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Francesco, Georg, Benedetto. Lo Speciale intervista Marco Tosatti. Papa Francesco ha ricevuto ieri (9 gennaio) in udienza monsignor Georg Ganswein il segretario particolare del defunto Benedetto XVI. Un incontro che ha fatto molto discutere, i cui contenuti sono rimasti riservati, ma che inevitabilmente è stato collegato alle polemiche degli ultimi giorni alla luce dei recenti interventi di Gänswein, critici nei confronti del pontefice, e delle anticipazioni del libro “Nient’altro che la verità” di prossima uscita. Abbiamo provato a capire cosa può aver significato questo incontro e cosa accadrà ora nella Chiesa con la morte di Ratzinger, intervistando un profondo conoscitore di cose vaticane, il giornalista Marco Tosatti, per molti anni vaticanista del quotidiano La Stampa, da dove ha seguito i pontificati di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI e che oggi cura un seguitissimo blog sempre focalizzato sui problemi della Chiesa, ma non solo, che si chiama Stilum Curiae. Cosa ha significato secondo lei l’incontro di ieri fra Papa Francesco e il segretario particolare di Benedetto XVI? Quale può essere stato il motivo dell’incontro? Una chiarificazione o il futuro di padre Georg? Credo che entrambe le
possibilità siano reali. Non c’è dubbio che in
particolare l’accenno di Gaenswein a Traditionis
Custodes abbia colpito
Papa Bergoglio. E naturalmente, posto che formalmente Gaenswein
è ancora Prefetto della Casa Pontificia si pone il problema di
cosa fargli fare, ora che il suo lavoro principale è svanito.
C’è chi sta accusando in questi giorni padre Georg di aver speculato sulla morte di Papa Benedetto annunciando l’uscita del libro e rivelando alcuni particolari. Georg si vuole togliere i sassolini dalle scarpe o sta trattando la sua buonuscita, magari sperando in un incarico prestigioso a capo di un’arcidiocesi importante? Penso che con quel libro
Gaenswein abbia voluto da un lato fare chiarezza su alcuni episodi
controversi, in particolare Vatileaks,
ma su altri – per esempio il licenziamento del banchiere Ettore Gotti
Tedeschi dallo Ior - ci sono contraddizioni con quanto egli stesso
affermò all’epoca. Quindi leggerei con molta cautela quello che
dice; è probabile che alcune delle rivelazioni siano mirate, o
vogliano essere lette da qualcuno all’interno della Chiesa in base a
parametri che non conosciamo.
La morte di Benedetto XVI che conseguenze potrà avere nella Chiesa? Con la morte di Benedetto
finisce, definitivamente, l’era Wojtyla. Ed entriamo in una situazione
totalmente nuova. Anche perché Papa Bergoglio dava in una certa
misura l’impressione di tenere da conto la sensibilità di
Ratzinger. E ora invece è totalmente libero di agire senza
neanche quella pur minima remora.
Perché ritiene conclusa l’era Wojtyla? Joseph Ratzinger è stato
intimamente connesso al pontificato di Karol Wojtyla, sin dall’inizio.
Come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha
rappresentato un ruolo di primaria importanza: quando chiesi a don
Stanislao, segretario di Wojtyla, il giorno dell’elezione di Benedetto,
quale fossero i rapporti fra i due, mi rispose che Giovanni Paolo II
non prendeva nessuna decisione importante senza consultarlo. E la sua
elezione è stata nella linea della continuità con
l’opera, l’azione e il clima creati da Wojtyla. Per questo parlo di
un’era Wojtyla che si è prolungata avendo in Benedetto la sua
icona.
Il fronte antibergogliano senza più Ratzinger sarà più debole o invece la sua scomparsa fornirà il motivo per un ricompattamento? Credo che la seconda ipotesi sia
la più probabile, punteranno a ricompattarsi, anche se penso che
alcune frange, minuscole ma rumorose, si dirigano verso il terreno
sedevacantista.
Pensa che Bergoglio resterà Papa fino alla fine o seguirà l’esempio del suo predecessore ritirandosi? Mah! Proprio nei giorni scorsi ha
preso provvedimenti tali per la diocesi di Roma in modo da ricondurre
tutto sotto la sua gestione diretta. Non mi sembra un avviso di future
dimissioni. E, considerando il carattere del personaggio, accentratore
e per certi versi molto autoritario, crederò che si sarà
dimesso quando lo vedrò. A dispetto dei problemi di salute che
appaiono con evidenza.
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gennaio 2023 |