Papa Francesco

Riflessioni di un fedele

La Tradizione viene prima del Papa

Carissimi amici in Cristo,

Vi confesso, con tacito dolore, che personalmente, a dispetto del mondo tripudiante, fin dalle prime battute in Piazza San Pietro, a seguito dell'avvenuta elezione al soglio, non sono riuscito (e non riesco tutt'ora) ad abbozzare un ombra di sorriso. Pur sapendo che colui che mi sta davanti è il Santo Padre, mica un incidente in tangenziale!
O che so.. l'epilogo triste di una pellicola in bianco e nero!
Invece niente.

Ma ciò che piu mi rattrista, non è tanto la sua persona o la sua bonarietä - che comunque ispirano indubbiamente grande tenerezza:bisogna ammetterlo! - No, ciò che piu mi rattrista, è proprio la percezione netta e consapevole di un papato defraudato sensibilmente della propria autorità.
Di una riduzione qualitativa del primato di Pietro a semplice marinaio di ciurma!
Che indossa l'abito di colore bianco, giusto per distinguersi dal resto della truppa; ma che se potesse (e auguriamoci non lo voglia!), si toglierebbe anche quello in nome della fratellanza universale, della povertà! E perché no… anche per non urtare la sensibilità dei non credenti. Poverini.

Molte suore l'hanno già fatto dispensandosi del sacro velo, perché dicono: «sai..in fondo (ma proprio in fondo in fondo!)) quello che conta è quello che “tieni dentro”» (indicando con la manina il cuore).

Le chiese moderne sono state imbandite a lotteria da sabato sera, dove poter praticare l'agape fraterna in nome del relativismo piu sfrenato.

Il banchetto liturgico pullula di “frumento e nuovi giorni lunghi e amari” mentre il seme muore.

Se a tutto dà una mano pure il Papa…

Ad ogni modo…  Oremus.
È andata come è andata, ma rialziamo il capo. La Tradizione viene prima del Papa.

Vi confesso con tutta sincerità che mai come prima desidero combattere: e continuare a combattere strenuamente a favore del bello e della tradizione, essendo la via più sicura ed esaltante per contrastare questi tempi di ordinaria mediocrità.

Non lasciamoci prendere dallo scoraggiamento… coraggio!
La bellezza è una di quelle rare cose che non portano a dubitare di Dio.
E se gli altri vogliono percorrere altri sentieri - per bere quà e là dentro una delle migliaia di fontane screpolate -, facciano pure, ma noi non li seguiremo! Perchè ne abbiamo la facoltà.

Continueremo a promuovere la liturgia DI SEMPRE e ad abbeverarci lungo i ruscelli del passato-presente, che hanno trepidato di splendore e ancora oggi sussurrano ai nostri orecchi le meraviglie compiute dalla fede lungo i secoli.

La bellezza è l'unica cosa contro cui la forza del tempo è vana.

Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l'una all'altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni e un possesso per tutta l'eternità.

Pax Christi,

A. M.





marzo 2013

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