, Mons. Georg Bätzing, vescovo di Limburgo e Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, ha affermato al quotidiano Bunte, il 3 marzo, che i rapporti tra persone dello stesso sesso sono autorizzati e non costituiscono peccato, e che il catechismo dovrebbe essere parzialmente modificato. E Roma tace ancora. Di contro, il Cardinale George Pell ha fatto sapere, l’11 marzo 2022, alla televisione cattolica tedesca K-TV, che aveva chiesto alla Congregazione per la Dottrina della Fede di «intervenire e giudicare» su questi «rigetti totali ed espliciti» dell’insegnamento morale della Chiesa. Ma il 30 marzo 2022, il Cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, ha dichiarato al settimanale Stern: «L’omosessualità non è un peccato. E quando due persone, quale che sia il loro sesso, si difendono a vicenda nella gioia e nel dolore siamo di fronte ad un comportamento cristiano». E Roma continua a tacere. Ma Roma non tace sempre, sa essere loquace sui migranti, sull’ecosistema amazzonico, e oggi più in particolare sul sinodo sulla sinodalità dove si parlerà molto e si dialogherà con chi si vorrà... «Ne ho visti anch’io di simili congressi che si sono riuniti per approdare ad un bel niente. […] Non mancano i buoni consiglieri quando si deve discutere, ma se si tratta di attuare le decisioni prese, allora tutti si ritraggono indietro con qualunque pretesto» (1). Piuttosto che di un sinodo «plurale» e di un dialogo «consensuale» con il mondo, la Chiesa ha bisogno di una nuova Caterina da Siena! Per esortare ardentemente il Papa ha lasciare, non Avignone, ma la Roma conciliare e a rientrare nella Roma eterna, maestra di saggezza e di verità. NOTA 1 - Jean La Fontaine, «Il congresso dei topi», Favole, II, 2 (1668). (torna
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aprile 2022 |