La Vergine Maria corredentrice


di Don Pierpaolo Petrucci, FSSPX


Pubblicato sul  mensile Le Chardonnet, n° 367, maggio 2021





Gesù e Maria - Santa Maria in Trastevere, Roma


Dio ci ha creati per il Cielo; lo scopo della nostra vita è la beatitudine eterna. Per aiutarci a conseguirla, Egli ci ha elevato allo stato soprannaturale con la grazia santificante, che ci fa partecipare alla Sua vita divina e fa di noi dei figli adottivi.
Sfortunatamente, commettendo il peccato originale, i nostri progenitori hanno perso questa vita divina e non hanno potuto trasmettercela con la natura. Da allora, l’umanità - «massa damnata» come dice Sant’Agostino – non ha potuto più giungere in Cielo.

Nondimeno, subito dopo il peccato originale, Dio nella Sua misericordia ha promesso all’umanità un Salvatore. Gesù, seconda Persona della Trinità, avendo assunto una natura umana, dunque vero Dio e vero uomo, è diventato il nostro Redentore, Lui i cui atti hanno un valore infinito, Lui «di cui una sola goccia [di sangue] può salvare il mondo intero da ogni peccato» (1), non ha esitato a sacrificarsi per noi sulla Croce, dandoci così la possibilità di ritrovare la via della grazia e di giungere in Cielo.

Il piano di Dio prevedeva anche di associare una donna al Salvatore, come Eva si era sfortunatamente associata al peccato di Adamo.
San Gerolamo scriveva già nel IV secolo: «La morte ci è venuta per Eva, la vita ci è venuta per Maria» (2).

Tempo fa, il giornale La Croix ci ha fatto sapere che un centinaio di teologi, vescovi, sacerdoti e religiosi, riuniti in un’associazione mariana internazionale sotto la direzione del Cardinale Telesforo Toppo, arcivescovo di Ranchi (India) ha fatto pervenire al Papa nel 2017 una petizione in cui si chiedeva la definizione del dogma della corredenzione della Vergine Maria (3).
I media hanno fatto largamente eco alla risposta quasi sprezzante data da Papa Francesco in una omelia del 12 dicembre 2019: «Fedele al suo Maestro, che è suo Figlio, l’unico Redentore, non ha mai voluto prendere per sé qualcosa di suo Figlio. Non si è mai presentata come co-redentrice. No, discepola. […] Quando ci vengono a dire che bisognava dichiararla tale, o fare quest’altro dogma, non perdiamoci in chiacchiere» (4).


Nel corso dell’udienza generale del 24 marzo del 2021, il Papa ha ripetuto la sua affermazione: «non ci sono co-redentori con Cristo […] la Madonna che, come Madre alla quale Gesù ci ha affidati, avvolge tutti noi; ma come Madre, non come dea, non come corredentrice: come Madre» (5).


Ora, così facendo il Papa rigetta una tesi studiata, approfondita e difesa da cinque secoli dai più grandi teologi e sostenuta dai Papi fino al concilio vaticano II, in particolare da Pio IX,  Leone XIII, San pio X, Benedetto XV, Pio XI e Pio XII (6).

Questa verità è fondata sulla Rivelazione. Infatti, Maria, che conosceva le profezie dell’Antico Testamento relative al Salvatore, col suo Fiat ha accettato di diventare la madre dell’«Uomo dei dolori», di cui il profeta Isaia aveva annunciato sette secoli prima che avrebbe dato la Sua vita per il suo popolo.
E’ Maria che ha dato a Nostro Signore la sua natura umana, strumento della nostra salvezza, poiché in quanto Dio, Gesù non poteva né soffrire né morire.
E’ Maria a cui una spada trafisse l’anima ai piedi della Croce, come aveva annunciato Simeone (Lc. 2, 35), che unì la sua sofferenza materna alla Passione di suo Figlio, offrendola in sacrificio per noi.
Il Rev. Padre Merkelbach riassume molto bene questo grande mistero, quando dice che Maria, acconsentendo ad essere la madre del Salvatore, dicendo sì all’Incarnazione redentrice, dando la vittima della Redenzione, unendo la sua volontà a quella dell’Eterno Padre e di Suo Figlio immolato, ha apportato una cooperazione reale, mediata e prossima, e una cooperazione morale all’atto di Gesù immolatosi il Venerdì Santo (7).
Ecco perché si può parlare di mediazione della Santa Vergine nella salvezza del genere umano, e dunque di corredenzione.

