MORTE – GIUDIZIO – INFERNO - PARADISO

(I Novissimi)


di Catholicus


I Novissimi, un termine desueto, un tema negletto nella predicazione del clero modernista.

In queste quattro parole è praticamente riassunto il destino finale della vita umana; il concetto è e riassunto nel breve dialogo che si svolge sul Calvario, tra Nostro Signore Gesù Cristo e i due ladroni, anch’essi condannati al supplizio infamante della crocifissione. Il ladrone alla sinistra di Cristo si rivolge con insolenza a Nostro Signore, dicendogli: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”, ma l’altro ladrone, alla destra del Salvatore, così lo rimprovera: “Neanche tu hai timore di Dio e sei condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”, dopo di che rivolgendosi a Gesù, Lo invoca dicendogli:  “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”, al che il Redentore gli risponde:  “In verità ti dico, oggi sarai con me nel Paradiso” (Luca 23,39-43. Bibbia CEI).

Abbiamo qui la scena che riassume il messaggio dei Novissimi: la morte come conseguenza delle colpe dei due ladroni, uno impenitente ed arrogante, l’altro pentito e in cerca di perdono e misericordia.
Il Calvario raffigura il Giudizio finale, il Buon Ladrone è l’immagine del popolo predestinato, che riconosce Gesù Crocifisso quale Giudice dei vivi e dei morti, ottenendo la salvezza; l’altro ladrone invece insiste nel suo atteggiamento fino all’impenitenza finale,  rifiutando la misericordia divina e  condannandosi così  alla dannazione eterna.





A questo punto qualcuno potrebbe chiedere “ma come, non sono tre i regni dell’oltretomba? perché qui ne manca uno?”, la risposta è semplice: manca il Purgatorio poiché la prospettiva dei Novissimi è collocata alla fine dei tempi, dopo il Giudizio Universale, quando il tempo della Misericordia divina  (di cui è espressione il Purgatorio, strumento di completa purificazione delle anime) sarà sostituito dal tempo della Giustizia. A quel punto, il Purgatorio sarà ormai vuoto (ma non l’Inferno, con buona pace di Von Balthasar) e non rimarranno che i due regni finali, l’Inferno e il Paradiso.

Purtroppo al giorno d’oggi i preti non  parlano più dei Novissimi, non ne fanno più oggetto delle loro omelie; ligi alle nuove direttive della gerarchia rivoluzionaria legata ai dettami del concilio Vaticamo II,  dei due papi del concilio e dei loro successori, li hanno sepolti nel dimenticatoio, sostituendoli con la “misericordia a costo zero”, secondo la quale tutti saremmo accettati dal Signore così come siamo, senza pentimento, ravvedimento operoso e cambiamento di vita , senza alcun bisogno di fuggire il peccato e cercare di santificarci, rimanendo  così nell’impenitenza finale, biglietto d’ingresso ai gironi dell’Inferno dantesco….

Dio non giudica nessuno, ci accetta così come siamo, Gesù è venuto nel mondo per predicare l’amore universale, stile New Age. Quindi bisogna rifuggire dalla cosidetta “Chiesa della paura”, basata sulla prospettiva del castigo e delle pene dell’Inferno,  come  insegna  Padre Ermes Ronchi, poiché  “oggi la Chiesa preferisce usare la medicina della misericordia” (così Papa Giovanni XIII), tanto più che, a ben vedere, l’Inferno sembrerebbe non esistere, sarebbe solamente un’invenzione dei preti per rappresentare il peccato, attualmente derubricato a mera fragilità umana, da accompagnare senza cercare di intervenirvi (sempre secondo Bergoglio).
L’ipotesi di inesistenza del diavolo, e conseguentemente dell’Inferno,  è stata avanzata da Padre Sosa Abascal, Preposito Generale dei Gesuiti, una voce sommamente autorevole, quindi, difficile da contestare, ma quand’anche volessimo ritenerla destituita di ogni fondamento, rimarrebbe pur sempre la teoria di un altro gesuita, eminenza grigia del Concilio giovanneo, il teologo svizzero Hans Urs Von Balthasar, secondo il quale l’Inferno, casomai esistesse, alla fine dei tempi dovrebbe rimanere vuoto, poiché anche Lucifero verrebbe perdonato (siamo qui pienamente in linea con il magistero bergogliano, basato sulla misericordia a costo zero, elargita a pioggia, sui buoni e sui cattivi, sui santi e sui peccatori impenitenti, da Caino a Giuda, da Lutero a Hitler e Stalin, ecc.)

