Stati Uniti:
il pesticida antiumano liberalizzato in farmacia


Articolo della FSSPX







In seguito ad una modifica apportata dalla Food and Drug Administration – FDA, responsabile della commercializzazione delle medicine – la disponibilità delle pillole abortive sottostà a nuove regole, che estendono la loro libera distribuzione nelle farmacie.

Il prodotto di cui si tratta è il mifepristone, o RU-486, che il compianto Padre Jérôme Lejeune aveva giustamente qualificato come «pesticida antiumano».
Questa pillola abortiva provoca la morte del feto ed è combinata col misoprostolo, che espelle il feto morto tra le 24 e le 48 ore successive.

Ricordiamo che l’impiego mortale del RU-486 è dovuto al dottore francese Etienne-Emile Baulieu che, dal 1982, l’ha presentato come alternativa  all’aborto per aspirazione. Peraltro, Baulieu, il primo gennaio scorso, è stato insignito del titolo di “Gran Croce” della Legion d’Onore.


Un cambiamento delle regole della FDA

Il 3 gennaio, la FDA ha annunciato che avrebbe autorizzato qualsiasi paziente munito di prescrizione ad ottenere il misoprostolo in una farmacia per vendita al dettaglio, se tale farmacia fosse adeguatamente autorizzata per dispensare il farmaco.
La precedente politica della FDA consentiva solo ai medici, alle cliniche e ad alcune farmacie di vendita per corrispondenza  autorizzate per dispensare questo prodotto.

A questo punto, le pillole abortive saranno molto più largamente disponibili. Infatti, CVS e Walgreens, le due prime catene di farmacie del paese, hanno annunciato l’intenzione di applicare le ordinanza per il mifepristone.

Steven H. Aden, avvocato generale dell’Americans United for Life, ha dichiarato che la decisione è «un’altra di una lunga serie di misure prese dall’amministrazione Biden che mettono le donne in gran pericolo, nella sua corsa sfrenata per imporre le medicine abortive al pubblico americano».

L’avvocato spiega così la sua affermazione: «L’approvazione da parte della FDA dell’aborto chimico per uso limitato è stata associata a solenni avvertimenti sulla sua utilizzazione e sulle restrizioni sulla sua distribuzione: questo a causa del rischio di sanguinamento e infezione e dell’aumento delle gravidanze ectopiche. La FDA sembra non fermarsi davanti a nulla per abbattere le regole che avevano protetto le donne da questo farmaco».

Nel 2020, le pillole abortive hanno prodotto più della metà degli aborti negli Stati Uniti. Secondo il New York Times, benché la FDA autorizzi l’utilizzo del farmaco solo fino alla decima settimana di gravidanza, numerose cliniche lo propongono fino a 12 o 13 settimane.


CVS e Walgreens hanno ciascuno 9000 punti di vendita al dettaglio negli Stati Uniti

Amy Thibault, direttrice principale della comunicazione del CVS Pharmacy ha dichiarato al CNA: «Si pone la questione di sapere se gli impiegati delle farmacie che hanno delle obiezioni religiose o morali potranno evitare di partecipare alla prescrizione del farmaco abortivo.
«Noi abbiamo attuato delle politiche miranti a garantire che nessuna paziente si veda rifiutare l’accesso ad un farmaco prescritto da un medico a causa delle convinzioni religiose o morali di un farmacista».

Tuttavia, il gruppo annuncia che in caso di obiezione di coscienza, segnalato in precedenza, avrebbe dato altre disposizioni.

Un portavoce di Walgreen ha dichiarato che la società aveva intenzione di fare certificare le proprie farmacie perché potessero distribuire il farmaco, ma non ha affrontato la questione degli impiegati delle farmacie che hanno delle obiezioni sull’aborto.


Reazioni dei gruppi pro-life

Marjorie Dannenfelser, Presidente della SBA Pro-Life America, un gruppo anti-aborto, ha chiesto un’azione politica per contrastare il cambio dei regolamenti.
Al Wall Street Journal ha dichiarato: «I legislatori degli Stati e del Congresso devono ergersi a baluardo contro l’estremismo pro-aborto dell’amministrazione Biden. … Noi speriamo di vedere la FDA adoperarsi per proteggere la vita delle donne e mettere fine agli aborti chimici».

Un primo cambiamento, nel dicembre 2021, aveva abolito in modo permanente l’obbligo per le pazienti di ottenere il mifepristone nelle visite di persona con un medico.
Questa modifica ha fatto sì che le pillole abortive fossero prescritte con la tele-medicina e che gli ordini fossero consegnati per corriere.


In una dichiarazione del 3 febbraio, l’Associazione dei Medici §Cattolici ha criticato il cambio delle regole

«Come professionisti della sanità, esperti in etica medica e difensori delle pazienti, noi intendiamo ergerci fermamente contro queste violazioni dei diritti delle donne al consenso informato e alla qualità delle cure» … «Nella cura delle donne non c’è posto per la politica».

Il gruppo ha rilevato che le disposizioni non esigevano che il medico prescrivente si trovasse nello stesso Stato della paziente. Ed ha obiettato che non è richiesta alcuna valutazione fisica per documentare le settimane di gestazione o la posizione del feto. L’assenza di un esame clinico potrebbe aiutare quelle che utilizzeranno il farmaco per nascondere l’abuso su una minorenne.

Il comunicato dell’Associazione dei Medici Cattolici afferma che «La FDA ammette che esiste un rischio di sanguinamento eccessivo e che vi sono stati 28 decessi in seguito all’uso del farmaco.
E chiude dicendo «non è richiesto alcun esame fisico per valutare un aborto incompleto e i conseguenti rischi di sanguinamento continuo, che richiedono la rimozione chirurgica, o il rischio di infezioni, che possono portare alla sterilità e, in casi estremi, anche alla morte».






gennaio  2023
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