Germania: seconda giornata della
Quinta Assemblea del Cammino Sinodale


Articolo della Fraternità San Pio X






10 maggio 2021: un prete tedesco benedice una coppia omosessuale


Venerdì 11 marzo 2023 si è tenuta la seconda giornata della Quinta e ultima Assemblea del Cammino Sinodale tedesco. L’ordine del giorno si annunciava difficile, in particolare a causa della presentazione «all’ultimo minuto» di alcuni emendamenti da parte di alcuni vescovi, che annunciavano apertamente che non avrebbero votato certi testi così come erano stati presentati.

Questa situazione è stata vissuta malamente dai laici del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (ZdK), ma tutti erano coscienti che un nuovo rifiuto del testo – come era accaduto nell’Assemblea precedente – avrebbe segnato praticamente la fine del dibattito.


Il testo sulla partecipazione dei laici alla predicazione e ai sacramenti

Predicazione, Battesimo, matrimonio e gestione delle parrocchie

Dopo una serie di scambi, il testo è stato approvato con la maggioranza di circa il 90%, ma alcuni laici si sono lamentati che esso era stato fortemente edulcorato.
Il seguito all’emendamento dei vescovi, accettato dall’Assemblea sinodale, il “testo d’azione”: «Annuncio del Vangelo da parte dei laici, nella Parola e nel Sacramenti» esige dai vescovi i tre punti seguenti:
Una autorizzazione di principio riguardante «l’introduzione dell’amministrazione straordinaria del Battesimo secondo il Canone 230 § 3 del Codice di Diritto Canonico (CDC) del 1983; uguale autorizzazione per «l’assistenza al matrimonio dei laici secondo il Canone 1112 del CDC del 1983; infine un’ultima autorizzazione per istituire «una commissione di donne laiche per aiutare la gestione delle parrocchie, conformante alle esigenze legali del Canone 517 § 2 del CDC del 1983».

La commissione pastorale della Conferenza Episcopale Tedesca (DBK) coordinerà un «processo di consultazione» ed esaminerà «come devono essere sviluppati i ministeri e gli offici esistenti e quali nuovi ministeri e offici devono essere concepiti, perché la Chiesa possa rispondere alle nuove sfide.

Gli emendamenti dei vescovi

Tali emendamenti hanno soppresso la possibilità «di rilanciare la Confessione dei laici»; nonché la possibilità che i laici possano amministrare l’Estrema Unzione; soppressa anche «l’importanza della benedizione e dell’unzione dei malati verrà considerata nei confronti di tutti gli agenti pastorali che operano nell’accompagnamento dei malati».

Le riflessioni di una Superiora Francescana su queste soppressioni lasciano allibiti. In particolare: «Siamo giunti ben al di là di quello che potevamo aspettarci. (…) Noi ci auguravamo il libero cammino della Chiesa. (…) La confessione laica esisteva già nel Medioevo. (…) Così alla fine avremo sempre bisogno di un prete per amministrare il sacramento».
E infine la minaccia: «Se niente di decisivo cambierà in modo ufficiale entro un avvenire prevedibile, qualcosa cambierà nella nostra e nelle altre comunità parrocchiali», vale a dire: ci confesseremo tra di noi…

Da notare che parlare di confessione laica è cosa di pura fantasia; la sola cosa esistita nel Medioevo era che, in caso di pericolo di morte, nell’impossibilità di avere un prete – per esempio durante le Crociate – venivano rivelati i peccati ad un laico, per aiutarsi nella contrizione. Ma in tali circostanze non si è mai avuta alcuna assoluzione.


Il testo sulla costituzione dei Consigli Sinodali

Davanti alla netta opposizione di una minoranza dei vescovi, in grado di bloccare la prosecuzione dei lavori, l’Assemblea Sinodale ha deciso di non votare in seconda lettura il testo intitolato «Consultare e decidere insieme», relativo all’introduzione di consigli sinodali nelle diocesi e nelle parrocchie, lasciando questo compito al Comitato Sinodale. Ma è stato come fare un passo indietro prima di saltare: il Comitato, infatti, avrà normalmente il compito di istituire questi consigli.


Il testo sulla «Celebrazione della benedizione per le coppie che si amano»

C’erano dei vescovi che avrebbero potuto opporsi al testo, ma solo 9 su 20 hanno avuto il coraggio di votare contro; gli altri undici si sono astenuti. Ora, secondo il regolamento, gli astenuti non vengono conteggiati, così questi si sono assunti la responsabilità di fare approvare il testo.

Da notare che un testo è approvato se i due terzi dell’Assemblea e dei vescovi votano a favore. I venti vescovi che erano contro avrebbero quindi potuto cambiare il risultato del voto.

Il testo afferma che la Chiesa «offre riconoscimento e accompagnamento alle coppie che sono uniti nell’amore, si uniscono nel pieno rispetto e dignità, e sono pronte a vivere la loro sessualità per un lungo tempo nel rispetto di loro stessi e degli altri, con responsabilità sociale».

Viene quindi raccomandato alla DBK e alla ZdK di «sviluppare e introdurre in tempi utili delle celebrazioni liturgiche appropriate». Il testo relativo dovrà includere «delle formule per la celebrazione delle benedizioni per le diverse situazioni di coppia (coppie risposate, coppie dello stesso sesso, coppie che hanno già contratto un matrimonio civile).

Non vi sono degli «obblighi imposti per la realizzazione di queste celebrazioni», e nessun vescovo può comminare sanzioni disciplinari ad un prete che le compie.
In effetti, tali benedizioni sono state già praticate in tutte le diocesi tedesche senza alcuna conseguenza per i preti responsabili.
Le cerimonie di benedizione verranno introdotte ufficialmente nel marzo 2026.

Malgrado le precauzioni prese per evitare che queste benedizioni vengano assimilate ai matrimoni, è evidente che per le coppie interessate esse stanno a significare che la Chiesa riconosce il loro stato, e dà loro la certezza che non si trovano fuori dalla Legge di Dio.
Non è difficile prevedere che la benedizione si trasformerà in breve tempo in un vero e proprio “matrimonio”.

Il Cardinale Parolin, Segretario di Stato, interrogato sull’argomento, ha ricordato che la Santa Sede si è opposta in «modo molto chiaro» ad ogni benedizione delle coppie omosessuali; ed ha aggiunto che «una Chiesa locale, particolare, non può prendere una tale decisione, che tocca la disciplina della chiesa universale». Egli si ripromette di incontrare i vescovi tedeschi.
Ma sarà sostenuto da Papa Francesco? In occasione della visita ad limina dei vescovi belgi, nella fine del 2022, allorché questi posero sul tavolo tale benedizione nelle regioni del Belgio di lingua olandese, Francesco disse loro: «E’ una decisione vostra. Io posso comprenderla».







marzo 2023

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