ALESSANDRO GNOCCHI: APOSTASIA

di Luciano Pranzetti


 


Non immaginavamo che la scelta scandalosa attuata da Alessandro Gnocchi, di passare armi, bagagli e salmerie dalla Chiesa Madre – Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana – alla scismatica ed eretica confessione ortodossa, potesse riscuotere, da parte di eminenti cattolici, tanta comprensione, tanta benevolenza e, implicitamente smuovere negli stessi eminenti cattolici, quasi un moto di invidia.
Per questo abbiamo definito “scandalosa” la decisione di rottamare la propria fede nel calderone degli scismatici. Eh sì, caro Gulisano, ha ragione don Mancinella a definire la confessione ortodossa, scismatica, una ragione sostenuta dalla parola di N. S. G. C. il quale – non vorrà mica contestare anche N. S. ?! - denomina le confessioni separate “tralci secchi”, destinati ad essere bruciati (Gv. 15, 1-8).

Definiamo, ancora, “scandaloso” il dietro-front di Gnocchi perché spettacolarizzato addirittura con un libro che, senz’altro, produrrà l’effetto di emulazione con lo sbandamento delle coscienze più morbide e degli intelletti più astenici.
La cosa è grave perché si tratta di APOSTASIA, tradimento vero e proprio, condotto e perpetrato con consapevole coscienza da un personaggio molto noto che, fino al giorno prima, sfilava nel reggimento degli apologeti, di coloro che avevano assunto il ruolo di guida e di sentinella sicché, con tale defezione, si avvera la sconfortante e aspra sentenzia di san Gregorio Magno: “corruptio optimi pessima” = non c’è cosa peggiore della corruzione dell’ottimo.

Ci consola il fatto che Mario Palmaro, nella gloria di Dio, non abbia subìto la mortificazione di vedersi, anch’egli, tradito da chi, come un fratello cooperò con lui nella difesa della Santa Madre Chiesa.

La confessione ortodossa: il signor Gulisano ci domanda se può essere ritenuta scismatica una Chiesa in cui si celebra validamente l’Eucaristia. La risposta è: Sì! stante la condizione di scisma ne deriva la nullità e l’inefficacia di ogni rito e, a maggior ragione dell’Eucaristìa.
Una confessione autocefala – un tralcio secco - non potrà mai essere pervaso dalla linfa in quanto scisso dalla comunione con la Chiesa Romana, aggravando, per di più, il suo stato con la presunzione di esercitare legittimamente un ministero che, al postutto, è soltanto abusivo.
Eretiche e scismatiche sono così definite quelle che sono staccate dalla Chiesa di Roma - l’unica ad essere assistita dallo Spirito Santo - e, quindi, scomunicate. Concetto chiaramente spiegato da Papa Pio IX nell’enciclica UBI PRIMA dell’11 marzo 1871.

Noi crediamo, con fondate ragioni, che tutto il turbamento che investe il binomio cattolico/ortodosso, sìasi ingenerato con la devastante guerra, iniziata il 24 febbraio 2022 e tuttora operativa. L’aggressione russa all’Ucraina, infatti, giustificata con il paludamento di una guerra santa difensiva – l’Oriente ortodosso, puro, incorrotto contro un Occidente debosciato – ha determinato l’insorgere, nelle coscienze di molti cattolici, di una configurazione della confessione ortodossa quale vera chiesa di Cristo e Gnocchi, redattore di RICOGNIZIONI, s’è palesato come il Defensor Putin, altro che, come con incontenibile entusiasmo lo appella Gulisano, il Defensor Fidei pronto – e lo rivelo con amaro sdegno - a censurare, oscurandoli, i nostri taglienti commenti ai suoi inni di lode all’azione bellica della Russia ortodossa e, per di più, mai rispondendoci, alla faccia del logo che spicca accanto al sito e che dice: “Idee per vivere senza menzogna”, dicitura da aggiornare con un ribaltamento del tipo: “Idee per vivere con vergogna”.

La Chiesa Cattolica attraversa un forte crisi da imputare al nefasto “spirito conciliare” e da addebitare ad una slombata Gerarchia, più propensa a fare il ganascino al mondo che a proteggere l’ovile di N. S. G. C.
Ma ciò non giustifica la fuga né questa può ritenersi oggetto di lode dacché dimostra, nel disertore, insicurezza e dubbio nella fede, debolezza e stanchezza nella battaglia quotidiana contro i nemici della Chiesa la cui identità – come asserisce sant’Ambrogio – è data dall’essere “casta meretrix” = peccatrice per la parte umana e santa, pura per la istituzione divina, verità che Alessandro Gnocchi non ha considerato per come doveva.


Ma già il Figlio di Dio aveva previsto la ritirata dei guardiani quando domandò, nel modo retorico: “Ma il figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc. 18, 8), così come aveva previsto, a causa della diserzione di molti dei suoi fedeli, la riduzione della Chiesa in piccolo gregge (Lc. 32) ma, ad onta delle apostasie, viva e sicura perché le porte degli inferi non prevarranno contro di essa (Mt.16, 18), per la qual ragione non varrà certamente, sig. Gulisano e don Ricossa, la verbosità irenistica con cui avete blandito un apostata, ché anche per voi il giudizio sarà senza appello.
Non sentite rimbombare la tremenda ritorsione che in illa die sarà applicata dal gran giudice, N. S. G. C., contro chi Lo abbandonò per scegliersi altre compagnie? Ve la propongo nel caso ve la foste dimenticata: “Chi si vergognerà di Me e delle Mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’Uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre Suo con gli angeli santi” (Mc. 8, 38).

De hoc satis.






febbraio 2023

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