Stando così le cose, allora bisogna che parliamo noi, noi che vogliamo rimanere cattolici sino all’ultimo nostro respiro, sperando così di conquistare a Cristo qualche anima dubbiosa e confusa dal depistaggio di decenni di falso magistero, falso catechismo e falsa pastorale, memori dell’antico detto “chi salva  una sola anima, ha salvato anche sé stesso”.

Non c'è da girarci intorno più di tanto – è il commento di un blogger cattolico -  la colpa della presente spaventosa crisi della Chiesa, ove si insegnano ormai false dottrine che sono il contrario della morale e della fede cattolica, la colpa di questo sfacelo ricade tutta sulle spalle degli uomini di Chiesa - è una corruzione che viene da lontano ma che ha viaggiato ben all’interno delle membra della Chiesa visibile, facendole marcire”.

È giusto che sia così – interviene un altro blogger - infatti, cosa insegna questo clero? La dottrina della Chiesa di sempre? No, insegna e pratica false dottrine…..esempio recente :
Un sacerdote in pensione mesi fa ha sostituito il titolare nella celebrazione della Messa Novus Ordo. Ha fatto una predica tradizionale, fustigando la corruzione dei costumi. Un’autentica rarità. Ha detto che aborto, omosessualità, libertinaggio, adulterio sono peccati mortali, chi li pratica e non si converte e non cambia vita va all’Inferno. Questo, in sintesi.
Il sermone veniva trasmesso in streaming, ragion per cui è rimbalzato sul mare magnum dell’internet. È successo il finimondo. Il vescovo è intervenuto subito dicendo che il sermone del suddetto coraggioso sacerdote non corrisponde all’insegnamento della Chiesa !!! E che il suddetto non sarebbe mai più stato chiamato a sostituire il titolare…… insomma, questa è la situazione, un clero che ha tradito in questo modo indegno la sua missione….”

Dicevamo che bisogna parlare noi, poveri servi inutili, ma felici di servire la causa di Nostro Signore, oggi che apostolato ed apologetica sono sostituiti dalle interviste papali ad alta quota, oppure da interviste papali del tipo di quella recentemente  apparsa sul canale “Disney+”, dove si discettava di tutto tranne che di religione cattolica, di apostolato della gioventù, di invito alla conversione.
La stessa impostazione di accoglienza degli impenitenti, tutta antropocentrica, la ritroviamo nella pastorale e nelle omelie dei sacerdoti bergogliani: le opere di misericordia spirituale (che vengono prima di quelle corporali, queste ultime presentate peraltro con uno stile di semplice umanitarismo laico) sono del tutto assenti; comandamenti, precetti, esercizio delle virtù cristiane, emendamento dall’inclinazione al male retaggio del peccato originale, sono i grandi assenti dal linguaggio pastorale odierno; a proposito, avete più sentito parlare un prete del peccato originale nell’ultimo decennio? O anche nell’ultimo sessantennio ? A noi non risulta….

Concludendo, come già affermato in altre volte,  il nostro compito, il nostro dovere nell’ora presente, come cattolici fedeli al magistero bimillenario di Santi, Martiri e Papi cattolici, è testimoniare la Verità tutta intera, ad onta di qualsiasi ostilità, combattendo la buona battaglia se necessario, sotto la guida di Colei che è invocata come Madonna delle Milizie e Regina delle Vittorie, l’Immacolata, la Beata sempre Vergine Maria, Fortezza Inespugnabile, Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata nostra presso il Suo Divin Figlio (…de Maria numquam satis…)
 


Madonna delle Milizie




Regina delle Vittorie

 




aprile 2023
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