CRONACHE
DI
PAPA FRANCESCO

Messa a Sant'Anna

Bagno di folla

17 marzo 2013




Finita la S. Messa, Papa Francesco esce dalla chiesa senza togliersi i paramenti, … grande voglia di immergersi nella folla… a imitazione dei pastori protestanti.




L'entusiasmo del Papa fa a gara con l'entusiasmo della folla.




Una grande irrefrenabile familiarità.




Una irrefrenabile familiarità contagiosa.




Un accorrere festoso… il Papa… uno di noi!




Un vero fratello… un amore spontaneo e festoso… l'umano prima di tutto.




Un vero trasporto… un tenero trasporto… l'umano troppo umano!

Non citiamo i tanti passi dei Vangeli in cui Gesù fugge la folla, ci limitiamo a ricordare un passo emblematico, quello dei fanciulli, che sono il simbolo dei fedeli di Cristo: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli” (Mt. 19, 14).
L'insegnamento è semplice e palese: non è Gesù che va alla folla, ma è la folla che deve andare da Gesù; e sono gli Apostoli, e massimamente Pietro, che devono adoperarsi per questo.
Nessun paragone possibile fra il Signore Gesù e Papa Francesco, ovviamente, ma il Vicario di Cristo dovrebbe essere il suo primo imitatore, non colui che inverte il flusso della conversione.
Qui il nuovo Papa insegna, con i gesti, volutamente, che è la Chiesa a dover andare tra la folla, non la folla che deve venire alla Chiesa. Il flusso della conversione è invertito: il Papa si converte alla folla.
Così Papa Francesco insegna che è la Chiesa che deve convertirsi al mondo, non il mondo che deve convertirsi alla vera religione di Dio.

Gesù insegna: se i bambini non vengono a me, non avranno il Regno dei Cieli.


Sobrii estote, et vigilate: quia adversarius vester diabolus tamquam leo rugiens circuit, quaerens quem devoret:
cui resistite fortes in fide.


Siate temperanti e vigilate: il vostro nemico il diavolo come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare:
resistetegli saldi nella fede.


I Pt. 5, 8-9



marzo 2013

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