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L’obbligo del vaccino L’attesa della sentenza della Corte di Paolo Becchi 30 novembre 2022 ![]() Salvo sorprese oggi la Corte
costituzionale si pronuncerà sull’obbligo vaccinale.
Il compito in realtà sarebbe abbastanza semplice, ma come dirò nella conclusione la Consulta forse aprirà un pericoloso varco verso l’ignoto. Partiamo da ciò che è noto. La sentenza numero 258/ 94 della Corte non esclude la vaccinazione obbligatoria ma la subordina a tre condizioni: 1) che il trattamento sia diretto non solo a migliorare e a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato ma anche a preservare lo stato di salute degli altri; 2) che vi sia la previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze che per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiono normali di ogni intervento sanitario e pertanto tollerabili; 3) che nel caso di reazioni avverse rilevanti sia prevista una equa indennità in favore del danneggiato. Il compito della Corte sembrerebbe facile, ma credo che alla fine la Consulta dimenticherà di essere organo di garanzia e troverà il modo per giustificare la decisione politica dell’obbligo, con la motivazione dello stato di emergenza: si trattava di impedire il collasso degli ospedali e milioni di morti. I morti ci sono stati (non in milioni) e peraltro continuano ad esserci. Che facciamo, introduciamo l’obbligo di 3 dosi all’anno per alleggerire gli ospedali, che peraltro da tempo non funzionano? Una sentenza che legittimi l’obbligo apre scenari inquietanti. Arriverà la Corte sino ad ammettere anche la sospensione dalla retribuzione per i non vaccinati soggetti all’obbligo? In questo caso la Corte perderebbe la faccia, considerata la centralità che il lavoro riveste nella Costituzione. (torna
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dicembre 2022 |