CRONACHE
DI
PAPA FRANCESCO

Angelus della discontinuità e della rottura

Perché un solo Gloria?

17 marzo 2013




 
Il primo Angelus recitato da Papa Francesco, ecco che presenta un'altra novità.
Sarà per caso o per precisa volontà?

Alla conclusione dell'Angelus, il nuovo “Vescovo di Roma” recita un solo Gloria.

Abbiamo già sentito in questi anni tante fumisticherie sulla semplificazione delle orazioni nella S. Messa, come abbiamo letto in questi giorni della totale insensibilità liturgica del cardinale Bergoglio. Ma non ci aspettavamo che abolisse due Gloria dalla recitazione dell'Angelus!

È possibile che il nuovo “Vescovo di Roma” non abbia dimestichezza con la preghiera dell'Angelus?
È possibile che non sappia che i tre Gloria sono legati, per un verso, al rapporto di Maria Santissima con la SS. Trinità e, per l'altro, alla Passione, alla Morte in Croce e alla Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo?
È possibile che il nuovo “Vescovo di Roma” consideri trascurabili questi elementi?

Comprendiamo che leggendo il cardinale Kasper, si finisca col perdere il senso della vera pratica religiosa cattolica, ma è troppo chiedere che almeno da papi si debba avere il senso della responsabilità, senza suggerire ai fedeli stolte mutilazioni delle più comuni preghiere cattoliche?



Sobrii estote, et vigilate: quia adversarius vester diabolus tamquam leo rugiens circuit, quaerens quem devoret:
cui resistite fortes in fide.


Siate temperanti e vigilate: il vostro nemico il diavolo come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare:
resistetegli saldi nella fede.


I Pt. 5, 8-9



marzo 2013

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