Verso una Chiesa «multipolare» ?


Editoriale di Don Benoît de Jorna, FSSPX

Tratto dalla Lettera ai nostri fratelli preti n°95 del settembre 2022


Pubblicato sul sito francese della  Fraternità
La Porte Latine








Attualmente, la Chiesa sembra preda di forze centrifughe potenti e assai inquietanti.

I Tedeschi hanno preso l’iniziativa, e stanno procedendo su un «Cammino sinodale» che li spinge a mettere in discussione, progressivamente, punti sempre più seri della dottrina cattolica. Da parte sua, la Chiesa svizzera non è esente da questi errori.

Un certo numero di vescovi fiamminghi hanno appena pubblicato un presunto Rituale per la benedizione delle unioni omosessuali, contrariamente alle affermazioni perfettamente chiare della Sacra Scrittura, nonché dei documenti romani sull’argomento, compresi quelli più recenti.

L’episcopato degli Stati Uniti è profondamente diviso, in particolare sulla questione del comportamento da tenere nei confronti degli uomini politici cattolici (tipo Joe Biden o Nancy Pelosi) che militano apertamente a favore dell’aborto e delle altre leggi immorali e contro natura.
E si potrebbe continuare così per molte Chiese di diverse nazioni.

Da parte sua, il «centro romano», se così si può chiamare, sembra avere dei problemi a mantenere l’unità. Papa Francesco ha optato per lo sviluppo a marce forzate della «sinodalità». Per un verso egli lo fa alla sua maniera, cioè in modo sfacciatamente autoritario, cosa che è del tutto contraddittoria con la volontà apparente di dare maggiore libertà ai diversi livelli decisionali della Chiesa. Per altro verso egli concepisce questa sinodalità come qualcosa di conforme esclusivamente alle sue idee e alle sue opzioni, come dimostra la sua metodica offensiva alla Messa tradizionale; cosa che appare anch’essa piuttosto incoerente.

Il problema è che l’unità della Chiesa può avere solo un solido fondamento: l’unità della fede. Prescindendo da questo si può solo giungere ad una pratica come quella della «comunione anglicana» in cui ciascuno può credere e fare quasi ciò che vuole, basti che rispetti le scelte degli altri.
E’ evidente che una tale opzione non sarà mai quella della Chiesa di Cristo e cioè della Chiesa cattolica.

Quello a cui bisogna lavorare è la restaurazione, tanto necessaria, per ritrovare la vera unità nella vera fede, cosa veramente urgente. La Chiesa è sempre uscita dalle crisi che l’hanno attraversata (e Dio sa se ne ha conosciute) affermando la sua fede e condannando gli errori avversi che sono stati propri di quelle crisi e di quei tempi.
Il primo Concilio ecumenico della storia, quello di Nicea, ne è l’esempio perfetto, con la proclamazione del Credo (detto appunto di Nicea) e la condanna di Ario.








ottobre  2022
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI