3 settembre, Festa di San Pio X


Articolo della Fraternità San Pio X


Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità






La santità di San Pio X è «una santità tutta papale e, se ci si può esprimere così, una santità esclusivamente papale» (1).
Nel breve della beatificazione (3 giugno 1951), Pio XII enumera i tratti principali degni di richiamare l’attenzione e l’ammirazione dei fedeli:

1 – La cura per la santità del Clero, chiave per rinnovare tutte le cose in Cristo, secondo la sua sublime divisa (Omnia instaurare in Cristo). Pio X volle un clero che si distinguesse per la sua pietà, la sua obbedienza e la sua scienza.

2 – Il rinnovamento degli studi ecclesiastici. Pio X esorta i filosofi cristiani a difendere la Verità all’insegna di San Tommaso d’Aquino. Egli fondò a Roma il Pontificio Istituto Biblico, incoraggiò le scienze teologiche, ispirò l’esegesi ed una predicazione accurata da parte del clero.

3 – La preoccupazione per la salvezza eterna delle anime. Se Pio X volle un clero santo in vista dell’istruzione dei fedeli, ai quali dà un Catechismo destinato sia agli adulti sia ai fanciulli. Nei confronti di questi ultimi egli resterà per sempre il Papa dell’Eucarestia, favorendo la Comunione precoce ed anche, per tutti, la Comunione frequente e se possibile quotidiana.

4 – La difesa della fede integra e pura. Le false dottrine che riproponevano un insieme di errori furono smascherate col nome di “modernismo” e saggiamente represse (Enciclica Pascendi dell’8 settembre 1907). In queste circostanze, come nella sua battaglia contro le leggi anticlericali e la separazione laica degli Stati, Pio X fu, come diceva San Tommaso d’Aquino, un «maestro infallibile della fede», il «vincitore intrepido della religione» e il «guardiano della libertà delle Chiesa».

5 – L’amore per la liturgia. Iniziatore di un autentico movimento liturgico, Pio X rinnovò la musica sacra, il breviario, il calendario delle feste, in maniera da orientare «risolutamente la Chiesa verso una vita liturgica tutta impregnata di pietà tradizionale, di grazia sacramentale e di bellezza ispirata» (2).

Tali sono i tratti principali della santità di Pio X, santità di un governo tutto impregnato delle grandezze e delle ricchezze soprannaturali che sono il tesoro della Chiesa.
Pio XII richiama anche l’opera riformatrice compiuta nella Curia romana, nelle scuole e nelle parrocchie, il lavoro formidabile di raccogliere in un solo corpus, adattato, alle condizioni della società, le leggi della Chiesa fino ad allora disperse (Codice di Diritto Canonico del 1917). Senza dimenticare l’attenzione per le missioni evangelizzatrici, e i richiami all’unione rivolti agli «Orientali separati».

Questa santità papale, Pio XII la canonizzò con uno scopo preciso: «per disporre gli spiriti ad affrontare le nostre lotte e per assicurare le nostre vittorie e quelle delle generazioni future» (3).
Proclamato «Santo e guida degli uomini odierni», «apostolo della vita interiore», San Pio X è offerto come un «esempio provvidenziale per il mondo moderno, in cui la società terrena, divenuta sempre più un enigma a se stessa, cerca con ansietà una soluzione per ridarsi un’anima! Lo conservi dunque come un modello la Chiesa riunita intorno ai suoi altari» (4). Poiché questo Papa «suscitò dappertutto un grande movimento di ritorno agli splendori della liturgia e della musica sacra, bandendo la laidezza fuori dal santo tempio di Dio» (5).

Oggi più che mai la Chiesa trova in San Pio X, Papa dal 193 al 1914, un vero Santo del Papato, un modello e una guida:

Per i chierici: perché ritrovino il senso della loro dignità eminente e della loro vocazione ad essere soprattutto uomini di Dio, voltati al Suo culto ed alla Sua lode. I sacrosanti riti della liturgia costituiscono anzitutto un culto pubblico offerto alla divina Maestà, l’atto stesso del Sacrificio della Messa, che l’unico Salvatore degli uomini perpetua mediante il ministero dei suoi ministri. Non si tratta dell’animazione di una Cena più o meno protestantizzata, senza grandezza né sacerdozio chiaramente definito. Si tratta di restituire ad ogni sacerdote la propria identità: quella di essere un altro Cristo, mediatore fra Dio e gli uomini, incaricato di perdonare i peccati, di distribuire alle anime i beni divini e di condurli al Cielo.

Per i fedeli e l’insieme del popolo cristiano: perché comprendano l’ardente necessità di salvare le proprie anime, di santificare le loro case, il loro lavoro e la loro città. Saggiamente istruiti nella loro santa religione, perché sappiano guardarsi dalla corruzione del mondo, specialmente dalla corruzione morale e intellettuale. San Pio X voleva che il popolo pregasse sulla base della bellezza, e «riconoscesse nell’Eucaristia il potere di nutrire sostanzialmente la loro vita interiore» (6). Organizzò su solide basi l’Azione Cattolica e promosse le attività sociali e professionali dei cattolici in modo quadro confessionale.

Per i popoli e l’insieme degli uomini di buona volontà: perché trovino nella Chiesa l’accesso a Gesù Cristo. Fu questa la sua prima cura, spiega ancora Pio XII, poiché Dio «è l’origine e il fondamento di ogni ordine, di ogni giustizia e di ogni diritto». Da qui il grande cantiere del pontificato di San Pio X per organizzare il diritto della Chiesa. Da qui anche il primato della fede e della sana dottrina che fu «un servizio di estrema carità, reso da un Santo come capo della Chiesa a tutta l’umanità» (7).

Infine, per i nemici della Chiesa: perché conoscano l’intrepidezza e la forza che solo Dio può dare al Suo Vicario in terra e, tramite lui, ai suoi figli sparsi in tutto l’universo. Emblematico fu il coraggio con cui San Pio X rigettò le leggi sulla separazione fra la Chiesa e lo Stato; «egli diede alla Francia, crudelmente perseguitata, dei nuovi vescovi e resistette agli assalti degli empi» (8).



NOTE

1 – Espressione usata da Don V. A. Berto in un articolo pubblicato su La Pensée catholique 251, n° 19, p. 27.
2 – O. Rousseau, Storia del Movimento liturgico, Parigi, Cerf, 1945, p. 201.
3 – Allocuzione del 3 giugno 1951 per la beatificazione.
4 – Allocuzione del 29 maggio 1954 per la canonizzazione.
5 – Don V. A. Berto, Santità di Pio X, in un articolo pubblicato su La Pensée catholique 251, n° 19, p. 98.
6 - Allocuzione del 29 maggio 1954 per la canonizzazione.
7Ibidem.
8Ibidem.







settembre 2022
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