Regno Unito:
vietato pregare in silenzio in certi luoghi


Articolo della FSSPX







Isabel Vaughan-Spruce


 
La cosa potrebbe sembrare inverosimile o grottesca, ma con la legge non si scherza.
E’ accaduto a Birmingham che una donna è stata arrestata e incolpata di «preghiera mentale» recitata vicino una clinica per aborti. Niente di inventato.

Isabel Vaughan-Spruce è Direttrice della Marcia per la Vita del Regno Unito e volontaria a sostegno delle donne in gravidanza difficile; è stata arrestata dalla polizia di Birmingham vicino ad una clinica  per gli aborti.

In seguito le sono stati addebitati quattro capi d’accusa; la polizia le ha chiesto perché era ferma in una pubblica via vicina ad un centro per aborti, ed ella ha risposto che «forse» pregava in silenzio.


Zone vietate

La legge adottata dalle autorità di Birmingham incolpa di infrazione le persone che si ritiene «attuino un qualche atto o un qualche tentativo di approvazione o di disapprovazione» in materia di aborto, «compresi mezzi verbali o scritti, preghiere e consigli».

La legge stabilisce anche delle zone vietate – Ordine di protezione dello spazio pubblico (PSPO) – nel raggio di 150 metri dei centri di aborto.
Vaughan-Spruce è stata accusata di aver infranto quest’ordine. La polizia si è interessata a lei dopo le lamentele di una persona che ha pensato che lei stesse pregando in silenzio.

Da notare che Vaughan-Spruce non portava alcun cartello ed è rimasta totalmente in silenzio fino a quando gli agenti non si sono avvicinati e le hanno mostrato le sue foto fuori dalla clinica per aborti, chiedendole se stesse pregando.
Le era capitato di trovarsi vicino alla clinica per aborti mentre era chiusa, tre volte, e ha detto che “forse” pregava.

Durante il suo soggiorno nel posto di polizia le sono stare mostrate delle sue foto mentre era davanti al centro d’aborto. Lei ha fatto notare che non poteva ricordarsi se in quei momenti pregava o era distratta; tutti i suoi pensieri erano pacifici e impercettibili e nessuno doveva essere penalizzato per questo.

Tra le condizioni per il suo rilascio su cauzione, Vaughan-Spruce è stata pregata di non prendere contatti con un prete cattolico locale implicato in attività pro-vita, condizione che in seguito è stata ritirata. La polizia le ha anche imposto di non pregare in pubblico fuori dalla zona PSPO, dichiarando che così avrebbe evitato nuove infrazioni.
Sembra di sognare.


Una sana reazione

Vaughan-Spruce ha reagito con forza e dignità: «E’ odiosamente ingiusto che io sia stata perquisita, detenuta, interrogata e accusata semplicemente per aver pregato nel segreto del mio cuore (…) Quello che ho fatto è stato tutt’altro che dannoso: stavo esercitando la mia libertà di religione. Nessuno dovrebbe essere criminalizzato per aver pensato e pregato in uno spazio pubblico nel Regno Unito».

Ed ha aggiunto: «La mia fede è una parte fondamentale della mia identità, così mi accade di fermarmi o di camminare vicino ad una clinica per aborti e di pregare. Cosa che ho fatto quasi ogni settimana negli ultimi 20 anni della mia vita. Prego per le mie amiche che hanno abortito e per le donne che pensano di fare lo stesso».







dicembre  2022
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