Germania: terza giornata della
Quinta Assemblea del Cammino Sinodale


Articolo della Fraternità San Pio X






La Chiesa tedesca dopo il Cammino Sinodale


Sabato 11 marzo si è svolta la terza giornata della Quinta Assemblea del Cammino Sinodale tedesco. Era l’ultima giornata di questo Cammino Sinodale, iniziato nel 2019, e vi sono ancora da votare dei testi gravemente devianti.


Il testo del IV Forum sulla questione del genere

Il documento intitolato “Gestire la diversità di genere” è stato approvato con più del 95% dei voti. Tra i vescovi, su un totale di 58, 7 hanno votato contro e 13 si sono astenuti. Ricordando che un testo è approvato dai due terzi dell’Assemblea, da una parte, e dai vescovi dall’altra, ne deriva che se i vescovi che si sono astenuti avessero votato contro, il testo sarebbe stato respinto.

Questo «testo d’azione» contiene un certo numero di richieste, di cui riportiamo le più caratteristiche.
1.    Per gli intersessuali, «omissione della menzione del sesso nel registro dei battesimi o anche della dicitura “diverse”. Una modifica del sesso deve farsi senza complicazioni.
2.    «I fedeli transgender avranno ugualmente la possibilità di far modificare il loro stato civile (menzione del sesso e del nome proprio) nel registro dei battesimi. Devono essere stabilite delle norme nel diritto amministrativo ecclesiastico».
3.    «Se i credenti transgender o intersessuali si vedono rifiutare il sacramento del matrimonio, possono usufruire di cerimonie di benedizione della loro coppia».
6. «Le persone che hanno una identità intersessuale o transessuale, a causa della loro identità di genere non devono essere escluse dal servizio pastorale, dall’impiego a tempo pieno o dalle attività di volontariato. L’identità sessuale non costituisce motivo di rifiuto dell’assunzione e del licenziamento ai sensi del regolamento del  servizio ecclesiastico nel quadro delle relazioni di lavoro in seno alla Chiesa».
7. «Le comunità ecclesiali valutano se e, in caso affermativo, a quali condizioni le persone intersessuali o transgender possono avere pari accesso o rimanere in un istituto di vita consacrata o in una società di vita apostolica».

In più, occorre uno studio sulla costituzione «di una antropologia del genere normativa e positivista», sul rifiuto «senza equivoco delle terapie di conversione sulle persone transgender», e infine «l’accesso ai ministeri ordinati e alle professioni pastorali della Chiesa non deve essere escluso in blocco, anche per i battezzati e i cresimati intersessuali e transgender, ma deve essere esaminato caso per caso».

Il Cammino Sinodale, dunque, adotta completamente la teoria del genere e ne trae tutte le conseguenze. Così, gli uomini che si ritengono donne potranno, se è il caso, avere accesso alle comunità religiose femminili e viceversa. E una donna che si ritiene uomo potrebbe ricevere l’ordinazione sacerdotale.

Abbiamo letto bene? Sfortunatamente sì. Mons. Georg Bätzing ha voglia di protestare ancora una volta che sulla base al Cammino Sinodale non ci sarebbe né scisma né costituzione di una Chiesa tedesca separata; i testi parlano da sé.


Istituzione del Comitato Sinodale

Questo sabato 11 marzo è stato istituito il Comitato Sinodale che dovrà proseguire e mettere in opera il progetto di riforma nei prossimi tre anni. In altre parole si tratta di un Sinodo continuo, alla maniera di ciò che aveva istituito il concilio pastorale olandese da cui il Sinodo di Wurtzbourg  trasse l’idea: in Germania era diventato la Commissione mista tra i vescovi e il Comitato Centrale dei cattolici tedeschi (ZdK).

E’ questo Comitato che ha la funzione di istituire i consigli sinodali, diocesani e parrocchiali. Occorre notare che non si tratta più di un Consiglio nazionale secondo gli avvertimenti romani, e tuttavia il progetto continua ad andare avanti malgrado quegli avvertimenti che riguardavano sia le diocesi sia le parrocchie.

Il Comitato è composto da 27 vescovi residenziali tedeschi, da 27 membri del Comitato Centrale dei cattolici tedeschi (ZdK) e da 20 membri aggiuntivi che sono stati eletti in quest’ultimo Cammino Sinodale.


Il testo fondamentale sulla politica ecclesiale

Proposto dal Presidium del Cammino Sinodale, questo documento, intitolato “Ascoltare. Apprendere. Intraprendere nuove strade”, è stato descritto da Mons. Bätzing come una guida.
Il preambolo indica lo scandalo degli abusi come il punto di partenza del progetto di riforma. Il testo contiene un’ampia confessione di colpa circa la gestione degli abusi nella Chiesa, e anche un appello alla cultura del dialogo.
Quest’ultima è presentata in quattro temi: la morale sessuale, la forma di vita sacerdotale, il potere e la separazione dei poteri, nonché il ruolo delle donne nella Chiesa. In pratica essi si sovrappongono ai quattro Forum che hanno elaborato gli schemi discussi e votati dall’Assemblea Sinodale in questi ultimi tre anni.
Da notare che il testo presenta il Cammino Sinodale tedesco come un contributo al Sinodo Mondiale indetto da Papa Francesco.


Il testo su una più ampia partecipazione delle donne ai servizi e ai ministeri della Chiesa

Benché il diaconato femminile fosse stato scartato dal testo sui preti e il sacerdozio, esso è ritornato nel testo riguardante le donne, intitolato “Le donne nelle funzioni sacramentali – prospettive per il dialogo con la Chiesa universale”; Questo testo si colloca nella scia del testo base sulle donne nella Chiesa cattolica, adottato nel corso della quarta Assemblea plenaria.

I vescovi tedeschi si impegnano a chiedere a Roma l’ammissione delle donne al diaconato, e a proporre delle riflessioni approfondite sull’apertura di tutti i ministeri ordinati nella Chiesa. In questa ottica, il carattere obbligatorio delle dichiarazioni del Magistero che finora escludono categoricamente le donne dai ministeri ordinati, deve essere esaminato in maniera critica.

A questo punto è il caso di ripetere che il sacramento dell’Ordine è unico e, secondo il Concilio di Trento, è composto da almeno tre gradi: episcopato, presbiterato e diaconato.
Occorre anche notare che non ci sono mai state diaconesse ordinate nella Chiesa: tale titolo era assegnato alle ausiliarie che aiutavano nel corso del Battesimo delle donne quando questo era fatto per immersione, e tale aiuto era richiesto per una questione di pudore.
Le commissioni istituite recentemente sull’argomento hanno potuto solo constatare questa esclusione, conosciuta già da lunga data.







marzo 2023

AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI