LETTERA A UN CATTOLICO DUBBIOSO

di Luciano Pranzetti


 


Lettera indirizzata a Fabio Battiston, cattolico che sul benemerito sito www.duc in altum, tra spasimi, dubbi, domande senza risposta immediata, esprime il disagio provocato dalla recente, scandalosa apostasìa di Alessandro Gnocchi ponendosi il problema di come continuar a mantenere e tributare fede e obbedienza alla Santa Madre, la Chiesa Cattolica trasformatasi in un’entità altra da come si presentava decenni fa.

Carissimo fratello in Cristo:
Non saremo noi a contestarti siffatta constatazione, noi che da quando iniziammo ad intervenire su questioni di grave peso, non ci siamo risparmiati intelletto, tempo; noi che, ancor oggi, nonostante il Parkinson ci abbia ingessato ed ingabbiato il corpo, scendiamo in campo per la santa battaglia in nome della Tradizione per combattere non solo contro il nemico esterno, ma, soprattutto contro i guastatori interni, cioè, coloro che dovrebbero essere i primipili dell’armata difensiva.

E’ dal loro tradimento, datato 11 ottobre 1962 / 8 dicembre 1965 – svolgimento del nefasto Concilio Vaticano II pastorale – che s’è venuta a creare una insostenibile situazione di aspro disagio che, giorno dopo giorno, con progressione lenta ma costante, non manca di provocare danni e rovine. Se ne accorse anche il massimo dei responsabili, Papa Paolo VI il quale parlò del fumo di Satana, penetrato nel Tempio di Cristo da qualche fessura, ma non gli sorse il dubbio che tal fumo fosse uscito dall’interno del Tempio e, guarda un po’, che le crepe fossero opera sua!

Intanto è da precisare un punto nodale su cui si fa continuo equivoco, cioè coinvolgere la Chiesa nelle vicende critiche e considerarla una volta modernista, un’altra protestante, ed ancora mondana e simili qualifiche. La Chiesa va distinta per due componenti: quella divina che le viene dall’esser istituzione ordinata da N. S. G. C. che ne caratterizza la santità, la intangibilità e la purezza, e quella umana rappresentata dalla comunità dei fedeli e dalla Gerarchia. Dal che ne deriva l’obbligo, ogni volta che si espone una circostanza critica di marca teologica, morale, liturgica, pastorale, esegetica, di circoscrivere l’ambito della questione alla sola componente umana soprattutto alla Gerarchia – Papa, collegio cardinalizio, conferenze episcopali, parroci – che detiene il triplice potere: sacerdotale, magisteriale, pastorale.
Pertanto, quando parleremo, qui e là, di una Chiesa avariata, intenderemo riferirci alla sua componente umana.

E allora, messo ordine nelle sacre cose, vediamo, caro fratello quale atteggiamento assumere e, pertanto, passiamo, in rapida carrellata, i temi che stanno all’origine della crisi.


1) - L’ecumenismo, prodotto venefico del CVII, ha strappato, con un vero scippo, la sovranità all’unica Chiesa di cui, fondamentale era l’esclusivo potere salvifico condensato nella formula “Extra Ecclesiam nulla salus”, ponendola, quindi alla pari con le altre confessioni, pagane e scismatiche accreditando queste della presenza “in un certo modo” – parola di Papa GPII – dello Spirito Santo sicché la trascendenza, che la rendeva verticale al cielo, è stata abbattuta a pro’ di un’immanenza che l’ha fatta prona e orizzontale a terra.

