Bergoglio
e
il suo amore per il transessualismo



Articolo di Belvecchio


Dopo la nomina ad Arcivescovo di Buenos Aires di Mons. Jorge García Cuerva, è inevitabile che si compili un piccolo campionario degli atti di Bergoglio che mostrano come questo Papa anomalo affondi sempre più nel pantano maleodorante dei vizi contro-natura.
Qui segnaliamo solo alcuni fatti recenti, oltre ai tanti che abbiamo già segnalato.






Bergoglio con Mons. Jorge García Cuerva


Il nuovo Arcivescovo di Buenos Aires, che per ciò stesso è Primate dell’Argentina, proviene dalla diocesi di Rio Gallegos, nella Patagonia meridionale. Qui egli ha permesso una cerimonia religiosa nella parrocchia di Nostra Signora della Misericordia, situata nel centro della città di Ushuaia e appartenente alla comunità salesiana.




Due soldati dell'esercito si “sposano”


Tale cerimonia, che si è svolta con tutti gli elementi del culto cattolico, ha unito in “matrimonio” due soldati dell’esercito, di cui uno ha fatto la parte della donna dopo essersi sottoposto agli usuali interventi medico-chirurgici. I due, che hanno ricevuto anche la Comunione, non risultano cattolicamente “sposati” perché il Codice di Diritto Canonico ancora non lo permette.




Il “transessuale” argentino “Florencia de la Vega”
con due “figli”



Un’altra nota prodezza di García Cuerva è stato il battesimo amministrato nel 2012 ai “figli” del famoso “transessuale” argentino “Florencia de la Vega” nella Basilica del Santissimo Sacramento di Buenos Aires.
Nel corso della cerimonia sacrilega, García Cuerva ha amministrato la Comunione a “Florencia” e a suo “marito” e, alla fine, li ha abbracciati con effusione, mentre le telecamere accorse numerose documentavano l’obbrobrio.




Bergoglio e suor Monica Astorga Cremona



I transessuali accuditi da suor Monica

Nel 2020, nella città di Neuquén, in Patagonia, per iniziativa della suora carmelitana Monica Astorga Cremona, è stato inaugurato il “Condominio sociale per transessuali”: dodici miniappartamenti con un salone comune.
Per l’occasione, Bergoglio ha scritto alla suora: “Cara Mónica, Dio che non è andato al seminario né ha studiato teologia, ti ripagherà abbondantemente. Prego per te e per le tue ragazze. Non dimenticare di pregare per me. Gesù ti benedica e la Santa Vergine ti assista. Fraternamente, Francesco”.

Prima di stabilirsi a Roma, Bergoglio aveva già incoraggiato la suora nel suo “apostolato”.

Da notare che Bergoglio non ha remore ha chiamare “ragazze” questi uomini travestiti da donne, né ha alcuna reticenza ad incoraggiare l’operato di questa suora che appoggia il vizio e la perversione, dimentica dei comandamenti di Dio. Ma il momento del giudizio arriverà immancabilmente sia per i travestiti sia per la suora.




Il transessuale Alessia Nobile in udienza speciale da Bergoglio,
a cui ha fatto dono del suo libro di memorie

Nel giugno 2022, in una udienza speciale al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, Bergoglio ha ricevuto sei transessuali travestiti da donne, di cui quattro argentini, un colombiano e il barese Alessia Nobile. Ad accompagnarle  è stato don Andrea Conocchia, parroco della comunità della Beata Vergine Immacolata di Torvaianica, e suor Geneviève Jeanningros delle Piccole Sorelle di Gesù, che da oltre 50 anni vive con due consorelle nel lunapark di Ostia.
Alessia Nobile ha consegnato a Bergoglio una copia del libro che ha scritto, dove racconta la vicenda della sua vita.
Bergoglio l’ha accolto con molto calore, tenendogli stretta la mano e impedendogli di inginocchiarsi; l’ha quindi esortato: “Sii sempre te stessa e non farti avvolgere dalla cattiveria”.