Insomma, come ha scritto San Pio X nella sua enciclica Ad diem illum: «… poiché Maria supera tutti nella santità e nell’unione con Gesù Cristo ed è stata associata da Gesù Cristo nell’opera di Redenzione, Ella ci procura de congruo [per un merito di convenienza], come dicono i teologi, ciò che Gesù Cristo ci ha procurato de condigno [in stretta giustizia] ed è la suprema dispensatrice di grazie» (8).
Ella infatti può distribuire a suo piacimento tutto ciò che ha meritato con suo Figlio.

Pochi anni più tardi, Pio XI dichiarava: «Il Redentore non poteva, per necessità di cose, non associare la Madre Sua alla Sua opera, e per questo noi la invochiamo col titolo di Corredentrice. Ella ci ha dato il Salvatore, l’ha allevato all’opera di Redenzione fin sotto la Croce dividendo con Lui i dolori dell’agonia e della morte in cui Gesù consumava la Redenzione di tutti gli uomini» (9).

Maria è veramente la «nuova Eva», la nuova «Madre dei viventi», perché ella ci ha generato alla vita della grazia – che ha meritato per noi ai piedi della Croce unendo le sue sofferenze materne a quelle del suo divino Figlio – e ce la comunica con tutte le grazie di perseveranza. Ecco perché le grandi donne dell’Antico Testamento – Giuditta, Ester, che hanno salvato il loro popolo minacciato di morte – sono sempre state considerate come figure della Vergine Maria.

Anche se questa dottrina non sarà (provvidenzialmente?) definita sotto l’attuale pontificato, distruttore della fede, essa un giorno lo sarà certamente perché è considerata come certa dai teologi cattolici ed è stata proposta costantemente dai Papi da almeno un secolo (10).

Che noi si abbia dunque una vera devozione per la Madonna, corredentrice e mediatrice di tutte le grazie, per non incorrere nel rimprovero che San Luigi Grignion de Montfort rivolgeva a certi cristiani: «Bisogna che un vero figlio della Chiesa abbia Dio per padre e Maria per madre; e se si gloria di avere Dio per padre senza avere la tenerezza di un vero figlio di Maria, egli è un ingannatore che per padre ha solo il demonio…» (11).


NOTE

1 - Adoro te devote.
2 - Lefort (L.), Saint Jérôme, histoire de sa vie et extraits de ses écrits, p. 280.
3 - www.la-croix.com, 13 décembre 2019.
4 - https://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2019/
documents/papa-francesco_20191212_omelia-guadalupe.html
5 - https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2021/
documents/papa-francesco_20210324_udienza-generale.html
6 - M. l’abbé P. Toulza, Marie Médiatrice, Etampes : Clovis, 2007, p. 71.
7 - Op. cit., p. 73 in nota.
8 - https://www.vatican.va/content/pius-x/it/encyclicals/
documents/hf_p-x_enc_02021904_ad-diem-illum-laetissimum.html
9 - In Insegnamenti Pontifici – 7. Maria SS., 2a edizione aggiornata, Edizioni Paoline, Roma 1964, p. 242; cf. L’Osservatore Romano, 1° dicembre 1933, p. 1.
10 - B.A.C. Sacrae Theologie Summa III, p. 418.
11 - San Luigi Grignion de Montfort, Il segreto di Maria, cap. I, n° 11.



maggio 2022
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI