Dei Gesuiti issano lo stendardo di Lucifero
su una scuola cattolica


Articolo della Fraternità San Pio X


Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità






L’ironia della recente situazione della Scuola della Natività di Worcester, Massachusetts, Usa, rivelata dalla meditazione ignaziana sui due vessilli, quello di Cristo e quello di Satana, sembra persa non solo sui media cattolici ma anche presso gli stessi gesuiti.


I fatti

Nel gennaio 2022, la Scuola della Natività, fondata nel 2003 dai Gesuiti del Collegio della Santa Croce, ha incominciato a inalberare la bandiera del Gay pride e quella del movimento Black Lives Matter.
Il preside della scuola, Thomas McKenney, in un comunicato pubblicato sul sito internet della scuola, ha dichiarato che l’iniziativa era stata presa dagli allievi «per esprimere il nostro sostegno all’idea di rendere le nostre comunità più giuste e più inclusive».


La reazione del vescovo diocesano

La cancelleria della diocesi di Worcester è entrata nell’agone issando la bandiera cattolica. Secondo il The Catholic Free Press, Mons. Robert McManus, vescovo di Worcester, nel marzo 2022, ha ingiunto alla scuola di ritirare le bandiere, perché rappresentano un’ideologia contraria ai principi cattolici.
La decisione è stata seguita in aprile da una dichiarazione pubblica del vescovo, nella quale si chiede: «La scuola si impegna con ideologie contrarie all’insegnamento cattolico? Se è così, si tratta ancora di una scuola cattolica?».

Un mese più tardi, il vescovo ha scritto una lettera aperta alla comunità, intitolata «Perché i simboli contano»; cercando ancora di ricordare alla scuola il suo dovere di difendere la dottrina cattolica, la vera natura del matrimonio e della famiglia, e di opporsi alle ideologie ostili a queste realtà essenziali sia dal punto di vista cattolico sia dal punto di vista naturale.

«Come istituzione cattolica, nessun simbolo può meglio rappresentare tutto ciò che ci è caro, salvo la santa Croce» … «Il significato di questo simbolo è contraddetto dalle ideologie promosse sotto la bandiera del DLM e la bandiera del gay pride. Il consiglio d’amministrazione della Scuola della Natività deve decidere se vuole continuare ad essere una istituzione cattolica oppure no.

«Il fatto di essere gestita dai Gesuiti non basta a rendere cattolica una scuola. Numerose istituzioni non cattoliche compiono delle grandi opere umanitarie, ma essere cattolico significa abbracciare e non negare la nostra identità cattolica.

«Questa identità non è definita da un vescovo o da un papa, ma da 2000 anni di riflessione teologica e di tradizione, derivanti dagli Apostoli … Prego con fervore perché la Scuola della Natività decida di esporre solo bandiere che completano la Croce di Cristo, che dice loro perché sono amati».


Il rifiuto di ottemperare

La reprimenda del vescovo è arrivata nelle orecchie di sordi. La scuola non si è mossa; e ha scelto quale fosse il suo simbolo di riferimento. Così, dopo diversi avvertimenti, la mano del vescovo è stata forzata: poteva chiudere gli occhi davanti ad uno scandalo evidente o doveva difendere la virtù e l’insegnamento cattolico?

Il 10 giugno, Mons. MacManus ha fatto ciò che esigeva il suo dovere di custode delle anime. Conformemente al Diritto Canonico, che dà ai vescovi delle diocesi l’autorità e il dovere di indicare se le scuole delle loro dicesi siano o no cattoliche, ha ordinato alla Scuola della Natività di sopprimere l’appellativo “cattolico” dal suo nome e dalla sua presentazione, e ha deciso che essa non potesse figurare nell’annuario delle istituzioni cattoliche.
E che «la Messa, i sacramenti e i sacramentali non fossero più celebrati nei locali della Scuola della Natività»; né fossero promossi dalla scuola in altre chiese o cappelle della diocesi.

Il messaggio di Mons. McManus era chiaro. La bandiera del gay pride simboleggia ciò che è impossibile e peccaminoso: le unioni tra persone dello stesso sesso. La bandiera del Black Lives Matter, nonostante sembri voler significare qualcosa di lodevole – che il razzismo è contrario all’amore per il prossimo -, è la bandiera di un movimento che non rispecchia la realtà naturale e cattolica della famiglia.

È stato ricordato che il movimento Black Lives Matter ha annunciato che «quello in cui crediamo» include l’obiettivo di «perturbare la struttura del nucleo familiare prevista dall’Occidente, con il mutuo sostegno delle famiglie allargate e dei villaggi, che si prendono cura collettivamente gli uni degli altri e in particolare dei nostri figli, nella misura in cui le madri, i genitori e i figli si sentono a proprio agio».

Piuttosto che rendersi conto del suo errore, la Scuola della Natività si è ostinata e ha cercato di appellarsi contro il legittimo decreto del vescovo.
Nell’attesa, il preside Thomas McKenney ha dichiarato che «la Scuola della Natività continuerà a sventolare le bandiere in questione come una dichiarazione visibile della solidarietà della scuola con i nostri studenti, le nostre famiglie e le loro comunità».
Ed ha aggiunto con una certa ironia che «ci obbliga a farlo l’impegno verso la nostra missione, fondata e animata dai valori del Vangelo, dagli insegnamenti sociali cattolici e dalla nostra eredità di Gesuiti».

Nei suoi Esercizi Spirituali, Sant’Ignazio propone di fare una «composizione di luogo» per la meditazione dei due stendardi, che è uno dei fulcri del ritiro spirituale: «Qui sarà immaginata una vasta pianura vicino a Gerusalemme, in mezzo alla quale è Nostro Signore Gesù Cristo, Capo sovrano di tutti gli uomini virtuosi, e un’altra pianura vicino a Babilonia, dove è Lucifero il capo dei nemici».

Gli stendardi sono stati scelti, le bandiere sono state issate.





luglio 2022
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