Lettera
di Don John Brucciani, FSSPX
al sito francese TradiNews

a proposito della dichiarazione di
Don Patrick Girouard, FSSPX




Dopo la diffusione della dichiarazione di Don Patrick Girouard, ad opera del sito francese La Sapinière, com'è suo costume da diversi anni il sito Tradinews, anch'esso francese, ha provveduto a far conoscere tale dichiarazione ai suoi corrispondenti.

Data l'importanza che quest'ultimo sito riveste nel mondo tradizionale, Don John Brucciani, un sacerdote del Distretto americano della Fraternità San Pio X, ha ritenuto opportuno intervenire e il 2 aprile 2013 ha scritto la seguente lettera al responsabile di TradiNews, che l'ha regolarmente resa pubblica.

A questa lettera ha replicato Avec l'Immaculée, un altro sito francese gestito da fedeli laici della Fraternità San Pio X e contrario all'accordo fra Roma e la Fraternità.

Pubblichiamo a parte la risposta di Avec l'Immaculée:
Commento alla lettera di Don John Brucciani



Questi sacerdoti non sono rappresentativi, solo prolissi

di Don John Brucciani

Caro Signore,
io la ringrazio per il lavoro di informazione che Lei ci fornisce, che è molto utile in un tempo in cui le informazioni e i relativi siti web abbondano e sono difficili da seguire.
Tuttavia, posso farLe un’osservazione, senza alcuna recriminazione, che Lei può far sua o respingere come Le sembra?

Mi dispiace vedere su un sito che offre una visione d’insieme delle correnti d’opinione della Tradizione cattolica, che si faccia spazio a degli articoli o a delle lettere scritte da chierici qualunque, in collera contro la loro gerarchia.

La recente pubblicazione di Don Girouard ne è un esempio. Mentre è interessante leggere le analisi e le opinioni di giornalisti competenti, chierici o no, non mi sembra utile proporre ai lettori le opinioni personali di una persona fino ad ora sconosciuta e probabilmente destinata all’oblio mediatico entro poco tempo.

Il giornalista scrive su un argomento di interesse comune. I suoi scritti si basano su una ricerca e una riflessione accurate dei fatti e delle dichiarazioni. Certo, i grandi giornali ci prendono in giro, ma noi li conosciamo.

Il sacerdote, preoccupato o in collera, poco importa, non possiede necessariamente le qualità giornalistiche necessarie per rendere i suoi scritti incisivi e di un interesse tale che diventa necessario aiutarne la diffusione. Questi sacerdoti non sono rappresentativi, solamente prolissi. Ma spesso a scapito di un apostolato poco intraprendente e ancor meno accattivante. Le loro proposizioni sono spesso il frutto di uno stato d’animo e non di una profonda riflessione o di una ricerca dettagliata dei fatti, con prove a sostegno. Perché aiutarli a far condividere le loro apprensioni o a propagare le loro rivendicazioni?

In breve, è un peccato che un Madiran o un Don Barthe, su degli argomenti delicati e difficili, possano appoggiarsi ad alcuni sacerdoti in freddo con la gerarchia e che sono conosciuti per il loro poco senso della misura. Questi sacerdoti non sono dello stesso calibro di un Madiran. I loro scritti esprimono dei sospetti, dei disaccordi o delle decisioni personali.

Mons. Williamson è un caso a parte. La sua storia e la sua funzione lo rendono “mediaticamente interessante”, che si condividano o meno le sue opinioni.

Quanto ai firmatari anonimi, essi non dovrebbero neanche scrivere, ancor meno essere pubblicati. L’anonimato oscura la trasparenza e la sincerità di un argomento. La verità rende liberi.

La pubblicazione di lettere aperte, dichiarazioni, comunicati, ecc., di persone o di gruppuscoli, sovente critici o recriminatori, danneggia, a mio avviso, la reputazione del sito. Le idee di “chiunque” o di qualcuno, costituiscono veramente qualcosa di interesse generale da sottomettere al pubblico?

Molto amichevolmente in Nostro Signore resuscitato.

Rev. John Brucciani, che vi legge dagli USA.





aprile 2013

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