2) – La Santa Messa – mistero del Sacrificio Eucaristico – è stata trasformata in una assemblea di cui, come annunciano i titoli in occasione di trasmissione tv, si dice essere “presieduta” e non “celebrata” dal tale sacerdote, quasi fosse una riunione di condominio. Senza tacere delle modifiche di determinati passi teologici come la variante operata su Mt. 26, 28 / Mc. 14, 24 laddove si riporta la formula di consacrazione con la quale il vino transustanzia nel Sangue di N. S. G. C. “qui effundetur pro vobis e pro multis” = che sarà versato per voi e per molti - tradotta nella ecumenistica “sparso per voi e per tutti”; o come il dubbio seminato nella parte successiva alla consacrazione allorquando il celebrante, proferita la formula “Mistero della Fede” i fedeli  aggiungono “Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua resurrezione in attesa della tua venuta” come se N. S. non sia, da qualche secondo, presente sotto le specie eucaristiche, ma se ne debba aspettare una non specificata futura venuta. E che dire, poi, dell’eresia annidata nella successiva parte, il “memento defunctorum” = memoria dei defunti, addormentati “nella speranza della resurrezione” quando questa non è oggetto di speranza ma è certezza dogmatica? (Mc. 12, 25-27).
E non parliamo delle manipolazioni della Scrittura di cui sono stati cancellati termini originali – addirittura la Parola di N. S. G. C. come nel Padre Nostro – a vantaggio di vocaboli neutri accetti al mondo.

3) – Il relativismo, ufficialmente legalizzato da Papa Bergoglio – cfr. intervista ad E. Scalfari 1 ottobre 2013 – con la norma secondo cui ognuno ha una sua idea del Bene e del male e, pertanto va incoraggiato su quella sua prospettiva personale.
Magistero malsano e fuorviante che deriva dal primo peccato del Concilio: l’ecumenismo, fomite di altre aberranti e sacrileghe azioni come la Messa concelebrata con esponenti della Massoneria; l’amministrazione dell’Eucaristia agli scismatici calvinisti di Taizé; la partecipazione a riti pagani e/o tribali; l’intronizzazione degli idoli nelle chiese; il riconoscimento delle unioni omosessuali indicate quali realtà affettive di positiva incidenza.

4) – La questione dell’unità dei cristiani, posta e sviluppata sulla vuota teoria ratzingeriana della “unità nella diversità”, teorema recentemente ripreso da Papa Bergoglio secondo il quale i corpi separati, cioè, gli scismatici, altro non son che un dono dello Spirito Santo.

Caro fratello, queste son alcune delle deviazioni che tanto determinano nelle coscienze dei fedeli e che ti rendono avvilito ma, tornando al concetto sopra espresso e, cioè, la Chiesa Cattolica costituita da due categorie, la istituzione divina e la composizione umana, ne consegue dover essere impavida, convinta e ferma la tua adesione alla prima delle dette categorie, perché a noi sembrano più incoraggiamenti che correttivi fraterni, le tue litoti messe lì a deplorare, sì, l’apostasìa ma, tuttavia a comprenderne i motivi che ne hanno causato l’azione.
Non ci sono attenuanti per chi lascia la Santa Madre Chiesa per buttarsi fra le braccia carezzevoli e flaccide delle confessioni anticristiane. Combattere, “è la missione del cattolico sulla terra perché, come afferma la sapienza biblica “militia est vita hominis super terram” (Gb. 7,1) = la vita dell’uomo, sulla terra, è una milizia - e, pertanto, il credente si pone “come torre ferma che non crolla/ già mai la cima per soffiar de’ venti” (Purg. V, 14-15) come conferma la fede ardente della nostra maggior Musa che, di tale condotta, fu esempio luminoso, inconcusso e coerente. 
E se non bastassero queste due testimonianze, vorrei rammentarti il monito che N. S. G. C. rivolse al discepolo Tommaso: “Non essere incredulo ma credente” (Gv. 20, 27) affinché non avvenga che ti dica, caro fratello: “Vuoi forse andartene anche tu?” – (Gv. 6, 67).

Postilla: Alessandro Gnocchi – detto fra noi – se cercava una dottrina rigorosa, una morale di marca ferina, se vagheggiava una fede di antico e immutato codice, alternativa alla svilita cattolica, non doveva sbarcare sui lidi placidi dell’ortodossia ma su quelli duri dell’islam.






febbraio 2023

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