La lettera di Bergoglio ad Alessia nobile
(clicca per ingrandire)

Dopo un po’ di tempo, lo stesso transessuale ha scritto un messaggio a Bergoglio, che ha risposto prontamente: «Cara sorella, grazie tante per la tua mail. Mi ha commosso. Sono d’accordo con te sul problema dei pregiudizi. Fanno tanto male! Agli occhi di Dio tutti siamo i suoi figli, e questo è quello che conta! Abbiamo un Padre che ci ama, che è vicino con compassione e tenerezza. A tutti, nessuno escluso. Proprio questo è lo stile di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza. Prego per te, per favore fallo per me. Che il Signore ti benedica e la Madonna ti custodisca. Fraternamente, Francesco».




Bergoglio riceve in Vaticano il gesuita pro LGBT+ James Martin


Il 5 maggio 2022, il gesuita James Martin, ha scritto a Bergoglio una nota in spagnolo, chiedendogli se fosse disposto a rispondere ad alcuni quesiti che solitamente gli rivolgono i cattolici Lgbt+. Alcuni giorni dopo, ha ricevuto una nota scritta a mano in spagnolo, con le sue risposte. Ne è nata una mini-intervista pubblicata sul sito “Outreach”", la pagina web creata dal gesuita.

James Martin è un attivo sostenitore della piena accettazione nella Chiesa cattolica delle persone LGBT+.
Dal 2017, su designazione di Bergoglio, è consultore del Segretariato per le Comunicazioni della Città del Vaticano, l’organismo che sovraintende alla gestione di tutti i mezzi di comunicazione vaticana (televisione, radio, stampa, internet .....).
E’ noto anche per scritto il libro Building a Bridge: How the Catholic Church and the LGBT Community Can Enter into a Relationship of Respect, Compassion, and Sensitivity - Costruire un ponte: Come la Chiesa cattolica e la comunità LGBT possono entrare in una relazione di rispetto, compassione e sensibilità - pubblicato in Italia col titolo: Un ponte da costruire.


Il sito del Vaticano (Vatican News) ha pubblicato le domande del Martin e le risposte di Bergoglio.

Domanda: Qual è la cosa più importante che le persone Lgbt devono sapere di Dio?

Risposta: Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E “lo stile” di Dio è “vicinanza, misericordia e tenerezza”. Lungo questo cammino troverete Dio.

Domanda: Cosa vorrebbe che le persone Lgbt sapessero della Chiesa?

Risposta: Vorrei che leggessero il libro degli Atti degli Apostoli. Lì troveranno l’immagine della Chiesa vivente.

Domanda: Cosa dice a un cattolico Lgbt che ha sperimentato il rifiuto della Chiesa?

Risposta: Vorrei che lo riconoscessero non come “il rifiuto della Chiesa”, ma invece come quello di “persone nella Chiesa”. La Chiesa è una madre e chiama a raccolta tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati al banchetto: “i giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc.” (Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24). Una Chiesa “selettiva”, di “sangue puro”, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta.

Anche nel luglio dello scorso anno, Papa Francesco aveva inviato a padre Martin una lettera autografa in spagnolo, in occasione del webinar “Outreach 2021”, affermando che Dio
 “si avvicina con amore ad ognuno dei suoi figli, a tutti e ad ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ciascuno. Lui è Padre”.
Pensando al tuo lavoro pastorale vedo che cerchi continuamente di imitare questo stile di Dio. Tu sei un sacerdote per tutti e tutte, come Dio è Padre di tutti e tutte. Prego per te affinché tu possa continuare in questo modo, essendo vicino, compassionevole e con molta tenerezza”.
Prego per i tuoi fedeli, i tuoi ‘parrocchiani’ tutti coloro che il Signore ha posto accanto a te perché tu ti prenda cura di loro, li protegga e li faccia crescere nell’amore di nostro Signore Gesù Cristo”.

Come si può capire dalle risposte di Bergoglio, egli non fa altro che ingannare le persone LGBT+, facendo loro credere che Dio li accetta e li ama per come sono, senza sanzionare la loro vita peccaminosa. Così facendo, Bergoglio li conferma nel loro peccato e li porta per mano verso la loro dannazione eterna.

Già San Paolo aveva ribadito:
«non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio» (1 Corinti 6, 9-10).




 
maggio 2023
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