Svizzera:
la Presidente della Lega delle Donne Cattoliche
divinizza la terra


Articolo della Fraternità San Pio X





Simone Curau-Aepli e Mons. Josef Stübli


La SKF, Lega Svizzera delle Donne Cattoliche, conta 120.000 membri, 17 associazioni cantonali e 600 associazioni locali. È la più grande associazione capogruppo confessionale per le donne in Svizzera. La SKF si impegna per i diritti di tutte le donne nella società, nella Chiesa, negli affari e nella politica.
Riceve una sovvenzione dalla Conferenza Episcopale Svizzera (CES).

La sua Presidente, Simone Curau-Aepli, ha recentemente rilasciato un’intervista al sito kath.ch, in vista della legge sul clima che sarà votata in Svizzera il 18 giugno.
Le sue convinzioni sulla “Madre Terra” ricordano l’enciclica Laudato si’, ma sono lontane dalla fede cattolica.

La Curau-Aepli esprime innanzitutto l’urgenza di una legge sul clima per la Svizzera. Questo impegno per il clima, afferma, “è parte della nostra identità come SKF. Nella nostra carta, la conservazione del creato è uno dei nostri principi di azione”.

E spiega: “Preservare il creato non è compreso da tutti. Coloro che non sono vicini alle tradizioni religiose considerano la creazione come il processo mitico di produzione del mondo. D’altra parte, per creazione intendiamo tutto ciò che si crea ed è sempre creato: la natura, l’ambiente”.

La Presidente della SKF spiega poi la relazione tra la questione climatica e la fede. Mette in chiaro che sta dando la sua opinione personale. “Penso che sia essenziale che noi cristiani troviamo un’altra comprensione della creazione”.
“Uno dei motivi per cui il nostro mondo e il nostro clima si trovano in questo stato problematico è perché nominiamo il divino solo in cielo – Gesù, che si è fatto uomo, e lo Spirito Santo, che non è in un luogo – e adoriamo questo. Ma abbiamo dimenticato la Madre Terra nella nostra tradizione”.

La Curau-Aepli continua: “Purtroppo è vero. Conoscete qualche preghiera o rituale che onori questo dio [forse dovremmo scrivere "Dio"? – NdR] che è la Madre Terra? Eppure, ci sono sempre stati profeti cristiani – come Hildegard von Bingen, Francesco d’Assisi o Dorothee Sölle – che hanno incontrato Dio direttamente nella natura e che l’hanno invocata come divina. Ma non sono riusciti a introdurla nella dottrina”.
Il giornalista che l’ha intervistata chiede allora spiegazioni. Per nulla in difficoltà, l’improvvisata teologa risponde: “Sono convinta che è perché noi cristiani intendiamo la Terra come qualcosa di creato, ma non qualcosa di divino in sé, che abbiamo pensato finora di poter semplicemente usare e sfruttare la Terra - secondo i nostri bisogni o la nostra avidità”.
“Penso che la Terra sarebbe in uno stato molto migliore se riconoscessimo la Madre Terra come la fonte divina da cui siamo stati creati. E a cui torniamo. Ci comporteremmo in modo più rispettoso nei confronti della Terra”.

Dopo tale dichiarazione, la Curau-Aepli aggiunge: “Siamo un’associazione basata sulla fede e prendiamo posizione su questioni attuali per conto dei nostri membri. Così facendo, difendiamo anche posizioni che divergono da quelle della Chiesa ufficiale, per esempio su questioni di bioetica. Sul tema del clima, invece, siamo – ne sono certa – d’accordo con molte persone ai vertici della Chiesa”.


Una manifesta eresia panteista


Nessuna sorpresa. Queste elucubrazioni non sono nuove, il panteismo le ha professate in varie forme e in vari tempi dell’umanità, e si è un po’ infiltrato anche tra certi teologi dell’Ottocento, provocando innanzitutto la reazione di Pio IX nel suo Syllabus.

Il Concilio Vaticano I intervenne a sua volta nella costituzione dogmatica De fide catholica del 24 aprile 1870 al cap. I, a cui vanno aggiunti i canoni 3, 4 e 5 che recano espliciti anatemi. Il Canone 4 recita così: “Anatema per chiunque dica che le cose finite, siano esse corporee o spirituali (…) sono emanate dalla sostanza divina”; cosa che la Presidente Curau-Aepli dice in modo equivalente.

Infatti dire che la Terra è divina, e che è “la fonte divina da cui siamo stati creati”, significa affermare la vera divinità della terra, in qualunque modo questa divinità sia concepita. Dire che ci vogliono preghiere per onorare la Terra è un altro modo per affermarlo.

La Presidente della Lega Svizzera delle Donne Cattoliche è quindi chiaramente caduta in un’eresia delle più grossolane. Senza conoscerne l’esatto pensiero – probabilmente molto confuso – le sue parole esprimono una dottrina condannata.

Purtroppo, è verosimile che tali peregrinazioni siano germogliate su un terreno a cui molto deve l’enciclica Laudato si’, e che il seme sia stato gettato nel Sinodo sull’Amazzonia. Questo seme ci è ben noto: porta il nome di Pachamama.

Infine, questa povera Presidente è da compatire, perché la sua eresia è stata seminata da coloro che dovevano respingerla.







 
giugno 2023
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